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Pasta amara?

La varietà Creso, ottenuta nel Centro di studi nucleari del CNEN della Casaccia (Roma) nel 1974 è stata una di quelle maggiormente utilizzate negli ultimi trentanni nelle coltivazioni italiane. Il grano duro Creso è un incrocio tra la varieta’ messicana Cymmit e l’italiana Cp B144, mutante della Cappelli ottenuta sottoponendo quest’ultima a bombardamento con raggi X o gamma.[1]

[http://it.wikipedia.org/wiki/Triticum_durum]

Questo nuovo tipo di grano mutato geneticamente, non OGM, ma irradiato, fu battezzato “Creso” e, con esso oggi si prepara ogni tipo di pane, pasta, dolci, pizze, alcuni salumi, capsule per farmaci, ecc. (con questa farina si prepara circa il 90% della pasta venduta in Italia). Quello che pochi sanno è che, il grano Creso, è responsabile dell’enorme aumento della celiachia, per l’alterazione del pH digestivo e la perdita di flora batterica autoctona, che determinano anomale reazioni anche per l’aumento di glutine che quel tipo di grano mutato geneticamente ha apportato all’alimentazione umana.

Celiachia. Ovvero intolleranza permanente al glutine.

[http://www.ccsnews.it]

Ma probabilmente la colpa non è (solo) del Creso ma dell’aumento del benessere generale e del consumo di grano (tenero) che ha avuto un espansione enorme. Il popolo dei sahawari né è il triste testimone: mangiavano sorghum da sempre e la dieta occidentale ricca di varie varietà di grano nei campi profughi gli ha resi la popolazione con la più alta percentuale di celiachia, il 6% né soffre.

…visto che negli ultimi anni l’alimentazione nei campi profughi si è modificata secondo modelli europei, con un sovraccarico di farina di grano…

12 commenti

  1. marzia 20 Giugno 2009

    ecco… allora avevo ragione!
    pur senza mai essermi documentata sull’argomento, di fronte a questa “epidemia” di celiachi che proliferano dappertutto anche tra miei conoscenti, ho sempre detto: “ma non è che sia colpa degli OGM e compagnia bella? perchè una volta non c’erano tutti questi intolleranti…”
    mi sembrava che ci fosse qualcosa sotto.

  2. Massimo 20 Giugno 2009

    Piú che da OGM e simili penso anche io che dipenda dall’eccessivo consumo di frumento. Sarebbe forse rivelatore, confrontare i dati epidemiologici della celiachia in Italia con quelli che so della Germania o di altri paesi dove si consuma anche molta segale.
    Come sempre un post molto interessante, Ste.

  3. ste 20 Giugno 2009

    Grazie 🙂

    Il post è nato per causa di una affermazione di una maestra di yoga che diceva che tutto il grano moderno (nanettizzato per vari motivi agro-economici) sarebbe nato con il metodo radioattivo e causa della celiachia. Sono forse troppo scettico e ho fatto un po’ di ricerche, su siti tedeschi nessun cenno a incroci con piante modificate con radiazioni, aumento delle celiachia sì ma non so in che misura, poi sembra che ci sia un grande problema di diagnosi e quindi tante differenze nelle statistiche tra i paesi.

  4. marco I. 20 Giugno 2009

    onestamente, mi suona “terroristico”
    “ottenuta sottoponendo quest’ultima a bombardamento con raggi X o gamma”.
    l’irragiamento in europa è una comune pratica di conservazione di ortaggi…

  5. meeme73 20 Giugno 2009

    Anche il grano coltivato biologicamente può appartenere alla varietà Creso?

  6. ste 20 Giugno 2009

    Sembra di sì:
    http://www.inran.it/progetti/c.....06_PR3.pdf

    Descrizione attività
    L’attività ha riguardato uno studio sulla qualità sensoriale e sulle proprietà fisiche (texture) di
    campioni di pasta di agricoltura biologica. I campioni sperimentali, processati per essiccamento a
    bassa temperatura, erano ottenuti da singole varietà frumento duro (raccolto 2005) selezionate da
    altri partecipanti al progetto per attitudine alla pastificazione e diffusione sul mercato.
    Il disegno sperimentale comprendeva 15 campioni biologici monovarietali (Bronte, Cappelli,
    Ciccio, Claudio, Colosseo, Creso, Duilio, Grazia, Iride, Rusticano, San Carlo, Simeto) tutti
    provenienti dalla provincia di Grosseto. Per tre delle varietà studiate, Creso, Duilio e San Carlo,
    il piano di campionamento prevedeva la raccolta in 6 zone di produzione (Caltagirone,
    Campobasso, Foggia, Grosseto, S. Piero a Grado, Tolentino) al fine di valutare l’effetto della
    variabilità zonale sulle caratteristiche dei campioni. In ultimo sono stai analizzati anche 3
    campioni biologici commerciali per un confronto con quanto esistente sul mercato.

  7. meeme 21 Giugno 2009

    Anche se ormai siamo andati sul filosofico,
    forse non è troppo tardi per dire che è MOLTO interessante.
    Io preferisco mangiare biologico, non perchè pensi così facendo di salvarmi corpo e anima ( magari in um mondo avvelenato piccole dosi quotidiane di veleno ingerite funzionano da antidoto – infatti non sono intransigente ), ma perchè una volta ho visto un programma dove si scavava una buca in due campi, uno biodinamico e uno convenzionale.
    La prima buca brulicava di vita, la seconda sembrava scavata nel polistirolo.
    Che il grano biologico sia Creso non mi dispiace per me, ma per tutto.
    Sono anche tra quelli che sentono un’energia e un nutrimento diversi quando mastico il mio pane basso e compatto, e non so perchè, non sono ideologica, ma ho imparato a fidarmi dell’istinto, come le zanzare.
    C’è un bell’articolo di Dario sul suo sito
    sulle difficoltà di lievitazione del pane bio, chi volesse leggerlo..

  8. Stefano 30 Giugno 2009

    Posso suggerire altre piante su cui scrivere articoli simili?ci sono 2570 varietà autorizzate al commercio ottenute con metodi simili a quello del grano creso (cioè indotte alla mutazione attraverso l’uso di agenti mutageni chimici o fisici) le trovate tutte a questo link: http://www-infocris.iaea.org/MVD/
    spulciando troverete che i pricipali orzi e luppoli usati per la birra sono ottenuti così, ancora scoprirete che il pompelmo rosa (var. Star ruby) è stato ottenuto così e prima degli anni ’70 non esisteva!.

    La relazione celiachia-creso non è mai stata dimostrato e personalmente la ritengo improbabile (ma non ho le competenze per esprimermi con certezza), tuttavia è innegabile che l’introduzione di queste varietà “nane” ha incrementato le rese/ha con indubbi vantaggi per gli gricoltori ma anche per i consumatori.

  9. sonia 29 Settembre 2009

    vorrei sapere se secondo voi il grano kamut ed il farro sono anche loro incriminati o meno e se il seitan, che notoriamente si ricava dal grano tenero, è pericoloso.
    Grazie Sonia.

  10. ste 29 Settembre 2009

    Non è detto che è “pericoloso”. Non mi risulta che con farro hanno fatto granché cosa, in quanto non è un grano di elevato interesse economico. Stesso discorso per il kamut.

    Poi secondo me è meglio un grano modificato coltivato e cotto con amore che un grano ultrabiologico coltivato per motivi di lucro e cotto con negligenza, per fare un esempio estremo.

Commenti chiusi.

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