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Categoria: varia

il contadino e il CO2 o Enemy Number One

Forse qualcuno se ne accorto, non è più un virus ma il CO² e il metodo è lo stesso: guerra totale senza badare alle perdite. Invece di strappare petrolio e gas dalle viscere della terra adesso tocca alle terre rare e il litio per fare delle batterie.

L’approccio di ridurre problemi complessi come il nostro rapporto con natura e il pianeta intero a una cosa sola calcolabile (una volta era il valore rt) – ignorando completamente gli effetti collaterali delle misure prese e pure anche sovrastimando l’efficacia di queste misure per raggiungere lo scopo (la salute o frenare la crescita del riscaldamento globale) è sbagliato e sono 50 anni che si potrebbe sapere questo. Ma niente, anche nella politica si tende a ridurre i problemi a una causa sola (gli immigrati vanno sempre).

Inizio anni novanta ol contadino ha seguito una conferenze, e c’era quel biologo, geologo o quell che era che ha detto:

La natura ci ha messo 200 milioni di anni per togliere dall’aria e mettere sotto terra carbone e petrolio e noi abbiamo tirato fuori e bruciato 1600 miliardi di tonnellate nel giro di 60 anni forse. I cambiamenti che questo ha innescato sono partiti e non possono essere fermati anche smettendo subito usare l’energia fossile.

Sono passati 30 anni e il contadino è sempre impressionato quando vede gente che crede di poter influenzare adesso il cambiamento climatico, magari tirando fuori dal cilindro pure l’energia anti-vitale per definizione, ovvero il nucleare.

Quel che occorre è tutto un altro approccio, con i boschi, con gli animali (che mangiamo), con i campi e con l’acqua e la terra e anche con noi stessi.

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A dopo

Il contadino parte per il suo consueto viaggio verso il nord, tra Alemanni e teutoni, a vedere dal vivo cosa ha fatto la nostra reazione al virus con il mondo.

Nel frattempo potete godervi qualche cerchio nel grano.
Luglio
Agosto

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Incubo disneyano in Turchia

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Avviato il cantiere nel 2014 ma solo alcuni di questi castellini sono stati venduti a €430’000, alcuni investitori sono usciti e dei 732 previsti furono completati 587. Debiti rimasti 20 milioni.

Non si sa cosa hanno fumato.

[via The Guardian]

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L’anno che verrà

Se ne va l’anno del lupo, l’anno della frutta, quella della siccità, di ascesa di personaggi improponibili al potere e di mille altre cose molto terrestre e poco divine. Ma se siamo qui vuol dire che l’abbiamo superato in qualche modo e questo non è mica poco.

Buon salto coraggioso nel incognito quindi!

Joshino-2

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Terra e ferro

Da un bel po’ senza il ferro non si può fare il contadino, da un po’ meno tempo quel ferro è diventato un filino più complesso e non è solo vanga zappa erpice e aratro ma ha pure un motore. Ed ecco il contadino imbrattato di olio con le chiavi in mano.

BCSferrari
vazzolerferrari

L’estate è un ottimo periodo per mettere a posto le macchine, c’è tempo, ombra e pure abbastanza corrente per trapani flessibili e compressori. Il contadino è passato da cambiare ingranaggi nel moltiplicatore della ventole dell’atomizzatore a pulire a fondo la BCS seguito dal cambio del paraolio del motocoltivatore condito dagli imprevisti della pressa forata sul campo di paglia e tre su quattro bulloni spezzati nel tamburo del freno sempre del motocoltivatore e non è finito lì.

Ormai ha un parco macchina da museo e si devono trattare in un modo adeguato tenerli in uno stato da mostra. E funzionanti.

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Strilli nel campo

bcsbcs2

Oggi il contadino ha imparato che i giovani daini strillano a bestia anche quando non sono feriti, è un ottimo metodo per spaventare eventuali nemici. Meno optimale è la strategia da parte della mamma di lasciarli (sono sempre gemelli sembra) nel erba alta, perché questo erba alta oggi per la seconda volta era un campo di fieno del contadino, e meno optimale è anche che non si muovono proprio anche se passi a piedi amezzo metro ma solo quando la lama li tocca.

Ai questi due di oggi è andato bene – nessun pezzo di gamba tagliato ma solo uno spavento grande per tutti e quattro (la mamma dalla macchia rispondeva ai strilli con quel abbaio rauco). Non c’è nessun verso di vederli, forse con un drone solo; dopo il primo lo stress con la mano prontissimo a tirare la frizione è micidiale.

[foto di archivio… l’erba era alta il doppio]

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Concorso per entrare in Europa

..in Europa.

Visto che quelli che ci stanno non sanno nemmeno se vogliono starci o se ci stanno bene c’è da domandarsi per quelli che affrontano il concorso per entrare nel nostro mondo. Fatto sta: ci sono centinaia di migliaie e più, ci sta anzi è probabile che hanno idee sbagliate come gli abbiamo noi sul mondo nostro.

Vieni dell’AfrIca? Prima tappa: attraversata del deserto verso la Libia i in pickup con 35 persone, una tanica di acqua a testa niente cibo a parte caramelle. Quattro i morti, se non ci sei tra loro eccoti la Libia nel caos post-Gaddhafi: catturato come nero con altri 900 in un campo prigione privato. C’è qualcuno che dice “facciamo impresa?” Eccolo soddisfatto.
Uno zio paga il riscatto, eccoti per arrivare alle coste e montare un gommone.
Cinque giorni di gommone strapieno nel mediteranneo.

Ti hanno sepolto nelle colline toscana in una struttura religiosa insieme ad altri trenta, lontana da tutto.
Ma te ti muovi, esci al alba e trovi un pastore che ti inserisce e ti dai da fare e pian piano ti danno da fare in tanti, hai gli muscoli e lo spirito di lavoratore instancabile che è scomparso da un un bel po’ qui.

Ora basta che la famosa commissione di da due anni, tre anni, cinque anni.

Benvenuto.

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Un bel lavoro davanti

pesco-nasce

Infatti corrono voci che domani dovrebbe arrivare un anno nuovo tutto da gestire,sicuramente è da potare, ci sono da aggiungere paletti, si deve annaffiare, governare, proteggerlo contro venti avversi (e ci sono un bel po’ di venti ostili e salati che tirano forte) e curarlo come si può, sempre nella speranza di cogliere dei frutti sani per tutti più in là.

Buon anno nuovo a tutti e buon lavoro – non viene mica buono da sé.

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