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Categoria: ambiente

ecologia e uso consapevole delle risorse limitate

Questione di mentalità solo

A volte il contadino si ricorda di avere un blog e gli viene pure in mente di informare il mondo del suo ultimo pensiero ma poi lascia perdere di solito. Invece questo pensiero qui sono settimane che li rode dentro, quindi eccolo.

C’è un tale Sultano al Jaber che dice

Presidente Cop28: il mondo ha bisogno di una mentalità imprenditoriale per affrontare la crisi climatica

(The Guardian, 7 aprile 2023) Sultan Al Jaber intende utilizzare i colloqui delle Nazioni Unite per stabilire come il settore privato può limitare le emissioni di gas serra.

Il mondo ha bisogno di una “mentalità imprenditoriale” per affrontare la crisi climatica, ha affermato il presidente del prossimo vertice Onu sul clima.

Al contadino invece sembra che la mentalità imprenditoriale è una delle cause principali della situazione attuale non solo climatica e sostiene che invece solo una mentalità religiosa o spirituale sarebbe in grado di rimediare i danni su tutti livelli. Il ritorno del sacro, insomma. Non si possono trattare gli animali negli allevamenti come si fa adesso, passare alle auto elettriche e tutto si risolve, non si possono trattare le terre come si fa adesso e isolare le case e tutto si rimette. E tutt’una cosa (appunto:sacra), la terra, le piante, gli animali e i nostri prossimi.

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Pubblicità regresso

Il contadino interrompe il suo silenzio da persona saggia per il solo fatto che ieri – guardando una partita di calcio – nell’intervallo ha visto una pubblicità (che costava sicuramente parecchio) per …
…una SUV elettrica…

C’è poco speranza tra consumatori, industria e marketing: una cosa del genere non dovrebbe essere neanche pensabile oggi.

a presto

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Già, i virus sono importanti

Curtis Suttle della University of British Columbia (Canada) ha spiegato a BBC Future che: “Quando una popolazione [di una specie] diventa molto abbondante, i virus tendono a replicarsi molto velocemente e a ridurla, creando lo spazio per altri esseri viventi”.

Ovviamente senza riferimenti alla spezie homo sapiens sapiens (il contadino qualche dubbio sul doppio sapiens l’avrebbe, visto che richiude i suoi vecchi in pollai).

www.ilpost.it/2020/06/19/virus-evoluzione-terra/

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Buona resurrezione!

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Mai come ora tutto il mondo ne ha bisogno.

(Il contadino si sogna che cogliamo questa unica occasione per ripartire davvero solo con le cose essenziali, tralasciano le attività che fanno danni sociali e ambientali e avrebbe anche una lista con le cose da fare e con quelle da lasciare stare proprio in futuro)

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Moratoria 5G, se ne deve parlare

Dal pdf di 5G Space Appeal.

5G nello spazio

Almeno cinque compagnie stanno proponendo di fornire 5G dallo spazio, da un totale di
20.000 satelliti in orbita bassa e media della Terra che copriranno la Terra con fasci potenti,
focalizzati e orientabili. Ogni satellite emetterà onde millimetriche con una potenza effettiva
irradiata di fino a 5 milioni di watt da migliaia di antenne disposte in un array a fasi. Sebbene
l’energia che raggiunge il suolo dai satelliti sarà inferiore a quella delle antenne a terra, essa
irradierà le aree della Terra non raggiunte dai trasmettitori e sarà aggiuntiva alle trasmissioni 5G di
miliardi di oggetti IoT a terra. Inoltre, i satelliti saranno localizzati nella magnetosfera terrestre,
che esercita un’influenza significativa sulle proprietà elettriche dell’atmosfera. L’alterazione
dell’ambiente elettromagnetico della Terra può essere una minaccia alla vita ancora più grande
dalla radiazione delle antenne a terra.

E’ semplicemente importantissimo fermare questo “sviluppo“, abbiamo come abitanti della terra veramente altre priorità nel momento ed è solo uno spreco di energie e risorse
.
Si può firmare qui ma una firma non basta per vincere questa battaglia, occorre anche modificare il proprio comportamento, parlarne a voce con amici e quant’altro.

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L’amore per la terra

Oggi il contadino ha trovato due bruchi intenti a mangiarsi le piantine di finocchio e qui si aprono delle domande molto fondamentali. Poco prima ha schiacciato due di quei cosi gialli che sottoterra hanno rovinato già tre piante d’insalata senza esitare. Ma un bruco è quasi una farfalla e le farfalle sono importanti e specialmente questo bruco che sarà macaone.

Cosa vuole il contadino nel futuro: mangiarsi un finocchio in insalata o vedere volare la farfalla? E qui il passo è breve alle manifestazioni per il futuro di venerdì, a Greta Thunberg e tutto il resto. A cosa siamo disposti davvero a rinunciare noi, così, liberamente a partire da domattina?

O aspettiamo che la politica ci quadruplica il prezzo dei voli Low-cost? Che ci triplica il costo del carburante? Che vieta questo e quest’altro?

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Per la questione del bruco il contadino gli ha portati ai finocchi selvatici, ma con la paura che si nutrono peggio, ma almeno un compromesso facile c’era.
Ma lui pensa che per il cambiamento climatico questi compromessi facili non ci siano.

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Monocultura a pesticidi patrimonio dell’UNESCO

Oggi alla radio un ascoltatore di “Prima pagina” su Rai3 ha raccontato come ha cambiato il paesaggio negli ultimi decenni, spariti i susini, le pesche i noci le siepi per far posto a una monocoltura.

La candidatura, proposta sin dal 2010 e sostenuta nel 2017 dall’allora ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina, ha visto infatti sollevarsi il fronte del ‘no’ da parte di alcune associazione ambientaliste (tra cui Wwf, Legambiente, Pesticides Action Network, Marcia Stop pesticidi, Colli Puri) preoccupate degli effetti della viticoltura intensiva e dell’uso dei pesticidi che caratterizzano la produzione delle colline del Trevigiano. Alla monocultura che divora il suolo, con siepi e alberi che non ci sono più, si aggiungono i danni di fitofarmaci e altri erbicidi, secondo gli ambientalisti che da anni combattono la lotta contro le sostanze chimiche tossiche utilizzate nei campi.

Il Veneto sembra tenere un record triste:

Il Veneto, come dicevamo, è l’unico territorio che riesce a fare peggio del nostro con 11,7 kg di pesticidi per ettaro di superficie agricola utilizzata.

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Nel frattempo a Londra…

…bloccano 4 punti nevralgici e il traffico va in tilt.

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Extinction Rebellion , che chiede al governo di ridurre le emissioni di carbonio a zero entro il 2025, vuole «bloccare Londra»” fino al 29 aprile con una serie di proteste e oggi ha chiesto rinforzi per mantenere il blocco stradale al Waterloo Bridge. Centinaia di manifestanti hanno cercato di ostacolare la polizia che voleva sloggiarli. I leader di questa organizzazione ambientalista “radicale” dicono che proteste simili si sono svolte in più di 80 città in 33 paesi e le manifestazioni di oggi a Londra prevedevano discorsi in piazza del Parlamento su come affrontare il cambiamento climatico.
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Clicca qui per salvare …

… le api e aver la coscienza a posta!

Ma ovviament così è troppo facile, occorrerebbe non comprare i prodotti che fanno uso di quel che non vogliamo. I cellulari e le miniere nel Congo; i vestiti e le fabbriche con donne e ragazze mezze schiave in Bangladesh e i campi di cotone OGM; e nel caso delle api tutta la carne di animali che allevati con il granturco coltivato con questi neonicotinoidi e la soia degli ex foreste pluviali in Sud america.

Ma cliccare se non basta non fa neanche male.

Il 27 aprile 2018 l’Unione Europea ha approvato il bando permanente di tre insetticidi neonicotinoidi dannosi per le api: l’imidacloprid e il clothianidin della Bayer e il tiamethoxam della Syngenta.
Il loro utilizzo resta però consentito all’interno di serre permanenti. Inoltre, è ancora consentito l’uso di altri neonicotinoidi: acetamiprid, thiacloprid, sulfoxaflor e flupyradifurone e altre sostanze quali cipermetrina, deltametrina e clorpirifos, tutti insetticidi potenzialmente pericolosi per le api e gli altri insetti impollinatori.

PER QUESTO CHIEDIAMO AL GOVERNO ITALIANO E ALLA COMMISSIONE EUROPEA DI:
bandire l’uso di tutti i pesticidi dannosi per le api e gli altri insetti impollinatori
applicare rigidi standard per la valutazione dei rischi da pesticidi
aumentare i finanziamenti per la ricerca, lo sviluppo e l’applicazione di pratiche agricole ecologiche
Recenti studi hanno confermato che i neonicotinoidi danneggiano non solo le api, ma anche i bombi, le farfalle, gli insetti acquatici e persino gli uccelli, con possibili ripercussioni su tutta la catena alimentare.

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