Non è facile, la vita del consumente, che ogni acquisto è una incentivazione per ricreare questo prodotto, di farne un altro uguale insomma. Astenersi dalle Uova 2 e 3, le galline ringraziano.
0 = biologico (1 gallina per 10 metri quadrati su terreno all’aperto, con vegetazione)
1 = all’aperto (1 gallina per 2,5 metri quadrati su terreno all’aperto, con vegetazione)
2 = a terra (7 galline per 1 metro quadrato su terreno COPERTO di PAGLIA 0 SABBIA) – CAPANNONI PRIVI DI FINESTRE e luce sempre accesa!
3 = IN GABBIA (25 GALLINE PER METRO QUADRATO IN POSATOI CHE OFFRONO 15 CM . PER GALLINA) – UNA SCATOLA Di SCARPE PER TUTTA LA LORO VITA
Ho cominciato di recente a guardare il codice. Certo, star dietro a tutto è difficile e a volte ho la testa come un pallone, ma ci si prova.
OT: Che meraviglia il raduno degli asini!! chissà che non riesca a convincere il consorte a portarmici. Sono anni che imperverso con la mia passione per gli asini. Sarà una questione di affinità?
Io già la conoscevo, ma l’articolo du Disinformazione mi ha convinto a farne copia e distribuirlo ad amici e conoscenti. Beh, è emerso che per vedere la codifica BISOGNA APRIRE LA CONFEZIONE perché è stampata sull’uovo ma non riportata sulla scatola!!!
Alla faccia dell’informazione trasparente…
ciao
Proprio oggi sono andata a comprare delle uova: è vero che il codice non c’è sulla scatola, però sulla scatola, a guardar bene, c’è sempre scritto se le uova vengono da allevamentio in gabbia (probabilmente è un’indicazione obbligatoria, altrimenti immagino che non lo farebbero, e comunque bisogna farci caso perché è piuttosto nascosta…). Tra tutte quelle che c’erano solo una marca indicava allevamento all’aperto. Poi non bisogna avere problemi di prezzi perché l’etica si paga:-((
Il contadino oggi nel pollaio gli ha rigirato anche cinque volte, le ouva, ma non l’ha mica trovato, ‘sto codice. Poi gli da anche il granturco convenzionale, sono all’aperto e per terra -0,01 gallina/m2 -che ci viene fuori? Il 0,5?
Non possiedo terra e dalla terra non so tirar fuori neanche un geranio fiorito. Forse però le galline le saprei allevare (con gli animali riesco bene, in genere, anche se con i gerani no): e mangerei volentieri le uova delle mie galline libere, le mangerei con il cuore leggero che non ho quando, le rare volte, compro uova biologiche al supermercato. In linea di principio non ho nulla in contrario a che le galline come quelle di Ste a un certo punto finiscano anche in pentola. Però non riuscirei mai a macellare una gallina, men che meno una “mia” gallina, e mi considererei un’ipocrita se mandassi un altro a farlo per me. Ste, tu ci riesci? Peraltro, ci riusciva benissimo anche mia nonna. Però non ho fatto in tempo a chiederle come poteva non affezionarsi alle sue galline. Sia chiaro: non c’è nessun giudizio implicito nelle mie parole. E’ solo una domanda che mi frulla dentro da sempre.
Ci riesco, sì. Meno con le galline che andrebbero sostituite ogni anni per avere sempre ouva: due anni fa l’età media del pollaio era di 5 anni ma sempre con i galletti. Quando covano la metà dei pulcini è maschio e lasciandogli si finirebbe come in politica (italiana): lotte e zuffe fino al sangue (non possono sputare).
Forse questo è fondamentale: da una parte farle covare, fare nascere i pulcini e dall’altra mangiare le vecchie galline e i galletti. Così c’è equilibrio…