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Mese: Gennaio 2013

La creazione degli alberi

pesche Pesche

Veramente gli alberi si creano da sé, ma come tutti appena dispongono su un terreno il contadino ha piantato frutti, e come tutti all’inizio anche sbagliando clamorosamente distanze e posizioni. Con il tempo e l’esperienza qualcosa si impara e adesso nella vigna dove mancano le viti ci sono dei peschi, e solo il primo veniva dal consorzio, il resto ha trovato nel orto e nei campi: piccole piantine nati da un nocciolo buttato. Il pesco da molto soddisfazione in quanto viene su veloce e già dopo 4 anni da frutti. Non tutti da seme sono da innestare, conviene aspettare la prima fruttificazione, uno per esempio è diventato un pesca noce perfetto. Se invece sono piccole e “salvatiche” basta innestarli a corona e anche qui dopo due anni si dovrebbero già vedere i primi frutti. L’unico trattamento di cui hanno veramente bisogno sono due ramature di febbraio per contenere la bolla.

terriccio o compostvasi usatipiantine di pesco

Quest’estate sotto un pesco salvatico al bordo del orto ha visto nascere moltissime piantine, ed eccole sistemati nel piccolo vivaio dove staranno un anno o due prima di andare a dimora.

Il contadino diventerà ricco.

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L’EU e le api

Domani esce la decisione – mentre su Avaaz ci sono già quasi due milione di firme.

Il commissario europeo alla Salute e protezione dei consumatori, Antonio Borg, ha annunciato oggi a Bruxelles, durante il Consiglio Agricoltura dell’Ue, “un serie di misure legislative ambiziose”, che saranno “giuridicamente vincolanti, ispirate dal principio di precauzione, ma anche da quello di proporzionalità”, per limitare l’uso di alcuni pesticidi della famiglia dei neonicotinoidi, e in particolare quelli contenenti i principi attivi clothianidin, thiamethoxam e imidacloprid (attualmente l’insetticida più usato nel mondo). I neonicotinoidi sono da tempo accusati di avere un impatto diretto sul preoccupante fenomeno della moria delle api in Europa e Nordamerica, dove le colonie vendono decimate con perdite fino al 30% all’anno.
Borg ha chiarito che non vi sarà un’interdizione totale (che, ha detto, “non sarebbe giustificata”) dell’uso agricolo di questa classe di insetticidi. Le misure saranno basate sulle conclusioni di un recente rapporto dell’Efsa (l’Autorità Ue di sicurezza alimentare di Parma), che hanno “confermato gravi rischi legati all’uso di tre neonicotinoidi su diverse importanti colture presenti nell’Ue”. Le misure, ha riferito una fonte della Commissione, verranno presentate agli Stati membri e discusse durante il Comitato Ue sulla catena alimentare di giovedì prossimo, 31 gennaio.

AGGIORNAMENTO: Sono dei leoni… “ha presentato la proposta di sospendere per due anni l’uso dei pesticidi incriminati”:

Moria delle Api. Dopo il parere espresso dall’EFSA sulla pericolosità dei pesticidi neonicotinoidi e le varie petizioni nate in tutta Europa per chiedere la messa al bando di tali prodotti, oggi, 31 gennaio 2013 la Commissione Europea ha presentato la proposta di sospendere per due anni l’uso dei pesticidi incriminati agli Stati Membri.

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EU: Verso il bando dei neonicotenoidi?

ape-granturco

Se si faceva qualche anno prima era meglio, molto meglio, ma importante è che si viene fatto.

Sta forse per arrivare il momento che da anni attendevano apicoltori, agricoltori biologici e ambientalisti: lunedì, a Bruxelles, al Consiglio Agricoltura dell’Ue, ci sarà un dibattito chiesto dal governo olandese – dietro mandato del proprio parlamento – sulle misure eventualmente da prendere per limitare drasticamente l’uso in agricoltura degli insetticidi neonicotinoidi, accusati di avere un impatto diretto sul preoccupante fenomeno della moria delle api.

Quel che veramente fa vomitare sono le reazioni dei Big dell’agrochimica, dei veri criminali ambientali che hanno solo il profitto nel mirino. Accusare gli scienziati di “essere sotto pressione” da parte di una lobby fortissima non ha bisogno di commenti.

Molto più dura Syngenta, secondo la quale l’Efsa sarebbe stata sottoposta a una notevole pressione politica, che l’avrebbe portata a emettere un parere frettoloso, che non terrebbe conto di tutti gli studi che hanno preceduto il lancio sul mercato dei neonicotenoidi. Per Syngenta «il report appena pubblicato è indegno dell’Efsa e dei suoi scienziati».

Anni fa il contadino scrisse gli appunti su gaucho, nome commerciale per Imidacloprid. Secondo gli scienziati del EFSA mancano alcuni dati, per esempio sul impatto su altri insetti come bombi, farfalle ecc ma un alto rischio per alcuni usi consentiti c’è.

A high risk was indicated or could not be excluded in relation to certain aspects of the risk assessment for honey bees for some of the authorised uses. For some exposure routes it was possible to identify a low risk for some of the authorised uses.

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La verità della zappa

la sofferenza degli innocenti

Oggi la figlia ha fatto conoscere al contadino il sito e le opere di Roberto Cipollone (Ciro) ed è contento.

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Acqua santa e pubblica

Promemoria: firmare la petizione.

l’acqua è un bene comune, non una merce ! Esortiamo la Commissione europea a proporre una normativa che sancisca il diritto umano universale all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari, come riconosciuto dalle Nazioni Unite, e promuova l’erogazione di servizi idrici e igienico-sanitari in quanto servizi pubblici fondamentali per tutti. La legislazione dell’Unione europea deve imporre ai governi di garantire e fornire a tutti i cittadini, in misura sufficiente, acqua potabile e servizi igienico-sanitari. Chiediamo che:

le istituzioni dell’Unione europea e gli Stati membri siano tenuti ad assicurare a tutti i cittadini il diritto all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari;
l’approvvigionamento in acqua potabile e la gestione delle risorse idriche non siano soggetti alle “logiche del mercato unico” e che i servizi idrici siano esclusi da qualsiasi forma di liberalizzazione;
l’UE intensifichi il proprio impegno per garantire un accesso universale all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari.

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Le immagini della vita di Pi

Tornato del cinema dopo aver visto la storia di Pi il contadino pensa che è meglio farselo da soli le immagini quando ti viene raccontata una storia. Troppi colori, troppi effetti.

Un po’ come quando tanti tanti anni fa capitava davanti una tivu e ha visto una specie di cane che volava, e solo dopo un po’ mettendo insieme elementi ha capito che questo qui dovrebbe essere il drago della fortuna della “Storia Infinita”.

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Meglio di nulla?

Per il momento il contadino è preso con la letteratura (Bulgakov, “Cuore di cane” appena finito), con il taglio del bosco nelle ore più asciutte, con la creazione del sito del vicino e con la traduzione di un plugin per wordpress. Ma per non far sembrare abbandonato ‘sto blog (se n’era dimenticato pure il decimo compleanno) ecco alcune cosette:

  • Duckduckgo è un nome strano ma un ottimo motore di ricerca che può sostituire Google bene in 97% delle ricerche. E sopratutto non raccoglie i tuoi dati come un matto e un frenino al monopolio di Google va messo dove si può (poi se siete voelte fare di più installate ghostery su firefox e usatelo).
  • Sul “Fatto quotidiano” (sul e-reader, nessun link) ha letto che la famosa crisi sarebbe ecologica. No, è spirituale.
  • Al festival della scienza vengono fuori delle cose che neanche un contadino. Per esempio che la fede (in molte cosa secondo il contadino) ci aiuta molto e che l’effetto placebo è l’ingrediente maggiore delle cure (comprende tutto, da fare la coda dal medico di famiglia, gli analisi, l’odore della farmacia ecc) mentre la scienza fino adesso ha sempre cercato di eliminarlo dai risultati degli studi scientifici…)
  • Una ragazza dodicenne canadese spiega al mondo che i bankster rubano i soldi al resto della popolazione e allo stato e dice quel che s’è detto già qui: la banca centrale presta soldi alle banche per 0,qualcosa% e loro al 10% alla Grecia e cose così.
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Rileggendo

pocketbook

Il contadino divorava i libri a quintalate quando era giovane poi sempre meno fino ad arrivare a un libro l’anno se va bene e stessa storia con la musica: sembrava di non poter stare senza e adesso la ascolta quasi solo dal vivo o dalla radio. L’anno scorso leggendo Balzac gli è venuto la voglia di leggere un po’ dei classici mancanti: Hugo, Dostojewski e altri. E così con bella scusa del natale e della figlia in partenza per la Giordania dove non può portarsi dietro dei libri pesanti ha ordinato uno di quei lettori ebook (rigorosamente con sistema operativo libero linux) per provarlo (i scaffali in casa sono pieni e ha nessuna intenzione di ingrandirli).

E credeva peggio: si legge bene e con comodo su questo schermo a inchiostro senza illuminazione e nelle ultime settimane ha letto libri come nei ultimi tre anni insieme. E visto che il primo, PocketBook semplicissimo gestito da IBS, non sopportava la tastiera araba gli ha regalato il modello superiore non castrato da nessuno direttamente da PocketBook, ditta ucraina che fa produrre (sembra però che le condizioni siano migliorate) alla famosa cinese Foxconn.

Libri classici si trovano su manybooks, Progetto Gutenberg e altri siti. E un ottimo software open (per tutti sistemi operativi) per poter gestirli esiste pure, e permette pure di abbonarsi a testare giornalistiche e altri siti che hanno un feed RSS decente, per leggerli offline sul lettore.

E forse questo è il difetto dei PC: di solito è sempre connesso alla rete mentre per leggere in tranquillità bisogna sconnettersi non solo dalla rete, mentre adesso tutto il mondo sembra di voler essere connesso, saltando da una cosa all’altra nel ritmo di 20 secondi.

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