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Mese: Dicembre 2011

Non sporcarsi le mani

Secondo la Sueddeutsche” da venerdì scorso sarà solo possibile di esportare il Pentothal dietro autorizzazione speciale. Questa sostanza viene usata per eseguire le condanne a morte in 33 stati USA e non viene più prodotto oltreoceano. Hanno già dovuto spostare delle esecuzioni per mancanza del veleno.

Un piccolo passo ma un passo.

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Oggi Bank run in Lettonia

Sembra che la Swedbank ha finito i soldi: ieri hanno prelevato ai bancomat 15 milioni € e oggi continua.

Forse è solo un passaparola senza fondamenti nato nella rete e si è verificato da solo. In Lettonia il fallimento di banche ha tradizione, è successo già nel 2008, il paese era a un passo dal default, l’EU ha fatto un bailout e la gente ha paura fondata. Due settimane fa è fallita la Krajbanka.

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La ricetta Merkel e il paziente morente

“L’Europa si piega alla linea Merkel” si può leggere (per salvarsi). Ora questa dottoressa tedesca non ha inventata né la cura né la ricetta: il Fondo Monetario Internazionale l’ha applicata con immenso successo già i Africa e America del Sud negli ultimi decenni.

Ma basta uno solo sguardo ai dati della Grecia, uno degli ultimi pazienti che riceve questa cura dalla “Troika” FMI compreso (link in tedesco, ma i grafici si leggono bene).

L’Europa quindi dovrebbe abbandonare la medicina ufficiale ma subito. Ci sono altre ricette, una semplice sarebbe una licenza di banca per il fondo salva-stati. Perché la parte maggiore dei debiti in Europa è una diretta consequenza del salvataggio delle banche nel 2008. Queste stesse banche adesso prestano soldi al 7% all’Italia o al 15% al Portogallo, depositano questi titoli presso la BCE per ottenere la stessa moneta fresca al tasso ufficiale (scesa adesso al 1%). Quindi fanno già un 6% con questo “lavoro”.

Una semplice licenza di banca e i debiti europei si potrebbero rifinanziare al 1%.

(vabbe cos’ semplice non è, ma la cura Merkel ci porta nel deserto)

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La ricetta ci sarebbe

Ci sarebbe una via così ben illuminata per uscire da questi crisi:

…. allineare l’organizzazione della società alle esigenze dell’umanità, che si esprimono attraverso le tre facoltà del pensare, del sentire e del volere, ad ognuna delle quali corrisponde uno dei tre settori in cui si può dividere la società: quello culturale, quello giuridico e quello economico. Ad ognuno di questi settori deve poi essere applicato un principio che ne deve stare alla base: libertà culturale, uguaglianza giuridica e solidarietà economica.

In caso contrario si generano conflitti, disuguaglianze abnormi, limitazioni della libertà, come in effetti avviene negli attuali sistemi sociali che non applicano correttamente i tre princìpi ai tre settori. Ogni settore, per funzionare nel modo giusto, andrebbe inoltre tenuto separato dagli altri, quando invece nel sistema liberista vediamo l’economia invadere e dominare gli altri settori, mentre nel sistema socialista è il settore politico-giuridico (lo Stato) a farlo.

Specialmente l’idea che l’economia deve essere solidale e non una guerra tutti contro tutti ha bisogno di essere pensata i modo forte.

Per approfondamenti: www.tripartizione.it/.

[via Gabriele Bertani]

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7 milioni quintali di bio falso

Un bel lavoro delle fiamme gialle anche se un po’ tardi:

Verona, truffa prodotti biologici: 7 arresti, anche rappresentante Bioecoitalia San Severo
„Complessivamente, le indagini hanno riguardato una quarantina di imprese, tutte operanti nel settore della produzione e commercializzazione di cereali e frutta fresca in Veneto, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana, Lazio, Marche, Abruzzo, Puglia e Sardegna.

Il meccanismo della frode, particolarmente complesso, prevedeva di fatto acquisti di merce in Italia e in Romania – qui grazie a una società creata ad hoc -, la ‘trasformazione’ attraverso falsa documentazione in prodotto “biologico” e la vendita dello stesso, con relativo valore moltiplicato dalla ‘specificità”, oltre che in Italia, in Olanda, Germania, Spagna, Francia, Belgio, Ungheria, Austria e Svizzera.“

Sempre quando con un certo foglio un prodotto raddoppia il suo valore c’è chi lo vuole sfruttare. 220 milioni di euro il “valore” generato. Secondo giornali tedeschi sono coinvolti Sunny Land, Sona und Bioecoitalia e il direttore di un ente di certificazione nelle marche finito in carcere.

Un peccato che in pochi conoscono i meccanismi del karma: eviterebbero forse fare queste cosacce.

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Troppo tardi per tutto

Finalmente qualche timida pioggia è caduto e ha innaffiato il letame steso dappertutto sotto gli ulivi. Il contadino ha paura che non piova per bene quest’inverno e sembra che neanche un freddo sano e normale vuole arrivare. Il reno era così in secca che sono riaffiorati delle bombe da disinnescare (evacuate 45mila persone a Koblenz) mentre a Durban si svolge una inutile ennesima conferenza sul clima e Merkozy ha un piano per salvare l’euro: entrambe le cose hanno in comune che è troppo tardi da un bel po’.

Per fermare o rallentare il cambiamento climatico era già impossibile meta anni novanta, il contadino si ricorda bene di un seminario dove in pratica si diceva “anche se si smettesse subito di bruciare petrolio è troppo tardi perché il processo è avviato e irreversibili”.

Per la crisi dei debiti mondiali (non solo l’Euro, in America la pvertà è già a livelli che uno su sei persone ottiene Food Stamps) l’ultima occasione di fare davvero qualcosa era stata persa tre anni fa, quando gli stati salvarono il sistema ma senza porre rimedi alle cause del disastro. Bastavano leggi più duri per le banche, una tassa sulle transizioni, un aumento forte dei capitali di essi. Adesso gli stati sono molto più deboli, fatto s’è fatto niente e viviamo in un mondo dove le banche non possono assolutamente fallire ma gli stati sì, se proprio necessario e i governi conducono una mezza guerra contro la loro popolazione.

Quindi tempi duri, niente paura e navigare a vista. Almeno è sparito il pagliaccio e la sua compagnia dal governo, non tutto il male vien per nuocere.

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Canne legali

“People who use marijuana are paying money to criminals, mostly to gang members, and it’s a market that every year, is worth up to two billion Danish kroner ($350 million). That’s enough to fight for, which is why we’ve had a war between the gangs in Copenhagen,” he said.

“We don’t want an Amsterdam model,” Warming said. “We want a way to make it legal to import or grow marijuana.”
The details still must be ironed out. But Warming imagines a system similar to the state-owned alcohol monopoly that operates in neighboring Sweden.
The government would either grow marijuana itself or license growers, as already happens in countries that allow the drug to be used for medical purposes.

E così pensano seriamente di creare punti di vendita legali controllati o in possesso dallo stato. Danese.

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