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Categoria: economia

Citazione

È così che sono stati in grado di fare quello che hanno fatto tutto in una sola volta, senza che nessuno lo sapesse in anticipo. Se ci fosse stato ancora del denaro liquido, avrebbero incontrato maggiori difficoltà.

[Da “Il racconto dell’ancella” di Margaret Atwood]

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Cavie in Africa

E’ il turno della Nigeria, con sostegno della banca mondiale, dell’IWF e dei soliti noti. Le banconote vecchie perdono corso legale fine gennaio e prelevare contanti sarà possibile solo col contagocce.

L’eNaira è una di quelle CBDC menzionate già qui. Il [controllo] digitale che avanza.

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Cose da sapere

Nel mondo occidentale ci si muove verso la moneta digitale emessa dalle banche centrali, detto CBDC, e una discussione su se vogliamo questo strumento o no è pressoché inesistente. Viene proposta come inevitabile e necessario per il nostro bene, e le assomiglianze con la stagione precedente delle misure Covid è evidente.

Una citazione dall’essay di Charles Eisenstein, da leggere tutto (come molti altri degli suoi essay, da Corona a adesso, che offrono una visione più ampia.

[inglese] [italiano]

Attrazioni e pericoli dei CBDC

Ora elencherò alcuni altri benefici e vantaggi dei CBDC. Potresti notare che con una semplice rotazione dell’obiettivo, molti di questi vantaggi assumono una tonalità minacciosa. Ma partiamo dal positivo:

  • Come accennato, le CBDC possono rimuovere quella che è essenzialmente una tassa del 3% sulla maggior parte delle transazioni a livello di consumatore, consentendo transazioni e trasferimenti di denaro rapidi e senza attriti.
  • A differenza del denaro fisico, tutte le transazioni CBDC avrebbero un record elettronico, offrendo alle forze dell’ordine un’arma potente contro il riciclaggio di denaro, l’evasione fiscale, il finanziamento del terrorismo e altre attività criminali.
  • I fondi di criminali e terroristi potrebbero essere congelati all’istante, rendendoli incapaci di fare qualsiasi cosa che richieda denaro come acquistare un biglietto aereo, fare rifornimento a una stazione di servizio, pagare il telefono o le bollette o assumere un avvocato.
  • I CBDC sono programmabili, consentendo alle autorità di limitare acquisti, pagamenti e entrate in qualsiasi modo socialmente vantaggioso. Ad esempio, tutti i prodotti potrebbero avere un punteggio di carbonio e i consumatori potrebbero essere limitati in quanto possono acquistare. Oppure, se il razionamento diventa necessario, le autorità potrebbero imporre un limite settimanale agli acquisti di cibo, gas e così via.
  • Con la moneta programmabile, i cittadini potrebbero essere premiati per il buon comportamento: per mangiare bene e fare esercizio fisico, per aver compiuto buone azioni segnalate da altri, per stare lontano dalla droga, per stare in casa durante una pandemia e per aver assunto i farmaci raccomandati dalle autorità sanitarie . Oppure potrebbero essere penalizzati per cattivo comportamento.
  • La tassazione e la redistribuzione della ricchezza potrebbero essere automatizzate. Il reddito di base universale, i pagamenti del welfare, i pagamenti di stimolo o le riparazioni razziali potrebbero essere implementati algoritmicamente fintanto che i conti CBDC fossero saldamente collegati alle identità individuali, alle cartelle cliniche, allo stato razziale, alle storie criminali e così via.

Fondamentalmente, oltre a facilitare le transazioni, i CBDC offrono un’opportunità senza precedenti per l’ingegneria sociale. Supponendo che coloro che hanno il controllo siano benevoli e saggi, questa è sicuramente una buona cosa. Ma se, come molti di noi ora credono, le nostre autorità sono sciocche, incompetenti, corrotte o semplicemente esseri umani fallibili incapaci di gestire troppo potere, allora le CBDC possono facilmente diventare strumenti di oppressione totalitaria. Consentono alle autorità:

  • Per congelare i fondi non solo di terroristi e malfattori, ma anche di dissidenti, presunti criminali e classi di persone capro espiatorio.
  • Per programmare il denaro in modo che possa andare solo a fornitori, società, piattaforme di informazioni approvate e così via. Coloro che non rispettano la linea del partito possono essere “demonetizzati”, con conseguenze ben oltre ciò che accade allo sfortunato YouTuber che pronuncia eresie su Covid, Ucraina, cambiamento climatico, ecc.
  • Con il pretesto di premiare il buon comportamento e penalizzare il cattivo, controllare ogni aspetto della vita in modo che sia conforme agli interessi delle istituzioni aziendali e politiche d’élite.
  • Stroncare sul nascere qualsiasi movimento politico di opposizione demonetizzando i suoi leader e attivisti, o senza alcuna spiegazione, o con pretesti inconsistenti che le loro vittime non avrebbero modo di contestare.

Mi sbalordisce che il pubblico possa accettare un trasferimento di potere così epocale alle autorità centrali, senza nemmeno un sussurro di processo democratico. Qualcosa di così significativo dovrebbe richiedere un’esplicita approvazione pubblica sotto forma di referendum, emendamento costituzionale o simili, dopo un lungo e ponderato dibattito pubblico. Invece, le élite ne discutono come se fosse inevitabile.

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Soldi sempre soldi


Inoltre, le conseguenze economiche e finanziarie per la Svizzera sarebbero dannose.

Il sovrano (la parte del popolo che va alle urne) elvetico ha respinto entrambe iniziative oggi.

Con la prima di voleva rendere responsabili le imprese grandi per i danni e violazioni fatte all’estero, la seconda voleva vietare investimenti pubblici in produzioni di materiale bellico.

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I costi esterni della produzione agricola

Al contadino sembra ovvio che i danni ecologici della produzione industriale agricola convenzionale pagano alla fine i contribuenti, ma come promemoria incolla qui parte della newsletter di Allianz Eliant:

Se fossero conteggiati i costi ambientali indiretti della produzione agricola, i prezzi di produzione, soprattutto per i prodotti convenzionali, aumenterebbero fortemente. Questo è l’esito di uno studio dell’Università di Augsburg recentemente pubblicato (in tedesco) e un’informazione da Natural Grocers (in inglese).

I veri prezzi degli alimenti
Se nella formulazione dei prezzi si tenessero in considerazione i veri costi di produzione, i prodotti di origine animale ottenuti in maniera tradizionale dovrebbero costare il triplo (incremento del 196%) – i prodotti biologici invece dovrebbero costare solo poco meno del doppio (incremento dell’82%). I latticini ottenuti in maniera tradizionale si dovrebbero pagare il doppio, i prodotti biologici solo il 35% in più. I prodotti di origine vegetale ottenuti in maniera tradizionale costerebbero il 28% in più, quelli biologici solo il 6% in più.

I costi esterni finora non contenuti nei prezzi
Molti costi, che nella produzione di alimenti sorgono per l’ambiente e devono essere indirettamente pagati dai cittadini e dalle cittadine con le loro imposte, non sono contenuti nei prezzi degli alimenti. Nello studio effettuato ad Augsburg si sono presi in considerazione tre fattori di costi esterni: azoto, emissioni di gas serra e consumo energetico. Non è stata compresa l’acqua.
Ne emerge che i prodotti biologici presentano risultati sempre migliori rispetto a quelli di prodotti analoghi ottenuti in maniera tradizionale.

La distruzione del nostro ecosistema naturale
Il nostro moderno sistema agricolo industriale tradizionale distrugge sistematicamente il nostro ambiente e i nostri ecosistemi naturali. Pesticidi e insetticidi causano danni collaterali ed eliminano alcuni dei nostri più preziosi insetti impollinatori, quali per esempio le api

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Incubo disneyano in Turchia

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Avviato il cantiere nel 2014 ma solo alcuni di questi castellini sono stati venduti a €430’000, alcuni investitori sono usciti e dei 732 previsti furono completati 587. Debiti rimasti 20 milioni.

Non si sa cosa hanno fumato.

[via The Guardian]

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Trilemma

Non si possono avere tutte tre insieme in pieno. La globalizzazione, uno stato nazionale e la democrazia.

I primi due al pieno e viene mancare la democrazia, esempio Cina
Una democrazia funzionante in uno stato nazionale va a discapito della globalizzazione.
E infine una democrazia a livello globale distruggerebbe lo stato nazionale (ecco uno dei problemi della EU).

L’unica cosa fattibile e pesare e ponderare: un po’ meno di uno un po’ più dell’altra ma avendo sempre ben chiaro che sono collegati insieme in questo trilemma.

Ovviamente questa saggia osservazione non è cresciuta sulla letamaia del contadino ma è uno dei frutti di lavoro di Dani Rodrik

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L’uomo, le sue cose e come sistemarli

Ha dovuto vivere più di mezzo secolo primo di conoscere le idee giuste, povero contadino, circondato da mucchi di arnesi, bulloni, ingranaggi a altro sul banco di lavoro, pile di vestiti nel armadio che si disfanno quando voleva una volta tirare fuori qualcosa di sotto per non usare sempre le stesse tre magliette in cima (che poi risultava grinzoso), libri e documenti e fogli che magari una volta servono ancora non si sa mai. Certamente ha visto ultimamente altre persone affogare in roba tripla, però nella seconda metà della vita sembra giusta di ridurre l’accumulo della prima parte.

Insomma ha conosciuto Marie, e lei ha messo le cose in chiaro – adesso nel armadio ci sono solo vestiti che o gli piacciono o gli servono, dei libri sono spariti due terzi e i documenti si sono ridotti in quelli da conservare (contratti ecc) e quelli in uso, adesso sta lavorando sulle cose miste finché arrivare al gran finale e compito più difficile: i ricordi.

Un oggetto non è sempre quel che sembra. Per esempio una pala può essere anche un ricordo e se è una pala fatta male è solo un ricordo, e non una pala. E il trapano subito rotto comprato su ebay per 18 euro (il contadino tiene a precisare che questo è solo un esempio dimostrativo) invece è forse anche un brutto ricordo ma è una ottima lezione, che ha svolto la sua funzione. In quel caso si butta anche facilmente, ma ci sono lezioni (magari un paio di scarpe costose che ci stanno male) che non li riconosciamo tali e pensiamo che siano scarpe e li conserviamo per decenni visto quando abbiamo pagato. No, lezione ottenuta, scarpe via.

Poi le pile: nella pila vive solo la cosa che si trova in cima, le altre vanno in una specie di limbo.
Le cose stanno bene solo ritte o appese. Quando adesso apre l’armadio vede tutti i suoi vestiti in un colpo d’occhio, uno accanto l’altro piegato in modo che sta diritto da sé, lo sguardo scorre le magliette e ne sceglie una senza disturbare nulla. Tipo così.

Ma questo sono le cose secondarie, prima di assegnare alle cose un loro posto definitivo vanno riviste e qui il metodo è quello dell’emozione che ti da una cosa: se ti fa felice: tienila, altrimenti buttala. Ci vuole un po’ di allenamento e ovviamente non ti deve piacere a morire il trapano se funziona, ne hai uno solo e ti serve.

Il resto è semplice: quando il contadino ha usato una cosa, la rimette al suo posto.
Dopo cinquant’anni è anche ora di finirla con ammucchiarle in direzione del loro posto.

E’ sembra che questo ordine esteriore abbia anche dei impatti forti su quello interiore, anzi non sembra, è così.

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La democrazia diretta a volte…

…fa perdere i populisti nettamente.

schermata

Questa volta hanno provato con la solita campagna di paura (naturalmente condita con molte bugie o “fatti alternativi”) di riversare l’uscita (lenta lenta ma sicura) della Svizzera dall’energia nucleare, che per ora fornisce circa 39% della corrente elettrica.

Invece no, la legge va avanti con il consenso della maggioranza (che sono quei 42% che andavano a votare).

L’atomo, che oggi fornisce circa un terzo dell’elettricità consumata in Svizzera, sarà in parte sostituito dalle “nuove” energie rinnovabili quali sole, vento e biomassa. Per operare questa svolta, governo e parlamento puntano anche sull’efficienza energetica e sulla riduzione dei consumi di elettricità ed energia. L’obiettivo è di garantire un approvvigionamento energetico sicuro e diminuire la dipendenza dalle energie fossili importate.

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C’era una volta

Questa sera – con una vendemmia davvero eccezionale finita – con l’occasione il contadino ha tirato fuori dal cassetto del tavolo il libro rosso vecchio che contiene un po’ la storia del podere dal ’82 in poi per vedere quante volte c’era una quantità d’uva paragonabile.

Ci sono segnate le entrare e uscite, i quintali di uva e i kg di olio, le spese per i francobolli, le candele, il mangime per il cane, per il paracadute militare in cotone per cogliere le olive – tutto insomma, rigorosamente suddiviso per spese di casa e entrate/spese dell’aziendina. Tutt’incuriosite le nipotine, a sentire che per fare una telefonata si andava in paese al bar che avevano la cabina e il contatore. E si segnava sul libro rosso, dopo la spesa per i chiodi e per i francobolli.

“E se non ti rispondevano?”

“Si ritornava il giorno dopo…”

Poi non c’era nemmeno la luce,o meglio era a candela e cerosene, e l’acqua si portava in secchi dalla cisterna in casa. Poi quando hanno sentito la storia della linea del telefono con 18 pali per il bosco (600mila lire) che arrivava nel’96 (per durare nemmeno vent’anni)…

Il libro rosso fu abandonato a) perché era pieno b) perché tornavano mai i conti tra quelche doveva essere in cassa e quello che realmente c’era.

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Non c’è prezzo ma per il bio sì

Sul fatto in prima pagina

La guerra del grano nel Paese della pasta
Prezzi a picco, rischiano 300mila aziende

Prezzi borsa di Bologna:

FRUMENTO TENERO di produzione nazionale 2016 €178,00
FRUMENTO DURO di produzione nazionale, nord 2016 €203,00

AGRICOLTURA BIOLOGICA di produzione nazionale

frumento tenero €370,00
frumento duro €305,00

Stessa storia in Germania: superstalle robotizzate e il prezzo del latte non bio non copre più le spese, ma il latte bio manca e il prezzo è doppio. Il solo problema è che fare bio non è una scelta economica ma culturale; chi lo fa per i soldi non ce la farà a lungo.

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