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Public Enemy Number One

In attesa che le forze del maligno si decidano una volta per tutte se il nostro spauracchio sia Al-Queda, il Co2 o l’H1N1 ecco una paio di pensieri del contadino (neanche sue ma subito adotate) su Copenhagen e il Co2:

– Il cambiamento climatico non si fermerà mica, forse si rallenterà ma forse neanche, quindi è lecito chiedersi se sarebbe fosse meglio investire per arginare i danni che per ridurre le emissioni a tutti costi.
Per dire: meglio dighe in Bangladesh che tetti fotovoltaici da noi.

Purtroppo però, da teoria scientifica con basi solide e largamente condivisa, ma pur sempre teoria, il Global Warming di origine antropica è diventato dogma indiscusso, passando dallo status di scienza a quello di religione. Tanto che oggi (ndr. ieri per chi legge) 56 giornali di 45 paesi (come riportato su “Repubblica”) titolano: “Clima, ci resta poco tempo […] Sulle pubblicazioni scientifiche la domanda non è più se la causa sia imputabile agli esseri umani, ma quanto è breve il tempo che abbiamo ancora a disposizione per contenere i danni […] Il cambiamento climatico è stato prodotto nel corso di secoli, ha conseguenze che dureranno per sempre…”. Propaganda, battage pubblicitario, catastrofismo, non sappiamo quali altri termini usare per indicare un simile insieme di banalità atte a creare facili suggestioni. E si rincara la dose pubblicando studi di scenari catastrofisti riguardo la crescita del livello dei mari (che per ora a dispetto di tutto cresce in modo lievissimo), paventando la sparizione di Manhattan, di Venezia, degli Atolli ecc. ecc. Ci viene in mente un termine, utilizzato in Italia negli anni che furono del terrorismo ma anche di importanti cambiamenti sociali: “strategia della tensione”. Ma ci domandiamo, a chi giova?

Per fortuna la vera scienza è altro, la vera scienza non ha ancora tutte queste certezze…

– La Germania è leader mondiale nel Greentech (1,2 milioni di post di lavoro, la solo Siemens fa 19 miliardi di fatturato con queste tecnologie): se si batte per misure severe (= grandi investimenti) non è certo per altruismo. Il mercato globale sarà di 3000 miliardi nel 2020, si stima.

E’ business, come al solito: lo stesso metodo di pensiero che ha fatto il danno. Altro che risveglio e cambiamento culturale verso la terra.

4 commenti

  1. massimo 9 Dicembre 2009

    Ammettiamo per un attimo che la minoranza abbia ragione. Che sono i raggi solari che provocano le fluttuazioni nella temperatura. Quale conseguenza bisognerebbe trarne? Che possiamo continuare a fare gli sporcaccioni a spese del pianeta? Da come è impostato il Cop15, la risposta è sì; tutta l’impostazione del congresso non si basa su un imperativo morale, ma su mera convenienza (prudenza direbbero gli antichi romani)

  2. Geppetto 9 Dicembre 2009

    La conseguenza da trarne e’ che ci stanno raccontando un sacco di balle (nuovamente).
    Un’altra conseguenza da trarne e’ che non dobbiamo votare chi ci racconta balle.

    L’esperienza mostra pero’ che convincere la gente a non votare i propri boia e’ impresa titanica, tanto quanto convincerli a non fare gli sporcaccioni a spesa del pianeta.

  3. ste 9 Dicembre 2009

    Ci sono mille altre motivi di cambiare atteggiamento. Io vorrei solo onesta e scelte sensate. Per esempio spendere solo un soldo per catturare il Co2 mi sembra proprio buttato:

    La Commissione stanzia 1,5 miliardi di euro per progetti nel settore dell’energia. L’Enel si aggiudica 280 milioni per impianti di cattura e stoccaggio del carbonio.

  4. Riyueren 19 Dicembre 2009

    A me piacerebbe anche tanto, ma proprio tanto tanto, vedere tutti quei bei signori(che sembra siano in vacanza, non a discutere su cose serissime)alloggiati in uno sperduto villaggio africano, magari senz’acqua (altro che vini e specialità dello chef)seduti per terra e non a quelle tavole imbandite che ci fanno vedere in tv. Obbligati a decidere qualcosa di serio e onesto per il futuro, altrimenti…costretti a vivere lì sinché non si mettono d’accordo.
    (confesso che sarebbe l’unico “reality” che guarderei alla tv).
    E comunque ciascuno di noi dovrebbe cominciare a cambiare quello che può cambiare, nel senso di migliorare: se stesso.(condivido il pensiero di Geppetto, soprattutto la parte finale).
    Un abbraccio.

Commenti chiusi.

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