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Morire dissanguato

Spuntano gli animalisti ( e anche i leghisti...) come i funghi d'atumno nel occasione del Eid-al-Adha. In Svizzera sgozzare le pecore e altri animali fu vietato negli anni caldi dell'antisemitismo cent'anni fa, e ora c'è chi vuole punire i crudeli seguaci di Mohammed che sgozzano i montoni vietandolo con motivi etici.

Ora il contadino (che qualcosa ha visto nella vita) è dell'opinione che per le pecore non è mica una morte così brutta, essere sgozzato, anzi. La vita se ne va, semplicemente. Molto più brutto per i nostri animali è la loro vita quotidiana negli allevamenti, il trasporto per mezz'Europa per poi fare la fila ai macelli pubblici. Che gli conta infine l'anestesia, e solo un foglio di fico per noi che non vogliamo per niente affrontare la morte e il sangue del nostro cibo preferito.

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commenti (10)

E che problema c'è, la vita se ne va (ovviamente il discorso vale solo per gli animali non umani) e basta con tutte queste ipocrisie. Del resto sappiamo tutti benissimo di poter vivere risparmiando questa ed altre vite da torture e macello, ed inquinare meno allo stesso tempo, ma perché mai dovrebbe privarci del nostro cibo preferito??

G,:

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ste:

Vorrei ricordare ai vegan e vegetariani che gli animali in agricoltura producono come prima il letame sfruttando le terre incoltivabili (pascoli). Il concio è indispensabile per fare pomodori e patate, per esempio, se non si vuole usare concime chimico di sintesi, che viene prodotto con un immenso input di petrolio.

Questo naturalmente toglie nulla del fatto che ridurre notevolmente o escludere la carne dei pasti non sia necessario e bene. Ma niente fondamentalismo, chi sono persone che non possono vivere senza carne
per la loro costituizione.

Vorrei anche ricordare che la produzione di prezioso letame si basa sulla distruzione di calorie vegetali, visto che il 99% degli animali crescono a foraggio, soia ed altri prodotti coltivati: un'idea geniale dare agli animali quello che possiamo mangare noi, ma anche lasciargli distruggere in quanto pascolo tutti i terreni che non riusciamo a coltivare. Per non parlare del minimo input di petrolio necessario per ottenere qualsiasi prodotto animale.

E' importante evitare il fondamentalismo. L'animale (non umano) vivo è una forma di fondamentalismo, l'animale sgozzato no.

ste:

L'erba noi non possiamo mangiare, e secondo i paesaggi ci sono molti terreni adatti soloal pascolo, per esempio in montagna. Concordo che è un assurdità assoluto coltivare campi per farci mangimi in questa misura come viene fatto oggi.

Infine vorrei dire che anche le piante vivono, non abbiamo alcun diritto morale di giudicare una forma di vita più preziosa dell'altra. Per nutrirsi senza uccidere rimane quindi solo la frutta, grano ecc. che le piante danno senza dover morire apposto Niente insalata, cipolle, agli, porri e simile.

Mai detto vivere senza uccidere vite, intendiamo tutti vita senziente: senza torturare o far soffrire nessuno è perfettamente possibile vivere.

Con la pressione antropica che ci sarà dopo il picco tornando ad utilizzare foreste, miniere e campi per il biologico sarà meglio lasciare più territorio possibile all'ecosistema che al pascolo, che ha comunque una resa bassissima e non è un alimento necessario.

Aldo:

Gli animali non umani sono individui. Gli etologi (cioè chi studia gli animali nel loro ambiente, non nelle gabbie) già lo sanno.


Aldo

ste:

Non sono d'accordo, dipende però che intendi per "individuo". Gli animali hanno una specie di "anima/spirito di gruppo": un singolo animale non ha l'anima così individuale come noi. Per "il grande leone" i singoli leoni sono sempre manifestazioni di lui. Un animale "muore" davvero quando si estinguela sua specie.

Naturalmente cambia il discorso per certi animali, come gatti e cani per esempio, che non possono ritornare completamente nell'anima di gruppo quando sono sati individualizzati dai loro padroni oltre a una certa misura.

Che dobbiamo loro molto di più che pensiamo di solito è un altro discorso che ora sarebbe troppo lungo, forse.

Aldo:

Individui nel senso che instaurano dei rapporti individuali tra loro (non "una" mamma ma "la" mamma). Individui nel senso che hanno una vita psichica individuale, anche se diversa dalla nostra (da quando "diverso" è "inferiore"?).

Aldo

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