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Categoria: salute

I negazionisti e altre eticchette

Ieri c’era questa manifestazione a Berlino e altri a Londra, Parigi, Zurigo e altrove forse.
Il contadino deve constatare che i media cosidetti “mainstream”, da Radio3 ai giornali principali e pure fino il Fatto quotidiano raccontano una verità parziale (corteo primo vietato, divieto non conforme e abolito dal tribunale, corteo poi sciolto e tafferugli) e soggettiva e per avere un quadro più completo bisogna già seguire altri canali, per esempio Telegram o vari canali youtube, e questo è un fatto grave perché ci mette insieme a dei paesi come l’Iran o la Bielorussia.

[“noi umani insieme, non abbiamo più bisogno di leader, il cambiamento è qui, il cambiamento siamo noi”]

Il corteo non avevo l’obbligo delle mascherine, per esempio, e se la polizia lo blocca alla partenza è ovvio che la gente si ammassa nel punto di partenza. Uno. Due: c’era una altra manifestazione indetta alla “Siegessäule” e la gente dal corteo bloccata camminava poi tranquillamente in questa direzione.

corteo-berlino-2020
Ma il punto è che non si discute più. Da una parte i “negazionisti” dall’altra i “possessori della verità”, o viceversa. Eppure molte persone si pongono delle domande, per esempio quella se le misure in atto non fanno più danno del Covid-19 stesso, e questa è una domanda davvero lecito. TVogliamo tirare su una generazione di bambini traumatizzati e digitalizzati, aumentare i disoccupati e colpire i già più deboli e precari – quelli che non possono andare in cool smart working – per salvare due anni di vita ai nostri anziani e malati (detto crudamente)?

E se facciamo di tutto e l’impossibile per rallentare il coronavirus perché non facciamo altrettanto per esempio per proteggerci dal diabete, che causa 73 morti al giorno in Italia e quasi 750 in Europa? Basterebbe andare giù pesante contro le bibite e le merendine e la scusa del danno all’economia non dovrebbe valere come non vale per le misure anti-covid.

Porre delle domande di questo tipo non vuol dire negare l’esistenza del Covid-19, ci saranno anche quelli che lo negano come quelli di estrema destra che saltano su ogni treno che passa.

Poi anche la scienza fa sua parte. Sul British Medical Journal, un peso grande, è stato pubblicato uno studio che analizzava migliaia dei modelli di andamento della pandemia. E non soprende il risultato.

Studi precedenti hanno dimostrato che i modelli erano di uso limitato nel contesto di una pandemia e potevano persino causare più danni che benefici. Pertanto, a questo punto, non possiamo raccomandare alcun modello per l’uso pratico.

….

Conclusione

Sono attualmente disponibili diversi modelli diagnostici e prognostici per covid-19 e tutti riportano una discriminazione da moderata a eccellente. Tuttavia, questi modelli sono tutti ad alto rischio di bias, principalmente a causa della selezione non rappresentativa dei pazienti di controllo, dell’esclusione dei pazienti che non avevano sperimentato l’evento di interesse entro la fine dello studio e dell’overfitting del modello. Pertanto, le loro stime sul rendimento sono probabilmente ottimistiche e fuorvianti. Il gruppo COVID-PRECISE non consiglia di utilizzare nella pratica nessuno degli attuali modelli di previsione.

Eppure sono stati prese delle decisioni pesanti (e vengano ancora prese) proprio su questi modelli.

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Già, i virus sono importanti

Curtis Suttle della University of British Columbia (Canada) ha spiegato a BBC Future che: “Quando una popolazione [di una specie] diventa molto abbondante, i virus tendono a replicarsi molto velocemente e a ridurla, creando lo spazio per altri esseri viventi”.

Ovviamente senza riferimenti alla spezie homo sapiens sapiens (il contadino qualche dubbio sul doppio sapiens l’avrebbe, visto che richiude i suoi vecchi in pollai).

www.ilpost.it/2020/06/19/virus-evoluzione-terra/

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Non lo so, ma è così

Un intervista ragionata:

«A un certo punto le epidemie si esauriscono. Come è avvenuto con la Sars».

Per quale ragione?

«Non lo so. Ed è una risposta sincera. Non lo sa nessuno. Sulla fine dei virus, vaccini a parte, esistono soltanto teorie, e nessuna spiegazione davvero provata a livello scientifico».

Il contadino si augura che molti di quei progetti bellissimi di distanziamento per le scuole sopratutto ma anche per tutti gli altri luoghi dove ci s’incontra, dalle chiese ai uffici alle fabbriche ai ristoranti vengono un po’ rivisti realisticamente. In Svizzera ha letto che alcuni classi escono dalla finestra per non incontrare le altre classi, per esempio.

EDIT: sistemato link

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Letture (lunghe)

La falsa sineddoche

In punto di fatto, la sospensione delle attività sociali oggi imposta per arginare la trasmissione di un virus non ha precedenti in tempi di pace e forse anche di guerra, scaricandosi ora l’intero potenziale offensivo e difensivo dello Stato sulla sola popolazione civile. Il combinato delle misure in vigore ha creato le condizioni di un esperimento, inedito per radicalità e capillarità, di demolizione controllata del tessuto sociale che parte dai suoi atomi per diramarsi verso la struttura. Alla base sono colpiti gli individui: terrorizzati dall’infezione e dalle sanzioni, braccati nella quotidianità con un accanimento e un dispiegamento di mezzi che è raro riscontrare nella repressione dei crimini più efferati, segregati tra le mura domestiche, allontanati dai propri cari, isolati nella malattia e nella morte, istigati alla delazione e al terrore – quando non direttamente all’odio – del prossimo, privati dei conforti della religione, senza istruzione, costretti alla disoccupazione e a vivere dei propri risparmi nell’attesa di un’elemosina di Stato, stipati come bestie in batteria e ridotti ad abitare il mondo attraverso gli ologrammi gracchianti di un telefonino. La speranza stessa della liberazione diventa fonte di angoscia per l’incertezza delle previsioni e l’enormità dei messaggi accreditati in cui si annunciano «rimedi» fino a ieri quasi indicibili per i nostri standard giuridici e morali: dal tracciamento digitale dei cittadini e del loro stato di salute, riservato finora solo alle specie selvatiche, alla somministrazione presumibilmente coatta di farmaci che ancora non esistono (se mai esisteranno) o, in alternativa, che nulla hanno a che fare con la patologia in oggetto; dalla smaterializzazione dei rapporti umani più stretti al prelievo forzoso degli «infermi», fino ai sogni più sfrenati di tatuaggi e certificati digitali per poter condurre una vita (si fa per dire) normale.

Effetto nocebo

Nel 1983 Robert Hahn e Arthur Kleinman pubblicano sul prestigioso Medical Anthropology Quarterly un breve articolo sugli effetti della credenza. Nel richiamare fenomeni “etnologici” che cominciavano a essere riconosciuti anche dentro i nostri confini (le guarigioni per fede, l’effetto placebo/nocebo, l’efficacia simbolica ecc.), gli autori aprono senza mezzi termini:

«Le credenze uccidono; le credenze guariscono. Ciò che una persona crede all’interno di una società gioca un ruolo significativo tanto nel produrre malattia quanto come rimedio» (p. 3).

Il contadino personalmente vorrebbe adattare un po’ questa profezia ai tempi odierni>:

Solo dopo che l’ultimo albero sarà stato abbattuto,
solo dopo che l’ultimo fiume sarà stato avvelenato,
solo dopo che l’ultimo pesce sarà stato catturato.
Soltanto allora scoprirai che il denaro non si mangia.

Finirebbe con



Soltanto allora scoprirai che non si può vivere digitalmente,
Soltanto allora scoprirai che non si può vivere senza contatto.

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La guerra ridicola

Il contadino sa poco forse, ma alcune cose sembrano ridicole e basta. La fu guerra al terrorismo – non si poteva portare più di 100ml di liquidi senno moriamo tutti, videocamere ovunque, ora ‘sta guerra al virus, con mascherine, tute di plastica e guanti e si aspetta il vaccino che ci libera.

Diceva uno che nel medioevo la gente aveva paura degli spiriti, delle streghe, spiriti e altro ancora. Erano credenti tutti, ora siamo diventati materialisti quindi adesso abbiamo paura dei bacilli batteri virus e altre cose invisibili ma 100% materiali, rilevabile al tampone santo e benedetto.

Ha cambiato nulla, paurosi siamo.

O no.

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La foto

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Ma chi deve proteggere da un eventuale colpo di tosse il presidente della Repubblica qui – da solo, mentre celebra il 25 aprile?
O deve dare un buon esempio?

Il contadino si sogna il buonsenso, un buonsenso reso magari obbligatorio in luoghi pubblici da un ennesimo decreto, con multe salate per chi lo viola.

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Appunti sul mondo malato

[24.3 – aggiunto altro appunto]

Il contadino vive questa crisi per certi versi simili a tutti, però ha la fortuna di stare in campagna, cosa che adesso non ha prezzo (nel senso letterario: nessuno può andare una settimana in agriturismo). Ma si azzuffa di informazioni di ogni tipo che trova (simile a come ha vissuto Fukushima) e l’unica cosa che sa è che non molte certezze e quando vede un video di un “esperto” sia medico “materialistico” sia omeopata o naturalista nel quale la persona è molto sicura di quel che dice e ha magari pure delle ricette diventa già scettico.

La cosa che è sotto gli occhi di tutti è che adesso che il sistema sanitario è vicino al collasso in molte regioni del pianeta è che facciamo delle azioni fortissime che non abbiamo mai fatti né per il cambiamento climatico, né per la crisi dei profughi – eppure i morti e le sofferenze per queste due crisi sono molti di più. Un altra dimostrazione che non siamo così razionali e scientifici come vogliamo sembrare.

Gli appunti (magari da integrare):

  • La cosa più importante l’ha detto il Papa, come spesso avviene.

    Non abbiate paura.

    Non così facile da attuare, visto che la paura è molto più contagiosa di ogni virus e siamo reduci di una lunga ondata di spauracchi ben nutriti, dal 11 settembre fino al invasione dell’Islam o degli Africani, paure usate spesso per motivi politici.
    Il vaccino consiste in una forte dosi di spiritualità, l’egoismo peggiora come sempre. La paura ci rende vulnerabili se dura troppo – in un video uno pretendeva che la gente in ospedale peggiora di brutto e muore appena sa che è positivo. Può essere, ma molti muoiono anche a casa senza diagnosi certa ugualmente.

  • La salute è una. Vedendo questo video di Ilaria Capua e informandosi su questa donna e le sue idee ha trovato questo concetto:

    Negli anni, si è impegnata per superare le barriere tra medicina umana e veterinaria, secondo una concezione in cui non può esistere una salute umana distinta da una salute animale e da quella dell’ambiente, portando avanti la visione “One Health”

    Ovviamente lei è una virologa quindi si occupa dei RNA e DNS, ma il concetto è validissimo. Se vogliamo avere problemi di salute basta continuare ammassare gli animali in allevamenti intensivi, riempirli con antibiotici, distruggere l’habitat naturale di quei altri, cacciano e vendendo pipistrelli cinesi insieme a pangolini africani sullo stesso mercato, circondare il pianeta terra stessa con una rete di decine di migliaia di satelliti e praticare una agricoltura basata su veleni e consumo massiccio di energia alternativa.

    La speranza è che qualcosa si impara adesso. Fukushima ha dato una svolta in molti paesi, ma sembra che non abbia bastato ancora purtroppo.

  • Il ridimensionamento delle catene della produzione globale a favore di quella locale. Una azienda agricola che ha un circuito chiuso con animali, campi e boschi come è l’ideale della biodinamica è molto meno vulnerabile adesso, che la catena di rifornimenti ha parecchi anelli mancanti. Il ridimensionamento un po’ di tutto, il contadino si immagina che adesso per esempio a Barcelona gli studenti facilmente troveranno una stanza, visto che AirBnb non lavora più. Non è più pensabile che si può volare per un fine settima a Parigi o Amsterdam. Magari anche per i virus, ma per il pianeta.
  • Gli ospedali, un luogo pericoloso da sempre per la presenza di ceppi resistenti e anche nuovi.

    Anche qui c’era la moda ovunque di chiudere i piccoli in favore ai grandi centri per motivi economici. Il contadino e non solo ha il sospetto che moltissime infezioni sono partite e partono ancora (vedi la Merkel che vaccinandosi contro pneumococco è venuto in contatto con un medico positivo). Molti ospedali piccoli si difendono meglio, i famigliari non devono fare due ore in macchina.

  • E infine ma non ultimo le cifre.

    Come ci fa notare la Capua in quel video, il test/tampone non ha gli standard, non c’era tempo per svilupparlo in modo corretto, quindi tutte queste cifre che sembrano così esatte sono solo tendenze. Idem il conteggio dei guariti, dei morti. Morti esclusivamente per il virus sono poche decine in Italia. E normalmente muoiono circa 1600 persone al giorno, una buona parte di queste adesso finiscono sul conto del Covid-19. E tutti paesi contano un po’ a modo loro.

    Una cifra importante però sembra verosimile: Su un infetto con sintomi vengono da uno a tre (e forse ancora di più) che non danno alcun segno.

  • La sorveglianza.

    Prima con il terrorismo, adesso ancora di più e tutti d’accordo. Buttate lo smartphone e prendete un telefono normale. Difficilmente lo stato e i servizi segreti tornano indietro quando una volta hanno avuto accessi a dati.

  • La legalità, il diritto, punto fondamentale per la democrazia.
    Per esempio nel Ticino la chiusura generale è illegale, questo significa tra altro che le aziende che la rispettano perdono diritti di cassa integrazione.

    E a casa nostra sembra che molte delle sanzioni fatte sono impugnabile. Solo che i tribunali sono fermi, ecco.

    Per non parlare degli Orban e parenti di spirito che cercano di cogliere l’occasione per avere i famosi pieni poteri.

Una cosa il contadino ha dimenticato di menzionare – magari è giunta anche l’ora di pensare
alla qualità della (eventuale) propria morte e metterlo per iscritto.
In ospedale, senza parenti e amici o in casa?
Farsi mettere in coma e intubare o no?

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La natura che gode

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Negli USA in due zoo hanno liberati i pinguini, invece dei traghetti in Sardegna si vedono delfini, chissà quanti ricci avranno attraversato le strade senza venir spiaccicati e l’acqua nei canali di Venezia è limpidissima, per non parlare dell’aria.

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Molte parole

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Qui in campagna tranquilla che è cambiato quasi niente.
Un pensiero va a quelli in città chiusi nei appartemanti e quelli in ospedale, chi ci lavora e chi ci sta.

Per ogni aero che non si sente invece c’è gentedi ogni età a passeggiare, mai visto tanta persone passare da qui.

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Parla il virologo di campagna

[articolo corretto]

Visto che parlano tutti.

Mortalità: durante la 6a settimana del 2020 la mortalità (totale) è stata lievemente inferiore al dato atteso, con una media giornaliera di 217 decessi rispetto ai 238 attesi.

Ma qui si parla della influenza normale stagionale, non di coronavirus. Sembra che 1,87% degli “assistiti” la prendono.

Ma forse il coronavirus è più contagioso, ci sta.
Al contadino però sembra una cosa chiara: se si deve morire si muore, se no no.

edit: il contadino si ha sbagliato e ha confuso mortalità totale e mortalità per influenza, sul sito hanno anche specificatomeglio:

Mortalità: durante la 11a settimana del 2020 la mortalità (totale, non solo influenza*) la mortalità è stata superiore al dato atteso, con una media giornaliera di 261 decessi rispetto ai 215 attesi.

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