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Il Nobel e il cibo

Via ecoblog il contadino apprende che la spesa cosciente e etica ruinerebbe il mondo. Almeno così la pensa l'economist, e forse non ha tutti i torti in materia del "fair trade", che è anche una specie di incentivo fuori mercato e ha i suoi limiti. Ma che il mercato regola tutto bene non credono neanche più i neocon. Gli grossisti sono sempre dalla parte del manico del coltello: i contadino devono vendere per forza perchè il prodotto va a male, mentre i soldi possono aspettare, anzi, crescono.

Ma dove citano il premio Nobel sui vantaggi del agricoltura chimica al contadino si rizzano i capelli:

But not everyone agrees that organic farming is better for the environment. Perhaps the most eminent critic of organic farming is Norman Borlaug, the father of the “green revolution”, winner of the Nobel peace prize and an outspoken advocate of the use of synthetic fertilisers to increase crop yields. He claims the idea that organic farming is better for the environment is “ridiculous” because organic farming produces lower yields and therefore requires more land under cultivation to produce the same amount of food. Thanks to synthetic fertilisers, Mr Borlaug points out, global cereal production tripled between 1950 and 2000, but the amount of land used increased by only 10%.

Che un alimento non è (solo) una amasso di materia ma una cosa vivente che ci permette a nostra volta di vivere e che una quantità triplo di grano è molto meno invece se è poco vitale - a questi concetti un materialista puro non può arrivare, pare.

A parte il fatto che finisce presto il petrolio e con esso anche il fertilizzante chimico.

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commenti (4)

Emiliano:

Peccato che buona parte di quel prodotto triplicato finisca nella spazzatura oppure in qualche porto in Africa ad asppettare che venga distribuito.Anche nel nostro piccolo Ticino buona parte dei pomodori cresciuti nelle serre viene annualmente fatto marcire. Io tutto quel che produco (carne e formaggio) non butto via niente. E non mi sembra di rubare terreno all'agricoltura tradizionale, anzi.... Saluti dal cantone Ticino

Nel mio piccolo...

Le noci che ci sono nelle mie piante le regalo (quando non vengono a rubarmele!); i cachi li raccolgo e li regalo ad amici, le more dei gelsi le raccolgo, faccio confetture... E quelle che restano perterra marciscono e fanno concime...

Nel mio orticello tutti i pomodori che non mangiamo li mettiamo da parte come conserva o in surgelatore. Idem le zucchine etc etc...

Il problema è che secondo me manca una vero riscontro tra quel che si produce e quel che si consuma: se (per esempio) i pomodori li si importa dalla spagna perchè costano meno, e non si usano i nostri, allora è ovvio che si butta via _cibo_. E non mi pare una cosa intelligente nè buttar via cibo, nè importarne quando ne abbiamo in sovrabbondanza.

IMHO

Vince:

Il cibo non è un ammasso di materia ma gli economisti e i politici sì. Resisti Ste, la Resistenza dei nostri giorni è la tua. Resisti partigiano tetesco e grazie !
Vince.

ste:

un saluto nel Ticino!

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