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Archivio: natura

Giovedì 15 Febbraio

Api e uomo

Forse qualcuno ha già sentito della moria delle api in America (poi non è che qui le cose stanno tanto meglio: l'ultima volta che il contadino ha visto l'apicoltore quello diceva Son venuto a contare i morti. Lui tiene qui sul podere una settantina delle sue arnie, e un quarto forse è gia morta questo inverno).

In recent months, there has been an alarming decimation of honey bee colonies for which there is no explanation. Scientists are studying the problem from a variety of angles – mites and their associated viral diseases, unknown fungal pathogens, pesticide contamination, etc. During Spring 2007, students in SCIED/ENT 497 are investigating what is now being called Honey Bee Colony Collapse Disorder (CCD).

Il fatto che letteralmente "spariscono" dal alveare e fa pensare alla storia della concia del semente di girasoli che li faceva perdere il senso dell'orientamento qui in Europa. Gli americani sono gente pratica, danno un bel nome e fanno subito anche due calcoli:

"For instance, the state's $45 million apple crop -- the fourth largest in the country -- is completely dependent on insects for pollination, and 90 percent of that pollination comes from honey bees," Frazier says. "So the value of honey bee pollination to apples is about $40 million."

In total, honey bee pollination contributes about $55 million to the value of crops in the state. Besides apples, crops that depend at least in part on honey bee pollination include peaches, soybeans, pears, pumpkins, cucumbers, cherries, raspberries, blackberries and strawberries.

Ma il prezzo potrebbe essere maggiore. Il dottor Steiner avvertiva già cent'anni fa che se si sarebbe andato avanti cosi (e si riferiva agli incroci e alla selezione delle regine) fine secolo non avremo avuto quasi più api. E che le api sono ben più importanti per la natura che pensiamo, che addirittura l'uomo senza api non potrebbe vivere, e non per la mancata impollinazione delle mele o per l'assenza del miele ma per misteri della natura assai più profondi. Le api, le formiche e i coralli hanno compiti molto speciali per il nostro mondo, e pare che per ora le formiche sono gli unici a stare bene.

Mercoledì 14 Febbraio

Un podcast dal paradiso

Il contadino è fortunato, si sa, tutti i santi giorni in contatto stretto con la natura, lontano dai rumori e dello stress. Oggi ha deciso di condividere queste sensazioni di pace e tranquillità con chi passa da qui anche acusticamente. Forse si dice podcast, ma non ne è tanto sicuro. Ecco il canto dei uccellini nel bosco.

Sabato 27 Gennaio

I pianeti e la natura

Forse la scienza si occuperà un giorno di fenomeni come quello del ghiaccio che si forma nel coso dove bevano le pecore. Maria Thun sostiene che questi immagini rispecchiano sempre i rapporti dei angoli del sole, della luna e dei pianeti della notte. L'elemento che manifesta il fenomeno è quello di terra. Fatto sta che l'acqua ghiaccia solo una volta creando un immagine forte, il giorno dopo la stessa acqua (non hanno bevuto lì, le pecore) ghiaccia in modo indifferente (seconda foto).

ghiaccioghiacco


Mercoledì 24 Gennaio

The show must go on

Solo ora il contadino ha capito che per fae le gare di sci di questi tempi (miti) hanno pure bisogno del concime chimico. Sulla pista del Lauberhorn ci sono finite una tonnelata e mezza (800 kg, secondo gli organizzatori), con risultati eccellenti che giustificano l'intervento.

Che la neve artificiale sia decisamente peggiore di quella naturale, su questo non ci sono dubbi. Che per tradizione la neve artificiale sia più vetrosa, anche su questo non ci sono dubbi. Ma quando la neve artificiale diventa incredibilmente molle a tal punto da sbriciolarsi sotto gli sci, allora non resta davvero niente da fare se non arrendersi all'inevitabile: per rendere l'idea è come giocare a calcio con 30 centimetri d'acqua sul terreno. E così gli organizzatori corrono al riparo: sì alla libera e alla supercombinata, no allo slalom, rinviato.

Ringrazia la natura alpina: calpestato e concimato diventa agricola come i campi nel basso. Ne parla anche blogeko

Domenica 21 Gennaio

Stasera

cielo


[immagine di stellarium]

Venerdì 19 Gennaio

Fatto il pasticcio

L'aveva detto, il contadino (e nessuno, nessuno e nessuno hanno cliccato il link per mandare una mail al consiglio europeo).

BIODIESEL, IL PREFISSO BIO NON BASTA A SALVARE LE FORESTE

Mentre un po´ in tutto il mondo si pensa ai biocarburanti come una delle possibili soluzioni per ridurre l´inquinamento atmosferico prodotto dai carburanti derivati esclusivamente dalle fonti fossili, Greenpeace lancia l´allarme per la distruzione delle foreste indonesiane: la minaccia è rappresentata dall´espansione delle piantagioni di palma da olio, dovuta alla crescente domanda europea di biodiesel.

Subito dopo l´emanazione della direttiva europea che stabilisce una crescita dell´utilizzo di biomasse, il governo indonesiano ha infatti firmato ben 58 accordi, per un valore di 12,4 miliardi di dollari, finalizzati all´incremento della produzione di biodiesel, e legati all´espansione delle coltivazioni su circa un milioni di ettari in Papua e Kalimantan, senza che siano state fornite indicazioni sulla salvaguardia dell´ambiente.

Lunedì 15 Gennaio

Azioni non parole

Il contadino non ne può più sentir parlare. Il protocollo di Kioto. Il riscaldamento globale. I ghiacciai e i mari. Le stagioni fuori stagione. Il petrolio che finisce e il nucleare che ci manderà gli iPhonini, il Wimax e che renderà le notti sempre più giorno. Basta. E tutte queste misurine che timidamente vengano adottate dalla politica sono una goccià sulla pietra calda (paragone alemanno). I finocchi nel orto sono malate, mai visto. I pini che hanno diradati son tutti gialli. Il topo nero finisce la carciofaia. I piselli sono in fiore e non si mangeranno di certo. Con i olmi secchi si andrà avanti due settimane con la stufa.

Basta. Ha ragione il Papa quando dice (ma guarda dove siamo arrivati, già il secondo Papa che scrive sui blog) che con il pensiero materialistico non si può mai risolvere questo problema creato proprio dal materialismo. Il contadino sta leggendo libro di Dorothy Maclean (era lei che comunicava con i spiriti della natura contribuendo al miracolo dell'orto di Findhorn). A un punto dice che di fronte a una pianta debole o malata bisogna immaginarla forte e sana, e che questo aiuterebbe molto di più che pensiamo.

C'è molto in giro da immaginare forte a sano, ultimamente.

Giovedì 4 Gennaio

Intelligenza collettiva

Per chi dispone solo di un minimo di intuizione questa notizia è mica tanto sorprendente:

Gli ogm non piacciono alle api. Lo ha scoperto il 'Department of Biological Sciences, Simon Fraser University' della British Columbia in Canada studiando il comportamento delle api nei campi coltivati con colza geneticamente modificata. Dalla ricerca, pubblicata dall' 'Ecological Society of America' e riportata oggi su 'La Stampa', e' emerso che in questi campi si e' verificata una forte riduzione del numero delle api presenti e un altrettanto forte deficit nell'attivita' di impollinazione.

A proposito di api va detto che riescono malamente di controllare la varroa; in Svizzera si stima che è già morto o morirà quest'inverno un terzo dei alveari, e l'apicoltore che ha una settantina di casse qui lotta da agosto con timo e acidi.

[via blogeko.info]

Lunedì 20 Novembre

La fine del mondo

cielo nero

Al frantoio (era venerdì il 17) si diceva che dovrebbe venire qualcosa di brutto con 'sto caldo fuori stagione. Uno addirittura nominava il salto dei poli, una cosa in cui il contadino crede un po' meno, ma chissà cosa può succedere in questo mondo di oggi. Ma è successo davvero invece che finalmente è arrivato l'acqua, con temporali fatti per bene che hanno smaltito un po' dell'energia in eccesso. Stamani un cielo nero spettacolare e impressionante. E altra acqua dopo. Le olive si potevano cogliere giusto un tre ore dopo pranzo. Ma che vuoi fare, ci vuole ancora tanto di quel elemento vivificante: Per fare la scorta per l'estate prossimo conta solo quell'acqua che viene prima di natale; gennaio e febbraio sono di solito asciutti e quello dopo non penetra più in fondo.

Martedì 14 Novembre

La foto non pubblicata

Stamattina quando prendeva le pecore dal recinto per mungerle una pecora era rimasta indietro. Avrà filiata, pensò il contadino. Dopo andava a vedere, l'agnello era morto sul parto, a quanto pare, giaceva in terra stesa sul dorso, panchetta all' insù mentre la mamma non capiva ancora e belava.

La posizione dell'agnellino era particolarmente espressiva, e visto che lui pubblica sul web ( e che il pubblico vuole emozioni forti, pensano gli editori oggigiorno) ha fatto naturalmente una fotografia; una foto che illustrerebbe bene il pensiero come la morte e la vita sono legati e che è naturale anche di non nascere dopo la gravidanza.

Venerdì 27 Ottobre

Uomo contro natura

Una mail arrivata oggi racconta una storia di tristezza straordinaria: Una famiglia vive con quattro querce centenari in pace. Questi ad un certo punto si trovano sulla confine della proprietà, con gli anni. E arriva il vicino e chiede di tagliarle perché a) scivola sulle ghiande b) insudiciano la macchina e c) sono anche malati (fanno queste ghiande deformate dalla vespa). E dice che anche il comune lo dice che lo devono tagliarle, 'ste piante sudici. Ma quando loro sono andati presso lo stesso ufficio del comune loro dicono che i vicini non possono forzargli di tagliare le piante. Ma il vicino è geometra e vuole produrre le carte necessarie per l'alberocidio.

E pure le querce c'erano prima che i vicini hanno fatto la stradina ora sotto attacco di foglie e ghiande.

Ora il contadino gira volentieri la domanda fatta nella mail: Esiste qualche ente superiore al comune che potrebbe intervenire? La forestale? Legambiente? La legge cosa dice?


Mercoledì 20 Settembre

Imparato nulla di niente

Accidenti al biodiesel e a chi l'ha inventato. Per poter fare altri chilometri si vuole sciupare anche la Nicaragua:

La coltivazione di palma africana non è una novità in Nicaragua, oltre 10 mila ettari di foresta a Kukra Hill e El Castillo erano già stati rasi al suolo per far spazio alla nuova coltivazione, ma ormai quella piantagione è invecchiata e produce poco. Così il governo del presidente Enrique José Bolaño ha contattato autorità malesi per concordare una donazione di semi migliorati di palma da olio che verranno seminati in diverse località della regione atlantica meridionale - Nuova Guinea, Blufields, Rio San Juan, Rama, San Carlos - per un totale di 7200 ettari di terra, che sarà confiscata a contadini e indigeni che la coltivano per la propria sussistenza.

Domenica 3 Settembre

Stranieri dappertutto

gambero morto


Ora è arrivato qui in Vald'Egola, il gambero rosso della Luisiana, il contadino ha trovato ben tre gusci mentre era a pascolare lungo il rio. Rimane da chiarire le cause di quei decessi crudeli; potrebbe essere stata la trincia dello scavatore del consorzio di bonifica che li ha macinati mentre ripulivano gli argini o forse qualche uccello acquatico tipo Airone che si sta specializzando, ipotesi molto gradito al contadino. La natura si regola da sè, e noi ne facciamo parte, nel regolare, spesso in modo caotico, e il gambero vogliamo senz'altro ridurre, qui non si discute come nel caso di quei caprioli carini. Non c'è logica nel campo dell'emozione.
Dicono che è di ottima qualità per mangiare, quindi fatevi avanti pescatori, fatevi una nuova fonte di reddito (ma il contadino mangerebbe prima una nutria lessa, gli gamberi gli hanno sempre fatto schifo: Straniera anche quella.)

gambero rosso della Luisiana

Si moltiplicano anche molto veloce, a quanto pare:

... inoltre caratterizzato da un'elevata velocità di accrescimento che lo porta a raggiungere la taglia massima di 15 cm. con un peso di circa 1 etto, ma soprattutto da un forte tasso riproduttivo: una femmina può riprodursi anche 2 volte all'anno dando alla luce fino a 700 larve che saranno pronte a riprodursi a loro volta 6-7 mesi più tardi.

PS. Da domani ricomincia a fare qualcosa, il contadino, che è anche ora, tipo lavori di raccolta: Si parte dal tabacco, passa per la vendemmia e poi due mesi di olive. Dopo è subito natale.

Stranieri dappertutto

gambero morto


Ora è arrivato qui in Vald'Egola, il gambero rosso della Luisiana, il contadino ha trovato ben tre gusci mentre era a pascolare lungo il rio. Rimane da chiarire le cause di quei decessi crudeli; potrebbe essere stata la trincia dello scavatore del consorzio di bonifica che li ha macinati mentre ripulivano gli argini o forse qualche uccello acquatico tipo Airone che si sta specializzando, ipotesi molto gradito al contadino. La natura si regola da sè, e noi ne facciamo parte, nel regolare, spesso in modo caotico, e il gambero vogliamo senz'altro ridurre, qui non si discute come nel caso di quei caprioli carini. Non c'è logica nel campo dell'emozione.
Dicono che è di ottima qualità per mangiare, quindi fatevi avanti pescatori, fatevi una nuova fonte di reddito (ma il contadino mangerebbe prima una nutria lessa, gli gamberi gli hanno sempre fatto schifo: Straniera anche quella.)

gambero rosso della Luisiana

Si moltiplicano anche molto veloce, a quanto pare:

... inoltre caratterizzato da un'elevata velocità di accrescimento che lo porta a raggiungere la taglia massima di 15 cm. con un peso di circa 1 etto, ma soprattutto da un forte tasso riproduttivo: una femmina può riprodursi anche 2 volte all'anno dando alla luce fino a 700 larve che saranno pronte a riprodursi a loro volta 6-7 mesi più tardi.

PS. Da domani ricomincia a fare qualcosa, il contadino, che è anche ora, tipo lavori di raccolta: Si parte dal tabacco, passa per la vendemmia e poi due mesi di olive. Dopo è subito natale.

Mercoledì 23 Agosto

Killer nel bosco

Su repubblica.it si trova un articolo che parla dei problemi degli alberi in America che stanno molto male e non si sa perché; pare che stanno male proprio come quelli da noi. Responsabile certi killer alla fine, travestiti come funghi, insetti o "morbo". E l'immancabile inquinamento generale.

In difesa dei funghi e insetti innocenti: fanno il loro compito, cioè il fungo decompone la vita morente. Prima ci vuole la condizione che necessita, dopo arriva lui, non viceversa. E l'insetto uguale, non sono i pidocchi schifosi che ti attaccano i fagiolini, sono i fagiolini resi troppo dolci (sbagli culturali, stagione) che attirano i pidocchi.

Il problema degli alberi siamo noi, questo è l'unica cosa che è certo. Da una parte sfruttiamo le foreste come matti nel Amazzonia e altrove e dall'altra parte lasciamo marcire tanta legna nei boschi dietro casa, dove quarant'anni fa abbiamo ancora raccolto pure gli steccoli e la frasca per farci le fascine per cuocere il pane. Abbiamo perso la relazione sana con il bosco e gli alberi, i nostri grandi vecchi amici.

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