Premi "Invio" per passare al contenuto

Categoria: ambiente

ecologia e uso consapevole delle risorse limitate

Una questione di fiducia

Niente contro i russi, ma cosa faranno con le scorie nucleari?

I containers di scorie sono destinati ad essere imbarcati sulla Kapitan Kuroptev per giungere poi a San Pietroburgo. Il cargo russo era inizialmente atteso a Le Havre o a Cherbourg, ma poi è stato dirottato dalle autorità francesi verso il porto de Montoir-de-Bretagne (Loire Atlantique) proprio per evitare blitz di Greenpeace. E’ servito a poco, visto che la nave ammiraglia di Grreenpeace, l’Esperanza, era arrivata il 3 marzo in Francia proprio per denunciare il traffico di scorie nucleari con la Russia e si è immediatamente diretta anche lei verso Montoir-de-Bretagne.

Fin dall’inizio degli anni ’70 Edf ed Areva esportano scorie nucleari in Russia. I convogli ferroviari attraversano tutta la Francia per raggiungere i porti di Cherbourg o Le Havre, dove le scorie vengono caricate su cargo e avviate in Russia attraverso la Manica, il Mare del Nord e il Mar Baltico. «Questo circuito è molto regolare – spiega Greenppeace – Sono circa 600 tonnellate di rifiuti nucleari francesi che vengono esportati ogni 15 giorni da anni».

[…]che per la Russia, dove i bidoni carichi di scorie sono ammassati all’aria aperta e senza nessuna vera protezione.

1 commento

Moratoria OGM

A volte la democrazia funziona e a volta anche il buon governo:

L’utilizzo di organismi geneticamente modificati in agricoltura (OGM) rimarrà vietato in Svizzera fino al 2013.

Adottata da popolo e cantoni nel 2005, la moratoria «per alimenti prodotti senza manipolazioni genetiche» scadrà il 27 novembre 2010. La proroga della moratoria per tre anni – votata dalle Camere – dovrebbe permettere di raccogliere nuove informazioni scientifiche sulla questione.

Sarebbe difficile vincere una votazione popolare per liberare la coltivazione degli OGM; a volta la l’animo del popolo decida per la dalla cosa giusta.

EDIT: In Italia il sistema (non) funziona diversamente, ma l’effetto è lo stesso:

Ha risposto ieri in commissione il sottosegretario all’Agricoltura Cenni. Secondo la sua interpretazione, il ministero ora deve semplicemente attivare il “procedimento complesso” per vagliare la richiesta di seminare Ogm alla luce di un parere che dovrà essere espresso dalla Commissione per i prodotti sementieri geneticamente modificati.

La commissione dovrà anche individuare misure adatte ad evitare che gli Ogm contaminino l’ambiente e le colture convenzionali.

Si demanda ora alla commissione, mi permetto di commentare, il compito che l’intero Parlamento non è riuscito a svolgere dai tempi del ministro Alemanno in poi, cioè da quando si è imboccata la filosofia della coesistenza regolamentata fra colture Ogm e convenzionali.

Di qui la mia traduzione che ho esplicitato sopra: Ogm coltivati in Italia? Campa cavallo. Lo stesso sottosegretario ha del resto definito esplicitamente “infondata” la convinzione che questa primavera saranno possibili semine Ogm.

L’interrogazione: come si intende gestire la sentenza del Consiglio di Stato sugli Ogm

La risposta per sottosegretario: per ora niente semine Ogm in Italia

Commenti chiusi

Non fa notizia la più grave catastrofe ambientale nella Lombardia?

Questo si chiede l’ARD tedesca. 20 secondi su RAI 1. E’ avvelenato il maggior fiume di Italia, sono coinvolte tre o quattro regioni, a rischio l’acqua potabile a Ferrara e altrove come l’agricoltura l’ittica, la fauna, se arriva nell’Adria poi meglio non pensarlo e 800’000 milanesi senza depuratore per tre settimane.

Guardando i siti del Corriere, di La Stampa e di Repubblica si vede che l’inquinamento mafioso e la corruzione stanno in cima mentre il disastro si trova incirca al ottavo posto (se c’è nella prima pagina).

Allora ecco qualche link:

Blogeko, Greenreport, Legambiente

3 commenti

Quanto lavoro c’è da fare

Secondo l’Africa stockpiles programme (Asp – Programma africano per gli stock di pesticidi obsoleti) la quantità di vecchi pesticidi disseminati in tutta l’Africa sarebbe almeno 50.000 tonnellate.

Greenreport

Commenti chiusi

Risultati monitoraggio delle ape

Per adesso è confermato la versione degli apicoltori:

In Italia, sospesi nel 2009 i trattamenti per la ‘concia’ dei semi di mais a base di neonicotinoidi, non sono state riscontrate morie massive di api. Soltanto l’anno precedente circa il 50% della popolazione degli alveari era morta (il livello più alto dell’Unione Europea, che in media ha toccato il -25%. Fonte Efsa), con un danno enorme per l’agricoltura…

“Avevamo ragione a denunciare il killeraggio dei nenonicotinoidi, visto che il Ministro Luca Zaia ha annunciato la sospensione della concia dei semi anche per il 2010. Ma c’è di più –ha dichiarato Francesco Panella, presidente nazionale dell’Unione Apicoltori Italiani-, le ricerche della dottoressa tedesca Hedwing Riebe e del professor Vincenzo Girolami dell’Università di Padova evidenziano che il veleno dai semi risale sulla superficie della pianta con il fenomeno della ‘guttazione’. Quel ‘sudore’ si asciuga e la molecola chimica velenosa imbeve la rugiada del mattino, che transita per contatto o prelievo su altri organismi. Le multinazionali degli agro-farmaci da anni conoscono questo fenomeno –ha concluso Panella- ed hanno deliberatamente nascosto la verità alle istituzioni comunitarie ed ai cittadini”.

Non è facile tener testa contro il potere della Bayer e altri, e una sospensione non è un divieto.
Per i dettagli cosa fanno questi nenonicotinoidi: Appunti sul gaucho

PS: Quello che evidentemente non funziona è il sistema degli studi scientifici, visto la realtà dei fatti. Un problema grosso è che chi li ordina è interessato a un certo risultato (nel caso della Bayer vuole dimostrare l’innocuità per le ape del veleno):

Bayer claimed that several studies had been made in open air as well as in greenhouses in Argentina, Canada, Germany, France, Great Britain, Italy, Sweden, South Africa, Hungary, and the United States, and that all those studies confirmed Imidacloprid was not dangerous to bees.

Commenti chiusi

Etanolo: un peccato mortale

Il contadino crede che esistono degli azioni umani che fanno parte di questa categorie e hanno effetti karmici devastanti per gli li compie. Uno è la produzione di etanolo in Africa e altrove.

Qualche giorno fa ha letto su Le monde diplomatique (ci sono pochi altri giornali che riescono dare delle descrizioni così accurati del male del nostro pianeta) cosa sta succedendo per esempio in Sierra Leone, uno dei paesi più peveri del mondo, al Rokel River.

Quello che preoccupa di più è cheriescono di fare passare questo scempio culturale-agricolo-ambientale come “sostenibile e ecologico”, grazie alle direttive europei:

Gli Stati membri dovrebbero provvedere affinché, entro il 31 dicembre 2005, la percentuale minima di biocarburanti immessa sui loro mercati raggiunga il 2% e il 5,75% entro dicembre del 2010. Gli Stati membri che fissano obiettivi meno elevati dovranno giustificarlo ricorrendo a criteri obiettivi.

Di questo siamo responsabili noi tutti. Ecco alcuni stralci dalla versione ufficiale di Addax:

Addax Bioenergy, a division of the Swiss-based energy corporation Addax & Oryx Group (AOG), is developing a Greenfield integrated agricultural and renewable energy project
in Sierra Leone to produce fuel ethanol and electricity. The project will consist of a
sugarcane plantation, ethanol distillery and biomass power plant and related
infrastructure.

Feedstock : Sugarcane
Plantation size : 10’000 hectares
Milling capacity : 200 Tons of cane per hour
Distilling capacity : 350’000 litres of Ethanol per day
Power capacity : 15 MW or 100’000 MWh per annum for export
Total investment : about 200 million Euros
Workforce : > 2000 direct employees
Production start : 2012 […]

In order to meet EU law on sustainability criteria, the
industrial and agricultural operating procedures adopt international best practices from
the sugar industry and principles and recommendations from the Roundtable on
Sustainable Biofuels (RSB) and the Better Sugarcane Initiative (BSI) of which Addax
Bioenergy is a member.

Per chi vuole farsi rotolare nel male ancora di più un audio di un ora e ecco un altro articolo sulla corsa alle terre africane.

La nuova corsa all’oro. Terra.

http://farmlandgrab.org/10276

4 commenti

Dzud

Quando siccità e freddo fanno sul serio:

La Mongolia con una superficie di 1,6 milioni di km2, grande più o meno come l’intera Europa occidentale, è uno dei Paesi più esposti ai colpi del cambiamento climatico: questa ondata di freddo, con temperature tra i -40 e i -50 gradi, fa seguito ad un’estate ed un autunno segnati da una siccità prolungata che ha distrutto il foraggio che doveva servire a nutrire gli animali durante l’inverno. I Mongoli hanno battezzato questo fenomeno meteorologico estremo “dzud”.

E il dzud si è trasformato in una immensa strage di bestiame: «1,7 milioni di bestie al 31 gennaio – spiega la Fao – Se le condizioni attuali persistono, il governo stima che le perdite potrebbero raggiungere i 3 – 4 milioni di capi di bestiame entro la primavera».

Commenti chiusi

Le idee e la realtà

Oggi al contadino è capitato il Tirreno davanti gli occhi, e ha letto un articolo sugli Parchi Kyoto dal titolo “È già secco il parco di Kyoto” (non sapeva nemmeno che esistono):

«Il Comune – spiega Floriano Baldacci, assessore all’ambiente – non ha l’obbligo della manutenzione. Spetta alla forestale». Ed entra poi nel merito, analizzando la salute degli alberi. «Le piante sono giovani. E’ per questo motivo che sono basse e piccole e si scorge solo il legno che le sostiene. Qualcuna arriva a 60 centimetri ma la maggior parte si assesta sui 30. L’erba alta poi, in estate, serve a rinfrescarle».

Assurdo, l’erba alta che c’è d’estate ha bevuto tutto l’acqua, altro che rinfresca qualcosa, magari una butta una cicca e prendono pure fuoco. I contadini hanno zappato non per nulla per secoli la terra, specialmente con piantine giovanimesse a dimora.

Sembra una di quelle belle iniziative che vengono dall’alto e nel basso e concreto non c’è nessuno chi è responsabile e cura le povere piantine.

4 commenti

Per conoscenza

Mentre le arance sono amare e i mandarini rimangono sullo stomaco dai magari anche una occhiata alla legna che ti circonda:

Il nostro Paese, con 19 milioni di tonnellate annue di legno e derivati (come confermato dal recente rapporto ISPRA) è principale importatore europeo di legname, e fortemente esposto alle importazioni di taglio illegale. Il coinvolgimento di imprese a capitale italiano nell’illegalità forestale, rilevato con costanza negli ultimi due anni dalle associazioni ambientaliste, sottolinea la responsabilità italiana nella deforestazione in Africa.

www.salvaleforeste.it/

Continua il taglio illegale delle foreste pluviali del Camerun. Tra i responsabili, anche due imprese italiane, il Gruppo SEFAC (Vasto Legno) e il Gruppo FIPCAM (Bruno spa), secondo quanto emerge da una tornata di ispezioni forestali effettuate tra il maggio e l’ottobre 2009.

Mentre il pacchetto europeo contro il legno illegale (FLEGT) esce azzoppato dall’ultima riunione del Consiglio dei Ministri Agricoltura della Commissione Europea, dal Camerun arrivano nuove evidenze sulla diffusione del taglio illegale.

Commenti chiusi

Con i LED contro il nucleare?

consumo-paragone

Nel suo piccolo mondo fotovoltaico-eolico il contadino ha problematiche simili come tutti gli stati: assicurarsi la fornitura di corrente (per far che cosa e se è veramente necessario di fare tutto con macchine e illuminare la notte fuori come il giorno è un altro discorso) con consumi crescenti.

Anche qui le strade sono due: aumento della produzione (comprare altri panelli ma questo ormai l’ha già fatto) e risparmiare per equiparare l’aumento di consumo. Un particolare dell’impianto a isola è che d’inverno la produzione è molto bassa e il consumo più alto. Il frigo consuma meno, ma tra lampade e internet e circolatore (10W) per il riscaldamento si consuma di più. Per non parlare della lavatrice e del mulino per il grano: si possono solo usare nei giorni solativi dalle 10:00 alle 15:00, e di questi giorni c’erano neanche 3 interi nelle ultime tre settimane. E significa che fuori piove ed è grigio e in casa dovresti nemmeno accendere la luce. Lui usa – malvolentieri – il motocoltivatore per caricare un po’ le batterie e ha già fatto fuori una tanica di gasolio, con (non solo) un efficienza energetica da vergogna.

Quando sono uscite le idee di mettere al bando le lampade ad incandescenza (c’è un bel applet per calcolare il risparmio in euro e Co2) il contadino era tutto contrario, pensando che questa deve essere una decisione presa in libertà dalle persone e che il risparmio consistente sarebbe da un altra parte. Ma forse ci vuole troppo tempo e facciamo bene di imporrlo.

Passando dalle lampade wolfram alle lampade fluorescenti si ha un risparmio di energia globale (produzione e consumo) del fattore 10. Infatti l’anno scorso il contadino ha buttato molte delle lampadine alogene e ha messo quelli: Dove si usava 60 Wattore adesso si usano 24 Wattore e c’è pure più luce. Il problema sono due: il mercurio contenuto che va in giro finché non c’è la catena di smaltimento pronto e l’elettrosmog che producono (Nota: Sembra che il mercurio liberato con lo spreco di energia producendo lampade normali è di più di quello contenuto nelle lampade FLC).

tavolo illuminato con 2.4 watt

Ma il mondo va avanti e ieri è arrivato un ultima lampada LED (che ognitanto ne compra per testarle e finalmente adesso una ha passato il test – le prime hanno dato o poca luce o di un freddo tecnico tremendo invivibile). Una barra LED con 54 al prezzo di €20. Tecnicamente sono quasi il contrario di un panello solare, e ne comprerà altre cinque o sei.

Facendo due conti:

Quanto costa costruire una centrale nucleare?
Il costo medio attuale di una centrale nucleare è di circa 2000-2200 euro/kWe installato, ovvero il costo in conto capitale di una centrale da 1000 MWe è di circa 2 miliardi di euro.

A parte in Italia tutto viene a costare il doppio di altri paesi: Con due miliardi si comprerebbero 100 milioni di queste lampade che risparmierebbero ogniuna circa 17 Watt. Sono 1,700,000,000 Watt ovverò 1,700 megawatt (corrigete se è sbagliato).

Cercando un test comparativo ha trovato questo della Osram dal quale è tratto la grafica in cima – sarebbe interessante di sapere se producono LED, probabilmente sì.

6 commenti

Footprint ecologico

Storia vecchio ma o il calcolo non torna o non c’è nulla da fare per il pianeta: al contadino non basta che usa quasi mai la macchina, vola mai, il riscaldamento a legno, che mangia pocchissima carne, recicla tutto e usa corrente fotovoltaico: ci vogliono 1,4 pianeti tipo terra se tutti vivessero come lui.

Ecco il link al giochino

9 commenti

Pure qui si usano dei cookie... Maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi