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Fai il tifo?

Dalla wikipedia tedesca:

Der italienische Begriff Tifosi (Plural) bedeutet ebenfalls Fans oder Anhänger und wird häufig als Synonym für die italienischen Fans bei einer Sportveranstaltung verwendet. Das Wort tifosi geht auf die Infektionskrankheit Typhus zurück, die unbehandelt zu hohem Fieber führt, so wie der Tifoso (Singular) als Fußballfan am Fußballfieber leidet. Dieser Ausdruck entstand Anfang des 20. Jahrhunderts im faschistischen Italien Mussolinis. Der Duce hatte eine Vorliebe für Massenveranstaltungen. Die Fußballbegeisterung der Massen hoffte er auf seine Bewegung zu übertragen, indem er Kampfsportarten förderte und in den Stadien Präsenz zeigte.

In breve dice che la parola "tifosi" significa "fan" (fanatico...) e origina dalla parola "tifo": Malattia d'infezione del sangue, caratterizzata da febbre violenta continua, e più delle volte da intorpidamento cerebrale e dilirio. E' nata inizio secolo scorso sotto Mussolini, che amava le manifestazioni di massa e cercava di travasare l'entusiasmo per il calcio nel suo movimento.

(Eventuali assomiglianze con movimenti politici odierni sono puramente casuale)

commenti (6)

Qui è piovuto, niente grandine solo pioggia e anche abbastanza

Bah, allora per me la parola "tifosi" è riduttiva, antica e fuori luogo, va bene solo per quelli che associano il calcio ad una spranga sotto la giacca.
Il resto del mondo a cui piace il calcio ed esulta per aver vinto i Mondiali mi commuove e non mi fa pensare nè a Mussolini nè a Berlusconi.

A me invece, chissà perché, le masse che si esaltano compatte per una stessa cosa mi fanno pensare proprio a Mussolini. Se ci fossero quelli che festeggiano per il calcio, quelli che festeggiano per la pallavolo, quelli che festeggiano per il pingpong, allora sarebbe diverso. Ma qui, è una dittatura del festeggiamento, si festeggia perché "bisogna" festeggiare, è la società che lo impone. Intorpidimento cerebrale e "dilirio", mi pare effettivamente appropriato.
E tralasciamo tutto il combustibile sprecato e la CO2 prodotti: ma c'è veramente bisogno dell'automobile per festeggiare? In questa civiltà, in questo paese, a quanto pare, si.
Ma in realtà non voglio essere troppo duro. Si tratta di qualcosa di analogo al carnevale in epoche passate, un momento di liberazione da vite normalmente costrette in gabbie di quieta disperazione (per citare Thoreau).

Anche io non voglio essere dura, l'immagine del carnevale mi piace di più. Di gabbie ce ne sono molte e pure di (quieta?) disperazione. La folla stavolta mi ha ispirato buoni sentimenti. Forse sono troppo sentimentale :)

O forse sono io che sto diventando troppo insofferente verso la folla, in tutte le sue manifestazioni... :-)

Geppetto:

Curioso.
NaturElisa e' la seconda donna che conosco a cui l'insterichimento collettivo ha ispirato dei sentimenti positivi e Deserteur il secondo uomo che conosco (oltre a me) che ne prende le distanze.
Forse un caso o forse no.
Mancano i dati per dirlo.
Saluti,
Geppetto

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