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Vogliaditerra Articoli

Tecnica procreativa

Una nipote di una amica del contadino ha avuto un figlio di inseminazione artificiale che ora ha due anni. Non voleva che rimanesse figlio unico, ha ripetuto l’intervento e ora ne aspetta tre.

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Mai dire merda

… ma materia prima. Pare che da un mucchietto lasciato da un elefante si ricavano circa 25 foglie di carta del nome Poo Poo Paper. Il letame bovino invece pare buono per farci un pavimento. Questo ricorda la vecchia usanza di cementare l’aia di terra con piscia di mucca.

Ma per tornare serio che sono due giorni che si lavora intorno al letame: Senza letame niente verdure, olio, vino bio – gli animali sono il cuore o il motore di una azienda agricola biologica, dal loro sterco parte tutta la fertilità del terreno. E purtroppo la prima cosa che viene eliminato quando si deve ridurre l’attività sono proprio loro. Il degrado delle colline toscane ha avuto inizio quando il trattore ha sostituito le vacche. Da una parte ci sono aziend(in)e che hanno solo terra e dall’altra parte quelle zootecniche. Che lo dice il nome come sono.

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Emozioni

Come sappiamo ci sono due tipi di blog: quelli di qualità e quell’altri. Una condizione sine qua non per gestire un blog di qualità è possedere uno o più gatti per poter parlarne di primo mano, condividere le emozioni che ci regalano i felini o addirittura postare delle fotine. Perché la gente oggi vuole sentire emozioni e quelli devono essere forti, sempre di più, la gente ne pare quasi drogato, ci sono interi imperi televisivi basati solo su questo fatto. Pensieri sono solo pallosi, gli emozioni sono quello che tira (il contadino è un tipo molto emotivo come ormai tutti sanno; per esempio quando ha sentito questo alla radio gli sono venuti i brividi e il giorno dopo s’è comprato subito il CD.

gattino
Dunque, il fatto è che ieri è tornato il trattore dal dottore con un motore rifatto, stamattina c’era la brinata abbastanza forte in valle che c’entra nulla ma va detto lo stesso e che il contadino oggi ha scavato tutto il letame dalla stalla con un mese di ritardo, quasi copriva le mangiatoie. Una era anche da portare fuori e il wwoofer (Californiano, maschio, attivista e gran lavoratore) ha trovato sotto un gattino di due settimane che non si sapeva neanche che Lolita aveva figliata.

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Mignola di primavera

Oggi pare che è equinozio, l’inizio della primavera, anche se le temperature sono decisamente invernali. Ma in tutti modi: la prima condizione per il calcolo della festa di pasqua c’è. Ora basta che questa luna (in congiunzione con Venere) diventerà piena (2°) e la domenica dopo (3°) è Pasqua.

Il proverbio dice qualcosa come mignola d’aprile, vacci col barile (un barile sono 30 litri, dice il contadino); mignola di maggio, l’olio appena di assaggio, mignola di giungno rimani a digiuno. Urge aggiungere una riga con mignola di marzo.

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Pericolo sempre

Da qualche parte nell’archivio di questo blog il contadino ha già cercato di diffondere la notizia, ma forse vale un bis, visto che la situazione è peggio che mai: ora se ne trova anche nel acqua minerale imbottigliato:

il Monossido di Diidrogeno (DHMO) è forse il più importante tra i composti chimici di base che possa essere pericoloso per la vita umana. Nonostante questa verità, la maggior parte delle persone non è molto consapevole riguardo i pericoli del Monossido di Diidrogeno. I governi, i leader di associazioni politiche e civiche, le organizzazioni militari ed i cittadini di ogni tipo sembra siano all’oscuro sulla verità riguardante il Monossido di Diidrogeno, o si limitano ad una scrollata di spalle come se la cosa non li riguardasse. Questo ci preoccupa.

[via Paolo Attivissimo]

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Italia nella morsa

Breaking news: Continua l’emergenza stagione, neve a Montaione, agricoltura in ginocchia, no, a terra, no peggio. Fiocchi grandi come passerotti davanti casa un’ora fa. Colpevole la razza umana, arrestato ideatore del motore a scoppio. Riunito consiglio di sicurezza per affrontare il problema.

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Le api e noi (colony collapse disorder)

Una foto migliore di questa non si poteva trovare per questo post: Una bella domenica mattina in campagna…

La moria delle api in America s’ha già rammentato. L’apicoltore che qui sotto casa sta travasando gli sciami (per venderli a chi mancano delle arnie) dice che la causa sarebbero i veleni agricoli, secondo un commentatore americano il colpevole sarebbe GWEN, la rete delle antenne di comunicazione militare resistente al pulso elettromagnetico delle bombe nucleari che ora verrebbe usato per inondare gli americani con una specie di elettrosmog per manipolarli. Teoria un po’ troppo complottistico per i gusti del contadino, ma effettivamente si può chiedersi su come l’elettrosmog influenza le api. Uno studio tedesco (pdf) del 2005 dimostra che il campo elettromagnetico DECT (tipo cordless, buttalo fuori di casa subito) influenza molto negativamente il ritorno alle arnie delle ape e che cala il peso dei telai di 21% ma altri studi scientifici sull’influenza dei ripetitori non si possono mica più fare perché non esistono più aree di controllo senza campi.

Il peso dei telai a confronto, a destra quelli irradiati:
api1.png

Se te sposti una cassetta di un metro le api non la ritrovano più, e non è che sappiamo bene come fanno ad orientarsi. Sicuramente i campi elettromagnetici artificiali un’influenza avranno, ma finchè abbiamo delle prove scientifiche sarà tardi, ma molto. L’unica cosa è di cercare di rafforzare al massimo loro.

Navigando si scopre altre cose sull’apicoltura americana, a parte la dimensione (c’è chi ha più 10’000 arnie ed è rimasta con qualche decina): Guadagnano di più con l’impollinazione che con il miele, per esempio, e spostano le api con il truck per impollinare i campi di colza, le mandorle californiane ed altre colture estese in stile americano. Ed ecco perché sanno anche subito calcolare il danno economico.

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Credo nel idrogeno…

…unico, santo e omnipotente. Pare che ci sono sempre gente che credono che l’idrogeno sarà una soluzione facendo pure delle petizioni per la sua introduzione forzata. Ma purtroppo non è la soluzione. E si spera che gli adetti di codesta setta almeno non hanno mangiato fragole ultimamente, contribuendo all’abbassamento delle falde acquifere in Spagna.

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