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Mese: Ottobre 2008

L’arte del non fare

Quello che c’è da dire su certe idee dell’imprenditore al comando dello Stato Italiano hanno detto qui:

Ogni giorno, il presidente del consiglio Silvio Berlusconi si sveglia e si inventa un qualche numero sui costi delle misure di tutela ambientale promosse in sede europea. Due giorni fa, il pacchetto europeo ci sarebbe costato 25 miliardi, ma ieri Berlusconi ha rivisto le sue stime al ribasso, parlando di 18 miliardi.

Per la Commissione Europea i costi si attesterebbero attorno ai 9-12 miliardi di euro.
Dal nostro punto di vista, ogni giorno di inerzia sul fronte dei cambiamenti climatici ci costerà dieci volte di piu’ domani, e poco importa quanto occorre investire oggi, perché domani quella stessa cifra sarebbe inevitabilmente molto piu’ alta.

Per non parlare dela idea assurda oggi dare degli incentivi alle case automobilistiche. I pochi soldi vanno spesi bene, ma per il trasporto pubblico, ma purtroppo il governo sembra molto allergico ad ognicosa con l’aggettivo pubblica.

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Spaccato

sassodiviso.jpg

Purtroppo il masso gli è scappato di mano è s’è spaccato, così ha dovuto cambiare disegno.

(continua e aumenta la peggiore siccità)

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Ricetta

“Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in un alloggiamento per manipoli; ma vuole istituire, senza parere, una larvata dittatura.

Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di stato hanno il difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora, il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia perfino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di stato. E magari si danno dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece cha alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo apertamente trasformare le scuole di stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tenere d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi, ve l’ho già detto: rovinare le scuole di stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico.

Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico” »

Ora questo sembra l’ennesima articolo d’oggi sullo Zeitgeist che sta per rovinare i servizi pubblici a partire dalla scuola, ma invece è un discorso di un certo Piero Calamandrei – un discorso pronunciato al III Congresso in difesa della Scuola nazionale a Roma l’11 febbraio 1950 e apparso in “Scuola Democratica” il 20 marzo 1950.

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Il blog del ministro…

… delle politiche agricole alimentari e forestali, Luca Zaia, contiene due post e nessun commento ed è un mese che è online. Sicuramente questo significa qualcosa. In cambio ci sono molte belle foto di lui sul suo sito, sembra proprio un blog vero che si sa che sono autoreferenziali.

Tra i suoi progetti hanno il pieno sostegno i distributori di latte crudo (qui la mappa; si possono bene individuare le zone senza mucche quindi senza distributori) e i mercati dei contadini che ovviamente si chiamano farmer’s market che copiamo sempre l’America qua. Ci sta che ci sono anche zone ampie senza farmers ovverò quelli che ci sono producono solo granturco o grano duro: ecco il risultato della specializzazione).

A proposito di latte crudo: Fa bene, hanno fatto degli studi con 14,893 bambini in piccoli paesi del nord e bambini che frequentano le scuole steineriane con il risultato che soffrono molto meno di asma e di allergie. Sembra anche che l’omogenizzazione toglie della qualità al latte. Se uno oggi vede il latte con uno strato di panna sopra non capisce cos’è.

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Un giorno ordinario di fine agosto

Con la differenza che abbiamo il 12 di ottobre. La casa piena di mosche e cimici, gli ulivi gialli dalla siccità e pini che stanno già seccando, mentre le acacie, gli pioppi e altri si difendono buttando via le foglie che vengono mangiati volentieri dalle pecore nella polvere.

Gli alberi devono andare avanti con quel poco di rugiada delle mattine.

Ma sembra che non basta la stagione fuori binario a fare danni, ci si deve mettere pure il governo a distruggere quel che restava da una istruzione pubblica di qualità per tutti. E il brutto è che non è limitato all’Italia, il contadino deve apprendere da una amica maestra di musica che per esempio in Svizzera seguono esattamente la stessa strada.

Deve essere lo Zeitgeist, vogliamo piazza pulita, e le guerra facciamo all’estero ora che prima si faceva così.

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Uno sguardo sul futuro

In Islanda sono avanti:

… molti di loro hanno scoperto di non poter né ritirare né depositare denaro sui libretti di risparmio

Il consiglio è di non rimandare di molto acquisti di beni utili come terra, case, tende e arnesi vari. Cifre su fogli vari saranno forse solo questo tra breve, compreso le banconote.

PS: A fistful of euros dice che i nostri governanti stanno per seguire esattamente gli stessi ricetti che hanno portato l’Islanda sull’orlo della bancarotta.

Rimane il sentimento forte che i ministri dell’economia compresi i loro sottosegretari sono semplicemente degli incapaci un po’ dappertutto.

Nessun capitano e marinai finti nella bufera.

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Purtroppo

…non piove npn piove non piove, è un arido freddo che fa paura, pecore senza latte, l’insalata nell’orto fa pena e le olive nel tufo piccinine piccinine che fanno finto di maturare.

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Acqua privata

Sembrano di privare -no privatizzare – l’acqua per decreto.

Tempo fa il contadino ha letto una intervista al capo della Nestlé, che non è una persona stupida. Ha detto che sì, c’è un diritto all’acqua, circa 25 lt/giorno per cucinare e lavarsi ma che il resto deve essere pagato a prezzo di mercato, che l’acqua finora ha un prezzo tenuto troppo basso per motivi politici. Il risultato è che non viene investito abbastanza nell’infrastruttura e che per questo si perde un 30% o 40% nella rete idrica e infatti così è, si spreca perché non costa niente.

Ovviamente questo è solo un aspetto della faccenda, ma vale a considerarlo.

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