Voglia di Terra

Bisogna assolutamente parlare della droga, ora che l'hanno vietata sui treni e aumentato i prezzi dei pacchetti per finanziare la lotta contro il terrorismo. Il contadino che è già giunta alla sua sedicesima dipendenza seria è anche in questo campo un esperto affidabile e illuminato. Produce tra altro uno delle materie prime della nostra droga numero uno, usata purtroppo ancora quotidianamente da molte persone (viene esportata anche in America), e sta due ore online ogni giorno.

Ma sono tempi duri. Copiando il puritanismo 'mericano i legislatori europei sono ormai impazziti. Il vino alla cena o con l'autista o a casa proprio, senno addìo punti. Per trovare un posto di fumare un po' di tabacco bisogna andare nella Sahara o al polo nord tra poco. Intendiamoci: Il contadino è un felice ex-fumatore (thanks Allen Carr) e il bello delle droghe è proprio quello: uscirne. E' una conquista, una cosa da fare nella vita un po' come piantare un albero, costruirsi una casa e fare un figlio. Ma per uscire bisogno primo entrare. Poi i fumatori sono anche la colonna portante della società: Versano tante tasse, sostengono l'agricoltura e soprattutto muiono dieci anni prima che gli altri, evitando le spese di cura della terz'età e riscuotano dieci anni meno di pensione. Se il governo pensasse un po' logicamente darebbe incentivi per drogarsi.

In tedesco la dipendenza viene chiamata Sucht, parente della parola suchen = cercare. E' la tematica principale del tempo nostro, in tutti i sensi. Cerciamo dappertutto, sempre di più. Siamo affamati. Cerchiamo apprezzamento, successo, felicità. Cerchiamo distrazione, notizie, emozioni. Lavoro, oggetti nuovi, conoscenze nuove. Mangiare. Vestiti. Prestige. Sport. Blog.

Possiamo diventare dipendenti da tutte queste cose, e possiamo imparare a controllarci, ogniuno con la sua misura. I divieti non ci aiutano di certo.

A quanti metri di te si trova il tuo telefonino?