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Parole nuove e brutte

Diabesità, malattia delle civilizzazione progredite. (Son quelle che si riconoscono bene nello spazio da lontano per l'anello di spazzatura che circonda il loro pianeta. Stanislaw Lem)

Navi a perdere, preferibilmente cariche prima della "perdita" di rifiuti tossici e/o radioattivi di ospedali, industria e altro.

Biodiesel. Coltivare della colza arando fresando seminando diserbando e alle fine battendo il seme usando quintali di nafta. Ah già, il concime: ottenuto dall'aria, con 4 quintali di petrolio per un quintale di azoto o simile. Che poi su questi campi (nel terzo mondo magari, così farebbero anche un po' di soldi per pagarci i debiti) si potrebbe coltivare non mangime per la nostra cicciaquotidiniana (vedi parola una) ma pane.

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commenti (4)

Il nome di Stanislaw Lem mi fa tornare in mente il film Solaris di Tarkovskij.

ste:

STANISLAW LEM: Memorie di un viaggiatore spaziale

Se non fosse stato scritto prima del crollo del muro di Berlino e del disfacimento dell'URSS, verrebbe da pensare che Memorie di un viaggiatore spaziale (Marcos y Marcos, pp. 304 ) di Stanislaw Lem parli del nostro tempo al nostro tempo.

e questo vale per quasi tutto que ha scritto. Attualissimo, un po' come i classici.

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Vittorio B.:

All'elenco delle parole nuove e brutte fatto dal contadino, il cittadino ne aggiunge altre due, cioè demokratura e democrisia

Oggi il cittadino ha letto sul Corriere della Sera un bell'articolo di Claudio Magris [1] che commenta un libro di Massimo Nava, Vittime. Storie di guerra sul fronte della pace, che è la denuncia degli orrori delle guerre di questi ultimi decenni e del delirio della mondializzazione senza controllo.

Magris scrive a un certo punto:
"E' tragico che dopo quella liberatoria caduta [del comunismo e del blocco sovietico] il mondo sia divenuto ancor più irrazionale e incontrollabile. Se in molti ex Paesi dell'Est la democrazia è spesso demokratura, come ha scritto Predrag Matvejevic', potere della nomenklatura combinato con garanzie formali, in Occidente sembra imperare la democrisia, come scrive Nava, una democrazia che si fonda sempre di più sull'ipocrisia, sull'occultamento e inquinamento della verità, non solo nascosta, ma spesso svisata in modo tale da non essere più distinguibile e forse alla fine nemmeno esistente".

Un saluto,
V.B., il cittadino


1 - Claudio Magris - "Democrisia", scheletro nell'armadio dell'Occidente - Corriere della Sera, 21.03.2005, pag. 25

ste:

Si potrebbe indire un concorso "Chi ti trova le più brutte?" Finora vince lei.

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