Voglia di Terra

Come titolare di una delle famose piccole o medie imprese che formano ancora per qualche anno la colonna vertebrale dell'economia (finche non hanno finito la globalizzazione...) il contadino vorrebbe, anzi deve stare vicino al mercato. Il suo mercato qui sono i lettori e quindi...saluta con grande simpatia tutti quelli dell'Università di Pisa, alle 22 e 10 di questo splendido mercoledi: Buona giornata!

La terra emette già l'odore della primavera, questo mette sotto stress il contadino tutti gli anni di nuovo. Ci saranno mille cose da fare contemporeanamente; la natura comincia la sua corsa è si fermerà soltanto nel caldo d'agosto...un ciclo perenne: fermarsi, correre, fermarsi...

Il sindacato che rappresenta anche il contadino si batte da un po' per la tracciabilità dei prodotti agricoli, e anche i consumatori hanno certo il diritto di sapere dov'è cresciuta la carota che hanno appena mangiato. Solo lui non può sapere da dove cavolo veniva il petrolio che lui (sotto forma di benzina al 4%) ha bruciato oggi col decespugliatore, non solo per aumentare l'effetto serra, ma sopratutto per tenere sotto controllo rovi, ginestre, rose canine e altre piante da lui ritenute erbacce. Iracheno? Del'Arabia Saudita? Kuwait? Nostrale? Quale benzina compreresti, quella a meno o quella "ecosolidale", con certificato d'origine, prodotta sotto condizione acettabile, trasportata con una nave decente che non va in pezzi ? Quanto spenderesti di più? Quanti litri ti servono ogni giorno? Per che cosa?

Sono un po' troppe le domande, scusate tanto...