La massa delle notizie più o meno importante fa sì che diventa difficile di seguire un filo per intero, primo tanto rumore poi non si sente più nulla. Dov’è finito Pegah Emambakhsh per esempio? Se stessero per lapidarla nel’Iran la notizia ci sarebbe. Per ora sta sempre subendo la tortura dell’insicurezza, del non sapere se si salva o meno nel carcere di Yarl’s Wood vicino a Clapham.
Un caso analogo si svolge in Germania; secondo aviva-berlin.de è stato rifiutato l’asilo a una ragazza iraniana che avrebbe già la condanna a morte scritto nell’Iran (che prende il secondo posto in classifica per condanne a morte eseguite dopo la Cina; gli omosessuali vengono impiccati – pure due minorenni un paio d’anni fa – e le lesbiche lapidate). Il diniego sarebbe fondato su un intervista alla sua madre che non avrebbe ammesso che la figlia è lesbica. Visto le condizioni di pressione religiosa nell’Iran una risposta affermativa è semplicemente impossibile.
Pare proprio che l’Europa abbia paura di una ondata di richieste d’asilo di omosessuali falsi alla fine.
Tra Papa e Qui siamo meglio naturalmente, si negano solo qualche diritto ai omosessuali, possono essere anche grati, visto le idee di Noureddine Chemmaoui, responsabile del dipartimento di affari sociali e diritti umani dell’Ucoii, non tanto diverse di quelle dello Santa Sede:
‘Anche nei paesi musulmani ci sono gli omosessuali – ha concluso – la cui condizione e’ un peccato o una malattia, ma possono anche non dichiararlo”.
[Il numero degli omosessuali è pressoché costante duranti i secoli, cambia solo la loro visuabilità nella società. L’omosessualità è una rielaborazione di nessi karmiche complesse.]
PS: Dal diritto penale iraniano:
§ 110: La pena per attia omosessuali è la pena capitale. Il modo viene deciso dal giudice religioso
§ 111: La sentenza di morte viene emessa quando sia l’attivo sia il passivo incriminato sono maggiorenni, di mente sana e se l’atto è frutto di libera volontà.
§ 129: La pena per amore lesbica sono 100 frustate per tutti e due.
§ 131: Se ll’atto viene ripetuto tre volte e veniva sempre punito con le frustate cè la pena capitale per la quarta volta.
[fonte]