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Appunti iraniani

Ecco, era ora che qualcuno/a scriveva questo.

Il contadino non ce l’ha fatto di tradurre da qui, ma ecco almeno qualche appunto:

– Dietro i reformisti osannati da noi sta Ajatollah Hashemi Rafsandschani, Multimiliardario e uomo più ricco del paese (petrolio e armi) ma impresentabile al popolo (perse le elezioni 2005 contro Ahmadinedschad).

– Un sondaggio indipendente americano di inizio Maggio da gli stessi risultati per le elezioni, non era magari tutto pulito ma ha vinto sicuramente Ahmadinedschad, solo che non ci piace il risultato. D’altra parte anche Berlusconi e Bossi fu eletto democraticamente, il populismo paga per ora.

– Troppo fiducia a quello che viene scritto su Twitter, finisce nelle prime pagine senza alcuna verifica. Falso era per esempio la notizia degli arresti domiciliari di Mussawi, smentita subito dalla sua moglie solo che non lo pubblicav nessuno.

20 commenti

  1. Giancarlo 23 Giugno 2009

    Il contadino stupisce ogni giorno di più per la finezza del suo pensiero. Quale degli elementi che lo circondano gli da lucidità? I gattini? la terra?
    Sono vivamente interessato.
    Giancarlo

  2. alessandra 23 Giugno 2009

    Ho letto con attenzione il “questo” linkato.
    E’ammirevole come l’uomo che la storia c’insegna, scegliere spesso la guerra alla diplomazia per affermare le proprie idee (potere), si destreggi con tanta larghezza di vedute, moderazione e rispetto per le idee opposte. Poi li vedi in coda dentro le loro macchine 2moccolare” come turchi se quello davanti non scatta nel entro il primo nanosecondo di semaforo verde…
    Io invece, che sono terra terra non mi accontento dei voli acrobatici di parole organizzate bene. Quello che ho letto poco fa purtroppo non è sufficiente a giustificare quello che ho visto.
    Dettagli tecnici a parte che possono rendere verosimile più o meno il fatto dei brogli, non ho mai visto “figli di papà” farsi ammazzare per una democrazia che già hanno. Anzi a dirla più precisa, non ho mai visto figli di papà farsi ammazzare…invece ho visto , nel corso della storia del mondo, tanti studenti morire per un ideale che di solito è la libertà.
    Neda, i ragazzi che l’hanno preceduta e quelli che la seguiranno meritano meno “teorismo” e più amore.
    Ale (mamma di Bianca)

  3. marzia 24 Giugno 2009

    quel che c’è di certo è che in iran non c’è la libertà, specialmente per la donna.
    probabilmente nessuno dei candidati era veramente democratico, altrimenti in un paese del genere non l’avrebbero nemmeno lasciato arrivare alle elezioni 🙁
    speriamo che non debbano morire altre persone innocenti come Neda e come altre vittime a noi sconosciute

  4. ste 24 Giugno 2009

    Credo che ci sono semplicemente due cricche di potere in lotta e una usa le gente stufa del regime, gioco forse rischioso per entrambi.

    E occhio a quel che “si vede”: la CIA ai suoi tempi produceva quel filmato dei soldati irachene come ammazzano i bambini nel ospedale di Kuwait, la Hamas e gli israeliani sono molto bravi pure a usare questo strumento per influenzare l’opinione pubblico mondiale.

    Per questo non voglio dire che il filmato su Neda (che non ho guardato e non lo guarderò) non sia autentico.

  5. Geppetto 24 Giugno 2009

    marzia: quanti iraniani conosci? ci sei mai stata in iran?

    alessandra: mi ricordi un italiano in america con figlioletta che nel 2001 era ultraconvinto della giustezza di quella porcheria che poi e’ successa: per amore doveva ‘proteggere’ la bambina. Invece bastava usare un po’ il cervello, ma proprio poco, poco, per capire cosa stava succedendo e rifiutarsi di avvallare l’omicidio di migliaia di bambine. Peccato che c’e’ tanta, tanta gente in giro di questo calibro.

  6. Massimo 24 Giugno 2009

    Ho seguito anche io il link in italiano, e anche io come Alessandra ho trovato l’articolo campato in aria. Cosa voleva dimostrare (o suggerire)? che c’è un complotto internazionale per far fuori Ahmadinejad? Che siamo gonzi? Che non c’è differenza tra i due candidati, interessati solo al potere (“Moussavi non è l’Obama Persiano” che significa?)e che quindi uno vale l’altro?
    Insomma una perdita di tempo, la lettura di quest’articolo, e (purtroppo) di un pochettino di stima sull’acume del contadino.
    D’altra parte sull’Iran le spararono grosse intellettuali della statura di M. Foucault

    ps @ Geppetto: io lo conosco un iraniano, rifugiato politico, anzi ora che ci penso due perché la mia madrina è iraniana, ma lasciò l’Iran quando c’era ancora lo scià; e allora?

  7. Geppetto 24 Giugno 2009

    Massimo: buon per te. Il tuo di acume allora cosa ci dice?

    Aspetto una risposta da marzia.

  8. ste 24 Giugno 2009

    L’ho segnalato come contropeso, e l’articolo in tedesco in sostanza è simile. Una minoranza cittadina benestante che ha accesso (se ci riesce) a internet e twitter non è per nulla rappresentativo di un paese di 80 milioni di persone per di più povere.

    Ovviamente ogniuno di forma la sua opinione secondo le sue valutazioni.

    “Obama iraniano” si riferisce alla moda nostra di proiettare i propri sogni in un leader straniero che si conosce solo superficialmente ma che fa la parte di Davide contro Goliath. Mussawi nei tempi che fu politicamente attivo era considerato un “duro”.

  9. Viva 24 Giugno 2009

    Caro contadino, e cari tutti.
    In Iran ci sono certo problemi di democrazia e diritti delle donne. E’ una repubblica teocratica!!! Non sono esperta ma credo che volendo fare paragoni sia comunque un po’ meglio di altri paesi (Arabia Saudita?)…circa le elezioni: a me pare ovvio che chi ha sostenuto Moussavi non lo ha fatto tanto perchè lo ritenga un santo paladino della lotta per i diritti civili e contro i sistemi di potere in Iran. Sanno tutti che di quei sistemi fa parte (è appunto spalleggiato da Rafsanjani e lì lo sanno meglio di noi cosa vuol dire!) e qual’è la sua storia. Il fatto è che da un lato, col voto a Moussavi gli iraniani hanno cercato di scrollarsi di dosso Ahmadinejad nella maniera più pratica e sopratutto più realistica possibile, dall’altro questo voto è stato misconosciuto, rubato. E se volete si trova online il rapporto di Chatham House, lo studio inglese che ha analizzato dati alla mano il corpo elettorale, il sistema elettorale e i risultati elettorali iraniani (anche comparandoli a quelli precedenti) in dettaglio, dimostrando come i brogli, e pesanti, non possano non esserci stati. Sarò ingenua ma non credo sia stato redatto interamente dalla CIA questo Report. E poi facendo una considerazione terra terra: più di due terzi degli iraniani hanno meno di 30 anni. L’età media del paese è 26 anni. In Iran le forze riformiste sono da sempre sostenute dai giovani. In queste elezioni sono andati a votare l’85% degli elettori. Io non ci credo che Moussavi abbia preso solo il 33%, voi? E quando uno stato mi dice: Sì, in effetti ci sono stati dei brogli, ma non sono importanti, non riconteremo i voti nemmeno per farvi vedere che abbiamo ragione, cosa dovrei pensare? E quando vado a protestare pacificamente per questa violazione del diritto e vengo pestato, ucciso, arrestato e si prepara per me un tribunale speciale, e le milizie e la polizia commettono atti vandalici per poi incolparmene, devo pensare che sto facendo il gioco di uno dei due potenti o devo tenermi saldo nel convincimento che protestare è un diritto e che forse questa è una buona occasione per rosicchiare forse meno di quello che spero ma pur sempre qualcosa in più di quella democrazia che sogno? Il disincanto con cui ci esprimiamo dalla comodità della nostra terra non aiuta questi cittadini iraniani che si sentono isolati, soli, e comunque vada strumento dei politici del loro paese. Loro sono davvero indifesi e la loro situazione delicatissima. Anche considerando il resto degli interessi politici internazionali che ruota attorno alle loro vicende. Eppure ci danno una gran dimostrazione di dignità. E l’informatizzazione degli studenti iraniani è altissima, perchè da sempre sanno che devono conoscere tutti i trucchi dei computer e di internet se vogliono fare una vita il più possibile simile a quella dei loro coetanei all’estero aggirando le censure. Andando su twitter (di cui non avevo un account e me ne sono fatta uno apposta per aderire alle richieste di alcuni di loro che chiedevano di spostare la collocazione dell’account in iran così da rendere più lenta e difficoltosa la loro identificazione da parte del governo – sì lo so che così ho fatto guadagnare soldi a Twitter), andando su twitter dicevo, è davvero facile capire quanti invece siano i giovani iraniani che lo stanno usando per scambiarsi informazioni utili, vitali direi. Addiritttura si capisce chi è infiltrato, chi è lì solo per commentare, chi per sviare, chi è sincero e chi no. Non chiedetemi come, ma si capisce. In più, mentre a Teheran ieri lo sciopero generale aveva visto partecipare qualcosa in più del 30% degli esercizi commerciali, pare che l’appello nel kurdistan iraniano abbia raggiunto un percentuale vicina alla totalità in molte città. Può tutto questo non voler dire niente? Certo che alla fine di tutto è probabile che nulla o poco cambi rispetto alle aspettative, ma in realtà niente sarà uguale. Più giorni dura, più grande sarà la spinta e la voglia di democrazia in quel paese.
    Scusate la tirata, ma dopo che, anni fa, ho visto i film di Kiarostami (per dirne uno) ho capito che con l’Iran abbiamo tutti molto a che fare.
    Buon tutto a tutti

  10. marzia 25 Giugno 2009

    @geppetto: una cara amica di mia mamma è iraniana ed abita qui nel mio paesello. lei ha parenti che abitano ancora in iran ed altri che sono emigrati da tempo, proprio per la mancanza di libertà

  11. Geppetto 25 Giugno 2009

    E queste conoscenze ti permettono di dire che “in Iran non c’e’ liberta’ specialmente per la donna”?

    Vedo che conosco molti piu’ iraniani/e di te, ma mai mi permetterei di affermare alcunche’ del genere, perche’ mancano totalmente i dati. E poi c’e’ in giro una infame campagna denigratoria contro i musulmani da dieci anni e quindi io me ne starei molto cauto a sbilanciarmi per pericolo di ripetere a papera le mezze “informazioni” che ci propinano.

    Sarebbe come se mi permettessi di sputtanare i pastori perche’ ho sentito dire qualcosa che non mi aggrada sul loro conto da un conoscente di un mio parente.

  12. alessandra 25 Giugno 2009

    Caro Geppetto “Tuttibischerisottuttosoloio”,
    da stupida e sottolineo stupida mamma te lo dico col cuore…se fossi stato Pinocchio ti avrei lasciato dov’eri finito, nel ventre della balena.
    Impara dal contadino furbo, forse la pensa quasi o proprio come te, ma sa seminare bene le sue idee.
    Grazie Viva.

  13. ste 25 Giugno 2009

    Basta il casino nell’Iran e altrove, non c’è bisogno di fare uno qui. Detto questo:

    …ho capito che con l’Iran abbiamo tutti molto a che fare

    Il prossimo impulso culturale che porta avanti il mondo sarà iraniano-russo (attualmente siamo ancora nel quinto periodo anglosassono-tedesco). Certe controforze cercano di impossibilitarlo, anticipando l’impulso americano (l’ultimo)

    Sulla libertà mi sembra abbastanza ovvio come stanne le cose (anche se bisognerebbe occuparci più della nostra stessa, magari).

    E:
    “Se l’Islam non riesce di integrare la libertà, l’esercito michelico si deve scagliare contro di lui”.
    Michele è spirito di tempo, adesso (dopo Gabriele che inspiravo il nazionalismo, a suo tempo)

  14. Massimo 25 Giugno 2009

    Capisco l’intento equilibratorio. E più che sull’Iran alla fine il punto è di come la rete informatica influenza la vita delle persone. in modo similare alla massificazione del trasporto aereo.
    Vorrei inoltre scusarmi. Una delle cose che mi piace e mi attira di questo blog è proprio il tono cortese e mai urlato; mi rendo conto che il mio commento era fuori tono e può aver contribuito ad inasprire gli animi. Chiedo venia.

  15. alessandra 25 Giugno 2009

    Idem come sopra…
    Saper comunicare è anche non accettare e non lanciare provocazioni. Il mio tono ironico poi a rileggerlo sembrava piuttosto acidello.
    Anche se scritto ridacchiando sotto i baffi… il mio ultimo post potrebbe essere risultato offensivo per Geppetto.
    Mi scuso,
    buonanotte di spicchio di luna

  16. marzia 26 Giugno 2009

    caro geppetto, magari conosco pochi iraniani (ma comunque ho letto alcuni libri, scritti da donne iraniane), però conosco delle famiglie mussulmane di altre parti del medio oriente e dell’africa settentrionale.
    quest’inverno ho avuto modo di parlare con molti marocchini, in occasione della vendita dei montoni per la loro festa del sacrificio.
    ho anche parlato con chi mi ha detto che l’integralismo è uno stravolgimento fatto dall’uomo delle dottrine dell’islam, che non imporrebbero alla donna le restrizioni che invece deve subire in molti paesi di religione mussulmana.
    è vero, non sono informata a fondo sul tema, ma credo di saper giudicare se una donna è libera o no, quando un paese è democratico o no.
    non c’è da arrabbiarsi, offendersi o che so io. per fortuna noi siamo più liberi che non in altri paesi

  17. Geppetto 27 Giugno 2009

    Ma come si fa a mettere in un unico calderone popoli e nazioni cosi’ diverse? Come si fa? :-((

    Tu dell’Iran, come me e come probabilemente tutti quelli che leggono qui dentro, non sai praticamente nulla. E anche se godessimo dell’esimio parere di numerosi esperti del paese, se studiassimo come matti, chi e’ democratico e un po’ scientifico, ignora tutto questo pseudo-sapere perche’ un piccolo insieme di opinioni non e’ rappresentativo.

    Non mi stupirei infatti che, una volta liberata dai pregiudizi della propria cultura (impresa gia’ di per se titanica), e vivendo e lavorando per numerosi anni tra la gente di tutte le classi sociali potresti scoprire che l’85% e’ contento della propria vita e che non ammette ingerenze esterne. Potresti scoprire anche il contrario. Non so. E’ un esperimento che andrebbe fatto.

    Io sono andato a vivere e lavorare per dieci anni in un paese vicinissimo per distanza e cultura, addirittura conoscendo la lingua. Cionostante, le sorprese sono state molte. Ora conosco meglio entrambe le realta’ e quello che leggo su giornali e libri mi fa ancora piu’ ridere ovvero piangere.

    Ripeto: vista la tradizione (recente ma anche non recente) di infami ingerenze del mondo ‘democratico e libero’ l’unico atteggiamento consapevole e’ quello della estrema prudenza nei giudizi.

    Salvati la liberta’ e la democrazia in Italia, se ci riesci, che ti e’ piu’ conveniente.

  18. Gabriele 7 Luglio 2009

    Brogli: in Iran ogni candidato ha un numero corrispettivo, per cui sulla scheda non si mette nè una croce nè un nome, ma il numero. Dov’è la fregatura? Moussavi aveva il numero 4, Amadinejad (o come diavolo si scrive ;-D) aveva il 44, non è molto difficile aggiungere un 4.
    Inoltre ci sono 3 milioni di voti in 50 località messi in dubbio dal consiglio dei guardiani stesso. Ma se le località, come dicono fonti indipendenti, fossero 150 il vantaggio tra i 2 candidati si azzererebbe.

    Democrazia: in Iran i candidati vengono selezionati prima delle elezioni e a molti viene impedito di candidarsi, non mi sembra una pratica molto democratica.

  19. Geppetto 8 Luglio 2009

    Paese che vai, usanze che trovi.

    Ognuno ha il diritto di risolversi i problemi propri in autonomia.

    E noi faremmo molto meglio ad iniziare a risolvere i nostri, che sono tanti e grossi, per esempio quello di istituire la democrazia.

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