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I primi agnellini

Sentire che quella bruna ne ha fatti tre e pensare peccato che è buio senno si potrebbe farci la foto per il blog era tutt'uno.

Ma il contadino non è l'unico con questi sintomi.

(Meglio ancora sarebbe quasi quasi un file audio come sottofondo con queste vocine tenerine di vita nuova, meh meheh meheheh. A voi l'immaginazione.)

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commenti (9)

anonimo:

contadino, t'ho conosciuto da nemmeno un mese e già ti sono affezionata un casino e ti leggo la sera prima di andare a dormire... ma sulla tua tenerezza per i primi agnellini, non posso non chiederti...e che ne farai di questi agnellini? di queste "vocine tenerissime di vita nuova"?
le venderai al massacro? li macelli tu? Fammi sapere...stò preoccupata..davvero
khamelia

khamelia:

non era uscito il nome ;-)))

ste:

Da quando l'uomo fa il pastore li alleva e li ammazza, e tutt'un ciclo. Al commerciante o macello non si mandano, cmq.

khamelia@libero.it:

da quando l'uomo è nato ammazza i suoi simili, cerca di farli schiavi,li vende, li deruba, li sfrutta,li stupra, sembra proprio un istinto innato primordiale.. eppure mica pensi che si deve andà avanti così perchè è sempre stato così!
L'OMO DEVE CAMBIA'!!!
Si campa bene anche senza ammazzà 'ste vite tenerissime", quindi oggi è solo una tua scelta. Dici in un tuo pensiero che hai visto le foto di Falluja e sei stato male.... per le bestie da carne la vita è tutta una Falluja....
con affetto comunque
khamelia

anonimo:

concetto : se il contadino non uccide gli agnelli --> niente contadino;
niente contadino --> niente pecore (nessuna pecora proprio, neanche nuovi agnelli).
E lì sta il ciclo : la pecora "da sola" non vive (o vivrebbe a scapito di altre specie animali, rinselvatichendo e danneggiando, o comunque mutando, l'ambiente).
Possibili obiezioni possono essere che la pecora domestica è un prodotto dell'uomo (e del suo "ucciderla"), quindi "eradichiamo la pecora (e tutti gli altri animali domestici)" per fermarne l'uccisione.
Non ancora trovate prove convincenti, infine, (volendo sopravvivere mangiando), della superiorità degli animali rispetto alle piante e, dunque, della opportunità più "etica" di uccidere patate al posto di pecore ("razzismo vegetale"??).
P.S.: se a quelli di Falluja (o chiunque altro) non gli vengono buttate in testa bombe sopravvivono, eccome, anche senza i marines; questa è una possibile differenza che rende discutibile la proporzione agricoltura:pecora=contadino:gente.

anonimo:

la proporzione era
agricoltura:pecora=guerra:gente
il lapsus non era froidiano.

khamelia:


"E lì sta il ciclo : la pecora "da sola" non vive"

e chi se ne frega, scusami contadino! Mica posso nutrirmi di carcasse d'agnellini perchè se no la pecora non vive!! si vede che non è adatta a questo mondo, succede anche a un sacco di gente, ognuno se la cavi come può ;-)

detto tra noi, se io fossi contadino, terrei qualche pecorella per un pò di la lana da filare, ma sai, sono una donna, penso alle frivolezze e alle cose non violente.... :-)
belle le tue foto, davvero tanto, sono la prima cosa che mi ha attratto in questo sito, poetiche, bellissime, mi commuovono.
il macellamento delle creaturine però non ce l'hai messo... ;-)
vabbè, ti lascio in pace, come faccio coi miei parenti contadini quando "devano macellà" e io gli rompo le palle dicendo cose che non vogliono assolutamente sentirsi dire. così è...
ciao :-)

PS)La storia della non accertata differenza tra una patata e un cane non voglio neanche raccoglierla, ti è scappata, và :-)))

anonimo:

il commento non era del "contadino" (o ste), che quindi si "salva" dal giudizio di Khamelia (prenditela col "qualcun'altro" che scrive adesso).
Per evitare le confusioni che possono esistere nell'anonimato.

ste:

Concordo pienamente con l'anonimo nella questione di valorizzazzione morale di vita vegetale o animale. Per un insalata che vorebbe fare il seme valee lo stesso discorso. Quello che dobbiamo fare è trattare i membri di entrambi regni bene quando vivono, cercando di capire e soddifare i loro bisogni. E ammazzarli senza farli patire ore o giorni prima, con rispetto.
Il singolo animale non è paragonabile a un individuo umano. Nell'antroposofia si parla di un animo-gruppo, come l'archetipo. Il singolo leone è individuale in quanto leone. Per il "grande leone" il morire e nascere degli singoli leoni sarebbe un po' come il crescere e tagliare le unghie a noi. (Paragone un po' zoppo, perché il dolore lo sentono sì.)

(Il contadino aveva un po' furia quando scriveva questo commento qui sopra perché doveva anda a pulire i maiali del vicini che si è fatto male alla mano. Purtroppo su vogliaditerra non nasconde nulla: Foto 1 e Foto 2.)

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