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Scoiattolo grigio o scoiattolo rosso?

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(Scoiattolo nelle alpi svizzere)

Ieri il contadino si è imbattuto nella storia del progetto LIFE+ -un nome da newspeek proprio in quanto si tratta di provare lo sterminio dello scoiattolo grigio prima che invade il resto dell’Europa e succede questo qui ovunque:
scoiattolo-grigio-rosso

Deliberazione della Giunta Regionale 24 settembre 2012, n. 51-4630
L. 157/92 art. 19 comma 2. Attivita’ di controllo delle popolazioni di scoiattoli grigi (Sciurus
carolinensis) presenti sul territorio regionale nell’ambito del progetto LIFE+ “Eradications
and control of grey squirrel: actions for preservation of biodiversity in forest ecosystems –
EC-SQUARE”.

Il contadino in questi casi è per intervenire, cercando almeno di circoscrivere l’habitat attuale di quelli grigi: gli esseri viventi del continente America sono troppo forti.
Voi cosa ne pensate?

10 commenti

  1. giramonti 2 Novembre 2013

    come ambientalista, sono a favore dell’eradicazione – o almeno del contenimento – dello scoiattolo grigio americano. Si doveva intervenire prima, si sapeva che il grigio è molto più adattabile e robusto e minaccia seriamente la sopravvivenza dello scoiattolo europeo – in Inghilterra ha completamente soppiantato lo scoiattolo europeo. È tardi ma bisogna fare qualcosa.

  2. Scoiattolo Grigio 2 Novembre 2013

    Lo scoiattolo rosso non e’ a rischio di estinzione, ne’ a livello continentale ne’ in Italia; non e’ incluso tra le specie a rischio ne’ nella direttiva habitat dell’Unione Europea ne’ nell’elenco recentemente pubblicato dal nostro ministero per l’ambiente; che poi entrambi finanzino lo sterminio dello scoiattolo grigio dicendo che lo fanno per proteggere dal rischio di estinzione chi a rischio non e’ fa parte del folclore istituzionale nell’uso dei soldi pubblici.
    Per informazioni sul tema non limitate alla propaganda istituzionale tinvio al sito http://www.scoiattologrigio.org

  3. giramonti 2 Novembre 2013

    Sù, un po’ di correttezza: è vero non è a rischio estinzione a livello continentale e neppure in Italia – semplicemente perché lo scoiatto grigio ha – per ora – una diffusione geograficamente limitata. Ma cosa è successo in Inghilterra e sta accadendo in provincia di Torino? Lo scoiattolo grigio si moltiplica e quello europeo sparisce. E poi, per favore, non facciamo un uso demagogico della questione “uso dei soldi pubblici”, rimaniamo in argomento: è giusto oppure no sterminare – usiamo pure una parola forte – o sterilizzare una specie alloctona che minaccia una specie autoctona? io da ambientalista dico di sì, poi chiaramente da parte animalista non potrà che venire un “no”.

  4. adriano 4 Novembre 2013

    Fortunatamente si sta facendo un’ottima campagna di abbattimentod ello scoiattolo grigio nelle mie zone.Chi scrive il contrario, cioè che lo scoiattolo grigio non è dannoso, o è un inesperto o uno che non ha mai vissuto in montagna.Io che ci vivo a 2000 metri, posso affermare che l’americano è completamente fuori posto.Lo stesso sta succedendo con altre specie alloctone importate come le nutrie, il siluro, il gambero americano, il procione, la rubinia, ecc.Chi nega i danni di queste specie, non è assolutamente a contatto con la realtà dei boschi.

  5. fabio 4 Novembre 2013

    Lo scoiattolo nella foto sembrerebbe un europeo.Penso che tutto dipenda dai metodi utiizzati per il controllo e da chi e’ preposto ad effettuarlo…personale poco qualificato rischia di fare ulteriori danni,comunque sofferenze inutili sono da condannare in ogni caso.Le stesse trappole larsen utilizzate per contenere certe specie di corvidi (gazze e cornacchie)se mal gestite ne sono causa….il richiamo spesso viene lasciato senza cibo ne acqua per giorni.
    Riguardo la robinia non sarei cosi’ pessimista…e’ vero che e’ una specie infestante ma tende ad occupare zone marginali lasciate per anni incolte…poi da’ un buon legname per paleria e ardere.Negli anni, considerata la minor longevita’della robinia, specie piu’ “nobili” come le querce, tenderanno a rioccupare gli spazi dove erano state disboscate per scopi agricoli…alro discorso e’ per l’ailanto…

  6. adriano 4 Novembre 2013

    L’ailanto è qualcosa di altamente distruttivo ed invasivo.La robinia, se da una parte da ottimo legname, dall’altra tende a soffocare il sottobosco portando alla crescita di rovi.In alta montagna, un grosso problema è l’abete rosso che si sviluppa dietro i larici per poi soffocarli.Sotto la sua chioma nulla cresce perchè il terreno si acidifica e il bosco ne risente molto dal punto di vista idrogeologico in quanto l’abete fa radici ad ombrello senza andare in profondità.
    Lo scoiattolo grigio nelle mie parti è paragonabile al cinghiale.Questo perchè le temperature si stanno alzando e questi animali non proprio da alta montagna, si stanno spostando sempre più in quota andando a sopraffare le specie locali.Lo stesso sta succedendo anche con certe piante.Trovarsi la robinia a 1800-2000 mt non è raro.Per ora solo l’Australia è riuscita ad eradicare completamente lo scoiattolo.

  7. ste 4 Novembre 2013

    Per la robinia veramente vedo più utilità che il danno (è ormai è tardi): dove sto io ho dei boschetti di loro che sto pure curando, cercando di farle crescere diritti – è bello avere pali in proprio, per le recinzioni, capanne e per la vigna, e i fiori sono una goduria per le api, bombi e osmie.

    Certo che certe vallate nel appenino dove ci sono queste distese di robinie fa effetto, ci vuole un misto, sempre.

  8. Dabon 5 Novembre 2013

    Io credo che gli esseri umani facciano più danni quando intervengono che quando stanno fermi a guardare quello che succede. Ma nella loro natura c’è il dover sempre fare qualcosa e questo causa spesso i problemi e solo raramente le soluzioni.
    E’ bene ricordarsi comunque che qualsiasi intervento, come anche qualsiasi danno, è utile o dannoso solo dal nostro piccolo punto di vista umano.

  9. Dabon 5 Novembre 2013

    P.s.
    A proposito di ambiente ed interventi umani (in realtà non c’entra niente con questo post), lunedì 18 ci sarà a Report, Rai 3, un (bellissimo) servizio sull’ILVA di Taranto.
    Si ragiona anche sugli effetti di una politica industriale (all’italiana), iniziata 60 anni fa, che ha finito per distruggere un territorio sia dal punto di vista ambientale che economico.

    Il servizio andrà in onda lunedì 18 e non l’11 come è stato detto nell’ultima puntata.

  10. Le “informazioni diverse” di “Scoiattolo Grigio” dovrebbero nella sua ottica fornire indicazioni obiettive, in realtà si tratta di “propaganda” preconfezionata che viene copiata e incollata in vari blog, quindi rispondo qui come già fatto altrove.
    Vediamo punto per punto le presunte “verità” che ci ha elencato “Scoiattolo Grigio”, raccontando solo le parti che gli facevano comodo :
    – E’ stato aperto un “case file” dallo Standing Commitee della Convenzione di Berna, un documento ufficiale e verificabile da tutti è disponibile a questo link del sito ufficiale del Consiglio d’Europa: (https://wcd.coe.int/com.instranet.InstraServlet?command=com.instranet.CmdBlobGet&InstranetImage=1953013&SecMode=1&DocId=1808934&Usage=2). Le conseguenze del mancato rispetto delle prescrizioni del case file sono quelle previste dall’art. 18 della Convenzione di Berna, che prevede la trasmissione del caso ad un tribunale arbitrale le cui sentenze sono definitive e vincolanti. In ogni caso il paragone con le procedure di infrazione della Commissione europea è calzante.
    – l‘Unione Internazionale per la Conservazione della Natura considera lo scoiattolo rosso “non a rischio di estinzione” perché per fortuna ha un areale estremamente vasto (non c’è solo in Italia), ma nella pagina ufficiale relativa allo scoiattolo europeo mette chiaramente in evidenza il rischio dovuto alla presenza dello scoiattolo grigio in Inghilterra e Italia. Questa è la pagina ufficiale: http://www.iucnredlist.org/details/summary/20025/0
    – la distruzione dell’habitat è la principale causa di scomparsa per quasi tutte le specie, nel caso dello scoiattolo rosso in Italia (ed in Gran Bretagna) alla distruzione dell’habitat si aggiunge la competizione con una specie alloctona come lo scoiattolo grigio: i due effetti dunque si sommano , con l’aggravante che in questi paesi lo scoiattolo rosso scompare anche dove il suo habitat è ben conservato
    – lo scoiattolo grigio è ufficialmente un portatore sano del pox virus (http://www.biomedcentral.com/1746-6148/6/33/) che per fortuna non è ancora stato rilevato in Italia, ma che in Gran Bretagna determina ufficialmente la morte degli scoiattoli rossi con conseguenze estremamente negative sulle popolazioni locali: http://northernredsquirrels.org.uk/pox.htm. Non metto link alle immagini di scoiattolo rosso malati perché possono essere impressionanti.
    – Nessuno parla di eradicazione in Piemonte, ma l’intervento ha lo scopo di tenere sotto controllo le popolazioni di scoiattolo grigio per evitare, dato che l’areale italiano è in continua espansione, che si diffondano nel resto d’Europa. Questo è il link del sito ufficiale del progetto LIFE: http://www.rossoscoiattolo.eu/
    Le questioni etiche sono personali e rispettabili. La realtà dei fatti invece è cosa ben diversa e non andrebbe adattata alle proprie esigenze.
    Cordiali saluti

Commenti chiusi.

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