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Discorso sconclusionate sull’arte

Dunque, come sappiamo il contadino di fine settimana (e anche durante) si dedica ai progetti vari a patto che possono entusiasmarlo (e come adesso farlo dimenticare gli ulivi che soffrono). Uno di queste attività è questa faccenda con le pietre nell’equilibrio che ormai sono più di dieci anni ora che ha preso il virus. Il problema è che lui si trova in una zona generalmente senza pietre e se vuoi averne devi cuocere la terra e farci dei mattoni. Generalmente, s’è detto, perché proprio sotto la vigna dietro casa passa un lastrone di pietra giovane giovane che (per l’erosione) ha lasciata in giro dei massi anche abbastanza grossi. Per lo stone balancing vero sono troppo sabbiosi e/o argillosi, si sgretolano e sbriciolano che lui non avevo mai preso gusto. Finché gli ha capito: sono grossi e grezzi quindi vanno fatte cose grosse e grezze.

Ora pian piano riempie tutto il podere con queste sculture, perché lui quando si fissa con una cosa non c’è verso di fermarlo. Le prime due (I, II) andavano anche bene, facendo la terza s’è rotto il masso dal peso proprio quando lo trascinava col trattore. E pure quello di oggi era grosso grosso e di nuovo s’è rotto in mezzo. Ora un artista vero non dovrebbe mai fare le opere doppie (come gli Stones che fanno la stessa canzone da vent’anni) e quindi la cosa partiva già male. Poi non riuscivo quasi di mettere il primo pezzo dove lo voleva, tutto andavo storto e si diceva già che è meglio lasciar perdere e che non è giornata (perché gli artisti veri partono con un progetto in mente e poi si scontrano con il posto, il materiale e tutte le avversità del mondo fisico e se sono capaci si lasciano guidare da essi e poi così nasce una opera che non sapevano neanche loro).

Ma per tornare a lui succedeva che quando non ci credeva più il primo pezzo ha trovato miracolosamente il suo posto e per vedere come sarebbe voleva mettere il secondo sopra proprio sulla linea di rottura ma siccome non tornava nulla e pendeva troppo in avanti quello di sotto dovevo metterlo così com’è ora e trovava pure un cuneo adatto ed era contento matto con il risultato.
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Ecco: partire e vedere cosa succede, dove porta la strada, essere pronto a cogliere le occasioni che si presentano e inserirgli nel punto giusto, più o meno è questo che importa nell’arte della vita.

PS 1: Visto che si parla di arte: Il post più letto in assoluto (12milavolte) qui è quello di quel artista che tatua i maiali (forse solo per il titolo), e si deve dire che l’arte sua fa quello che deve fare: non lascia indifferente, basta leggere i commenti.

PS 2: La cosa più triste è quando portano i sassi in un luogo diverso (da qui), peggio dello zoo. Un altro artista che lavora spesso in pubblico è Bill Dan, e non è facile tenere pura l’arte poi se appari sugli giornali, e peggio ancora se uno deve vivere materialmente della sua arte.

3 commenti

  1. Marco 18 Ottobre 2008

    Sei forte Ste.
    Spero che piova presto dalle tue parti.
    Un saluto

  2. gennaro 21 Ottobre 2008

    belle le sculture!
    Guardavo il sito http://www.stonebalancing.com e notavo che sono sempre composizioni a due pietre. Insomma sembrerebbe che gli appassionati del “settore” ne usino sempre due. Te invece, spesso usi tre pietre. Mi domandavo perche’ gli altri due.

  3. ste 21 Ottobre 2008

    Dipende dalle pietre, come sono, se permettono di metterci un altro: sono un po’ loro che decidono come vogliono stare. Ho fatte molte a due pure io. Ma anche quattro 🙂
    https://www.vogliaditerra.com/pietre/p9.htm

Commenti chiusi.

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