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La verità sulla liberazione

Il blitz fu deciso subito quando era chiaro che non ci sarebbe stato un riferimento alle origine cristiane di Totti nella costituzione europea. Il piano era pronto già da qualche giorno. Il comando delle forze speciale, costituito esclusivamente da ulivicoltotri disperati che tengano un blog, veniva portata in gran segreto nella vicinanza del covo. Armato solo col coraggio e con una cavezza s'avvicino al povero imprigionato, che in quel momento non era custudito, anzi, c'era una specie di consenso dalla parte dei mascalzoni che lo tenevano in quella buca da mesi. Consenso comprato in cambio di un agnello.

Il comando forzava la porta. L'ostaggio era in condizione abbastanza buone, avevo solo le unghie lunghe e una fame atroce. Dopo una marcia di un'ora e mezzo l'ostaggio ancora incavezzato, interrotto ogni venti metri per un spuntino con la roba che cresce lungo il bordo stradale, poteva finalmente riabbracciare moglie e figlia, figlia che non conosceva ancora, essenda nata nei giorni bui della sua prigione.

E moglie in calore.

Mogli di questo tipo qui vanno in calore otto giorni dopo il parto, la differenza è lì.

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