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Morto anche…

…l’idrogeno per mandare le nostre auto, il contadino né ha sentito parlare dell’idrogeno (che NON è un energia primaria ma solo un vettore) saranno sì e no vent’anni, ma ci ha mai potuto credere. Sarà duro ma anche le auto e moto elettriche non saranno LA soluzione in quanto già adesso non ci basta la corrente per telefonini, PC, TV a plasma e compagnia bella. Meno male che l’industria si è trasferita quasi completamente nella Cina, senno saremo al buoi presto.

Ripensare l’architettura delle città, il modo di lavorare, la distribuzione dei beni, questo va fatto, in quanto ci sposteremo molto meno in futuro, se non arriva davvero l’energia libera (ma per usare questa non siamo pronti, purtroppo).

4 commenti

  1. Geppetto 11 Aprile 2010

    Di fusione nucleare si parla da 40 anni: una Balla Addormentata anche quella?

    Sappiamo pero’ che ci salveranno il KWG, le centrali sfrutta-maree, i furgoncini elettrici fuoriserie, il cambiamento climatico antropogenico ma sopratutto un cambiamento di paradigma di decrescita sostenibile ed equosolidale.

    Ah! Ah! Ah! 🙂

  2. Geppetto 11 Aprile 2010

    Pensavo a questo, Ste.

    Sei uno dei pochi che conosco che fa, agisce, e pure controcorrente. E’ forse naturale che tu veda nel tuo modo di vita una soluzione anche per gli altri.

    Credo che anch’io, e milioni di altri, stiamo dando un contributo al pianeta, anche se non consapevole: figliando poco o nulla.

    Se ho fatto bene i conti al ritmo di 1,3 figli/donna in 5 generazioni si e’ ridotti ad un decimo: 1,3/2 ^ 5 = 0,11

    Cio’ naturalmente non toglie nulla al fatto, che una vita piu’ a dimensione umana, pochissimo consumistica, e piu’ nel rispetto di cose, animali e persone e’ meglio del caos attuale.

  3. Joe 12 Aprile 2010

    @Geppetto: mi permetto di intervenire.

    Si chiama Descrescita consapevole. Da un lato viene vista come un ritorno alla realtà, quindi la necessità di ridurre i consumi e rispettare la natura; dall’altra viene definita “regresso”, “arretramento”, “decadimento degli accordi di stabilità”, “cose da cumunisti!”, “le cavallette! le cavallette!” etc etc etc.

    Non c’entra la sinistra, la destra il centro: è questione di testa. Quanti pensi siano disposti a rinunciare a cambiare telefonino ogni 3 mesi, ad avere sky, il suv, cena ogni sabato sera, vestiti firmati etc etc etc?

    Io si, Ste più di me, tu evidentemente si… Ma chi altro?

  4. Geppetto 12 Aprile 2010

    Grazie per l’intervento. Hai fatto benissimo.

    Due cose mi vengono in mente:
    1. i nuovi appartamenti in cemento armato pubblicizzati a lettere cubitali ‘ecosostenibili’ a due passi dal casello autostradale Como Sud (ed il mio ribrezzo per le parole ad effetto)

    2. meno e’ di piu’, dice il crucco: e’ libera scelta, come il numero dei
    figli. Che ognuno faccia la sua strada, c’e’ posto per tutti. Ci pensa la realta’ e la vita a ridimensionare le pretese esagerate.

    Infine mi chiedevo questo. Prima del 1800 la crescita della popolazione europea era praticamente nulla. Nei paesi “terzi” negli ultimi 100 anni ci si e’ quadruplicati. Non e’ che la “fame nel mondo” gli “aiuti umanitari” sono un’altra Balla Addormentata per ciulare tasse e offerte. I numeri dicono che si stava peggio ai tempi di Luigi XIV che oggi in Africa.

Commenti chiusi.

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