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Atomi per la pace e diserbo mentale

Raramente un post riesce ad incarnare in poco spazio tutto quello che il contadino detesta tema odia combatte aborre e si mette anche i mani nei capelli per l'assenza dei commenti, lì.
Da un link trovato nel post:

A tale proposito ha scritto Andrea Colombo sul quotidiano 'Libero' (21 aprile 2004): "Fornaciari argomenta che solo il ritorno al nucleare di nuova generazione (sicuro ed ecocompatibile) può risparmiarci i bagni di sangue che in tante parti del mondo si scatenano per accaparrarsi materie prime (soprattutto energetiche, come il petrolio)".

Atomi per la pace? Ancora credono nel mito di poter tenere separati i due nucleari, civile e militare? Ancora non hanno capito che l'energia nucleare è anti-vitale per natura? Parlare di ecocompatibilità di questa tecnologia è pura idiozia. Poi le miniere dell'uranio non sono mica dei posti pacifici tranquilli dove regna l'amicizia tra i popoli.

L'Italia ha messo al bando il nucleare. Come farà a rimanere competitiva se continuerà a basarsi sul petrolio? "L'Italia ha il costo di produzione dell'energia elettrica più elevato d’Europa. Poi ci meravigliamo se perdiamo competitività. Non è colpa della congiuntura attuale. E’ il risultato dell'abbandono del nucleare.

Meglio l'economia che la vità, quindi. Le scorie nucleari, secondo esseri elementari, sui livelli superiori sono un problema ancora molto più grande che sono sul piano fisico, un residuo che non possiamo più risolvere, nella evoluzione della terra. L'abbandono del nucleare era una delle cose migliore mai fatte, ma manca(va) naturalmente il secondo passo. Invece lo compriamo dalla Francia.

Ma nella parte maggiore del post viene fatta in un modo pseudoscientifico (NB: scienza nel senso del contadino) una propaganda per OGM e pesticidi che portino solo del bene per la gente, che viene avvelenata dai prodotti biologici della mafia dei addetti del settore, che pagava naturalmente anche la stesura di questo post:

"Tra le specie naturali vincono la lotta per la sopravvivenza quelle che posseggono caratteri vantaggiosi. Ad esempio, saranno favorite quelle meglio resistenti all'attacco di batteri, funghi, larve o roditori, e che pertanto accumulano sostanze tossiche per questi agenti (come fanno le mandorle amare, che si difendono dall'attacco di roditori rilasciando cianuro quando vengono frantumate). Senonché, tutti questi caratteri ­ di grande importanza per la sopravvivenza di una specie naturale ­ sono indesiderabili per l'uomo. Le specie adatte per l'alimentazione umana ­ se non vogliamo compromettere la nostra salute - devono necessariamente avere un contenuto molto ridotto di tossine naturali. In altre parole, le piante coltivate sono anche le più deboli e bisognose di cure: la selezione naturale e quella operata dall'uomo vanno inesorabilmente in direzioni opposte". Ecco perché è necessario usare pesticidi: da un lato, si proteggono le piante da facili attacchi; dall'altro si inibisce in esse la produzione incontrollata di pesticidi "naturali" che potrebbero esserci dannosi.

Non è il fungo cattivo che attacca la povera piantina, è la povera piantina che per fattori diversi (concimazione/terra/consociazione/coltura precedente eec. sbagliata; stagione inversa; annaffiamento con acqua ghiaccia ecc) da un terreno di sviluppo al fungo, che nella natura ha il compito di decomporre la vita morente e lo svolge.

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commenti (2)

gp:

Penso che sia chiaro che non condivido pienamente molte cose che il contadino Ste sostiene e/o (a mio giudizio) enfatizza, non faccio salotto, faccio il bastian contrario, etc.. Ma leggere questi articoli mi provoca il bruciore di stomaco, la voglia di isolarmi in qualche valle andina (altro che campagna toscana... già troppo affollata per i miei gusti...), il timore per il futuro dei miei figli, un senso di profonda inutilità, più alcune altre patologie... insomma lo stesso effetto che mi fa sentire il radiogiornale la mattina andando al lavoro in mezzo al traffico bestiale (min. 10 per arrivare dalla campagna alla citta' e 45-50 minuti per fare km. 9 di città). E la cosa che mi è più deleteria è l'ipocrisia e l'uso propagandistico di alcuni concetti e/o fatti che, tirati fuori dai contesti appropriati, vengono usati a "schiuovo" come si dice in campania, cioè a sproposito.
La solfa della tecnologia che di per sè rende felice l'umanità intera sono 2 secoli che viene continuamente ripetuta in pochissime diverse versioni. Il nucleare che ci libera dalla dipendenza dal petrolio e, quindi, ci fa recuperare competività, come minimo vuole dimenticare che la "congiuntura economica negativa" c'è anche in paesi dove il nucleare c'è ed è abbondante. Il fatto che la competività e la competizione economica siano di una ferocia già solo in borsa e che hanno provocato e provocano guerre (altro che lotte cavalleresche di buoni contro cattivi...), che i mercati sono vicini alla saturazione (non si sa più che cazzata produrre e convincere ad acquistare), che ci sono guerre silenziose e non anche per impedire l'acquisizione di tecnologie, che il disporre di una energia "illimitata" potrebbe solo incoraggiare lotte ancora più intense per la conquista di altre materie prime ugualmente fondamentali per la nostra economia, che non floreali ecologisti, ma organismi internazionali cominciano ad avvisare che l'acqua potabile e mica solo il petrolio sta finendo, etc. etc. scompare da questi discorsi che diventano belli semplici semplici, facilmente digeribili, insomma un bello spot. Partendo da un fatto isolato si costruisce una visione del mondo. Gibran Kahil Gibran ha detto 'na cosa azzeccata "Un fatto è una verità sterile"... ed io aggiungerei "nel migliore dei casi". Un discorso che pretenda di essere scientifico o politico o comunque contenere una visione più ampia non può basarsi su una elencazione di "fatti". Una fotografia è un "fatto", ma non esclude altre inquadrature, fotomontaggi, etc. Io sono un confuso e lo dico. Mi annodo e mi incasino, ma preferisco non semplificare ed applaudire il più fico di turno o quello che dice la battutina più efficace ed arguta nel talk show o nel forum o nel salotto.
La chicca poi è il solito ricorso al mondo naturale per supportare (in maniera più o meno esplicita) una propria visione del mondo "umano": la sopravvivenza del più adatto, the struggle of life (o come cacchio si scrive), la natura matrigna, etc. Almeno così si capisce meglio dove si vuole arrivare: "ragazzi miei, democrazia, libertà, e tutte 'ste belle parole so' favole: combattete e che vinca il migliore!".
Anche qui si prende una cosa e la si usa per far digerire il resto. La "struggle of life" ha fino ad ora visto vincitori i batteri (per numero di specie) e gli artopodi ed aracnidi (per biomassa) quindi specie adattabili e trasformiste più che fornite di "armi" (mi piacque tanto "Pasqualino Settebellezze"...). Per quel che ne so io la sopravvivenza di una specie dipende tanto dalla "lotta" quanto dalla buona interrelazione che ha con altre specie (simbiosi, equilibrio predatori/prede, etc.). E' vero che noi uomini abbiamo "creato" molte delle piante alimentari, come è vero che continuaiamo ad attingere ampiamente al mondo vegetale "selvatico" per molte nostre risorse (vedi distruzione della foresta pluviale, farmaci, biopirateria, etc.). La "sopravvivenza del più adatto" non è banalizzabile (a mio modestissimo giudizio: non sono manco laureato...) ad un incontro di wrestling. Essa è ancora fonte ed oggetto di studi, complicazioni, che spesso la vedono come il principale o, addirittura, uno ma non l'unico dei fattori dell'evoluzione delle specie. Ma oggi tutti in maniera più o meno chiara danno per assodato che l'economia è la trasposizione nel mondo umano della "lotta per le risorse" che ci sarebbe nel mondo naturale. Tutti dicono che dobbiamo "sviluppare", "essere concorrenziali", "conquistare", "produrre", "resistere", i più rivoluzionari per "creare posti di lavoro".
Io sto qui come uno scemo davanti al video e mi chiedo quanto durerà 'sta jacuvella (trad.: confusione, baraonda, creata in genere da bambini o da persone ad essi paragonabili). Se mi capita di leggere le esperienze passate dell'umanità, mi prende lo sconforto: ne avessimo azzeccata una...
E non mi riesce manco di credere in un dio...
Scusate lo sfogo credo anche confusionario.
Dal mio indirizzo e-mail levare i tre 8 iniziali.

MONICA:

IO SONO PIENAMENTE D'ACCORDO CON IL CONTADINO, esistono soluzioni alternative al nucleare (ancora oggi ospitiamo bambini russi in italia per farli disintossicare un pò dalle radiazioni...), come energia eolica, solare, idraulica (mare compreso e ne abbiamo tanto!, degli ogm fino ad ora non ne abbiamo avuto bisogno e ce lo vogliono proprinare a tutti i costi nascondendolo nei prodotti come la comunità europea permette! Ai potenti, dell'essere umano e peggio ancora della natura non gliene importa nulla!!! NON PENSANO CHE ANCHE LORO RESPIRANO, MANGIANO, DORMONO, ECC..E PRIMA O POI MUOIONO ANCHE LORO

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