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Zona franca

Non si può più vivere tranquillo e in pace sapendo cosa succede nelle varie “zone industriali franche” sparse per il terzo mondo.

A Ciudad Juarez ,ogni settimana, una donna sparisce e di lei non se ne sa piu’ nulla.
Le cronache ufficiali parlano di piu’ di 470 omicidi e circa 600 sparizioni.

Le vittime sono giovani di eta’ compresa tra i 15 e i 25 anni . Molte di loro lavoravano come operaie nelle numerose fabbriche che assemblano, per societa’ multinazionali, prodotti per l’esportazione (maquiladoras). Questi insediamenti industriali costituiscono la fonte principale di sostentamento per gli/le abitanti della citta’. Il salario delle operaie impiegate nelle maquiladoras, è di circa 4$ US al giorno per dieci ore di lavoro.

Le maquiladora sono stabilimenti industriali posseduti o controllati da soggetti stranieri, in cui avvengono trasformazioni o assemblaggi di componenti temporaneamente esportati da altri paesi industrializzati in un regime di duty free ed esenzione fiscale. I prodotti assemblati o trasformati vengono esportati all’estero.

Quanti prodotti intorno a noi sono stati assemblati in quei posti? Urge una certificazione etica per tutti i prodotti.

2 commenti

  1. upuaut 29 Aprile 2008

    Tempo fa avevo visto un servizio di rtsi sulla strage di donne a Chudad Juarez; se ti puo’ interessare, sta qui.

  2. silviu' 30 Aprile 2008

    Urge una certificazione etica.
    ma è proprio per bypassare ogni problema che nascono le zone franche…

Commenti chiusi.

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