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Vita in campagna XXXII

Si potrebbe parlare delle burrasce che sono passate a destra e a sinistra e di quella che ha annaffiata un po' la polvere qui. O della speranza di qualcuno che un bel attentato fa da motivo per spostare le elezioni USA (kuro5hin:Even during two world wars, and a civil war, the election day has never changed.), e che questa idea garberebbe sicuramente anche a Silvio. O della pecora con la mastite sotterrata oggi. O della raccolta delle patate e delle cipolle e delle trecce di agli. O che si passano le giornate a cogliere fagiolini cetrioli pomodori e a cucinarli e a mangiarli. O che il Wwoofer s'inserisce benissimo. O che Ariel può essere anche un nome per una femmina. O che il contadino impara finalmente le parole rurale in inglese: Garlic, per esempio.

Ma chissenefrega.

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commenti (1)

Laura:

Beato te, almeno tu riesci a mangiarli i prodotti del tuo orto; dei miei se ne appropriano indebitamente (senza aver lavorato per seminarli e zapparli ed innaffiarli e recintarli!!!) istrici, tassi, lepri, uccelli e cinghiali. Le patate se le sono mangiate tutte, così come le piante di cetrioli; i fagiolini non sono affatto nati, meglio così. Di garlic (aglio) ce n'è molto, quello non è gradito da nessun tipo di selvaggina!!!
Non ha ancora piovuto da te? Non si può sempre avere tutto dalla vita!
A noi ce ne frega...

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