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Mese: Gennaio 2016

Gattologia applicata, il mistero s’infittisce

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[Ovviamente il contadino fa come tutti gli scienziati e filtra quel che non corrisponde alla sua bella teoria]
Purtroppo domani deve interrompere questi studi importantissimi che porterebbero del bene all’umanità intera perché si reca nel suo paese d’origine per una decina di giorni.

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Vivere nello zoo

Il contadino aveva in mente una poesia del tipo

Sono finite le ghiande
grande mio dolore è adesso

O pascolo rufolato, dov’è il rimasto tuo verde
o recinzione strappata, dove sono le mie pecore?

Uliveti tutti poggia e buca
chi rispiana mai questa terra?

Prato rovinato, dove nascerà il fieno?
Letamaia disfatta il concio si perde

Ospiti notturni sono padroni ormai del podere
minacciano la figlia al ritorno in casa

Poi oggi ha pure letto che c’erano dei cittadini (cittadini nel senso che hanno un rapporto emotivo, romantico e irreale con la natura) a protestare contro il piano di tentare di rimettere le cose in equilibrio. La natura va gestita e non sono sempre fiori, quel numero spaventoso di cinghiali, daini caprioli è anche frutto dell’abbandono della terra da parte dell’uomo negli ultimi 50 anni.

http://www.restiamoanimali.it/blog/2015/il-prof-lombardi-vallauri-a-enrico-rossi-fermi-linutile-carneficina-di-cinghiali/

Dalla lettera del Prof. Vallauri:

Ma ancor di più del diritto contano per me, devo dirlo, l’empatia per gli animali e l’immagine della Toscana.

L’empatia con le zanzare invece? E quella con chi lavora la terra di questa Toscana?

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Gattologia applicata

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Che cesti, scatole, cassette e contenitori di vari tipi vengono subito occupati per mettersi dentro comodo è noto ai più. Ma le ultime sperimentazioni sembrano confermare l’ipotesi che al gatto basti anche uno spazio solo simbolico.

Domani il contadino farà delle prove con un cerchio disegnato col gesso.

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Veni vidi vai

Il contadino sta tagliando il bosco e non può non pensare alla distopia presentatoci nell’ultimo capitolo di un libro di un certo Casaleggio, respirando, brusciando la frasca e preparando la legna per la stufa:

Petrolio e carbone sono proibiti insieme alla circolazione di macchine private. I mezzi pubblici sono gratuiti. L’emissione di Co2 è punita con la reclusione fino a 30 anni. Taxi, tabaccai, macellerie e librerie sono scomparsi. La più grande impresa del mondo produce biciclette e monopattini. Le spiagge sono libere. I cacciatori fanno solo safari fotografici e ripongono nei nidi i piccoli caduti al suolo.

Finalmente erano passati qui alcune squadre di cacciatori e hanno tolto qualche cinghiale dal giro ma ci sono sempre troppi, devastano pascoli e altro, ma anche qui non ci si salveremo più:

Chi è sorpreso con un fucile è lasciato libero e nudo nei boschi e cacciato da personale specializzato con pallettoni di sale grezzo dall’alba al tramonto

Dalla prefazione:

Ma oggi internet, o come dicono i radical chic “l’internet”, può rappresentare una nuova frontiera anche nell’uso consapevole del nostro bene più prezioso: il tempo. La rete si fa così salvadanaio del tempo, consentendo a chi non si fa “consumare” da tv, centri commerciali, intermediazioni inutili e costose, e ruote del topo varie, di innescare una vera e propria rivoluzione: quella della qualità della vita.

Il contadino ha l’idea, vedendo la gente girare con lo squardo abbassato in questo internet nelle mani che “l’internet” invece sia in primo luogo solo un grande cimitero di tempo, compreso quel libro (che – stranamente – non ha pubblicato in rete ma da amazon).

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