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Categoria: scienza e non

Buon compleanno Rodolfo!

Il 27 febbraio 150 anni fa a Donji Kraljevec sul confine austriaco-croato era nato la persona che al contadino ha dato le chiavi per il mondo.

Sono chiavi che stanno sul tavolo eppure sembra difficile che qualcuno oggi riesca di prenderli ovvero: a leggerlo e (iniziare di) capire cosa ci dice. Günther Zwahlen racconta un colloquio con Dr. Stylianos Atteshlis, meglio conosciuto come Daskalos nel ’90:

Diceva di conoscere Steiner da molto molto tempo e di avere regolarmente contatto con lui. Lui, Daskalos, starebbe pienamente nella corrente cristiana come Rudolf Steiner. Poi letteralmente: “Noi collaboriamo. Non c’è alcuna differenza tra il mio insegnamento e quello di Rudolf Steiner.”

Se m’interessava come sarebbe venuto a conoscenza dell’insegnamento di Steiner in questa vita? Dopo una mia risposta affermativa domandava se sapessi cos’era la Teosofia? Sì. Se io sapevo perché Steiner usciva dalla Società teosofica? Sì, per via di Krishnamurti che i Teosofi spacciavano come reincarnazione del Cristo. Se io sapevo chi era Leadbeater? Sì. Daskalos poi: Leadbeater, che era chiaroveggente, aveva percepito che in Cypro si era incarnato un maestro. Daskalos puntava verso se stesso e diceva “That was me.”

Una delegazione della società teosofica sarebbe venuta a Cipro per invitarlo di giungerla e essere attivo in essa. Mentre stava pensandoci sopra sarebbe apparso Steiner accanto a lui e avrebbe detto: Non lo fare, senno di succede come a Krishnamurti. E così avrebbe respinto l’offerta. (Daskalos, ho imparato più tardi, aveva 26 anni in quel momento.)

Più tardi mi domanda se sapevo chi era Steiner. Mia riposta: so cosa ha detto lui stesso e cosa hanno detto i suoi discepoli più intimi. Annuiva e diceva: “He is a very high being, one of the highest beings at all.” (“E’ un essere molto alto, uno degli esseri più alti in assoluto”)

L’immagine è del treno che porta i congratulanti nel suo paese di nascita.

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Rudolf Steiner era nato presso una stazione ferroviario e cresciuto in altre due e più tardi spendeva molte ore della sua vita in treni e sale d’attesa, leggendo dozzine di libri, scrivendo lettere e preparando conferenze e riunioni, seduto tra gli altri passeggeri, Simbolicamente questa vita “on the road” è stato usato come Leitmotiv per le preparazioni dell’anniversario.”

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Essere materialista

Dario Bressanini definisce “cazzate” l’opera di R. Steiner nei commenti in un suo pezzo sull’agricoltura biodinamica. Possiamo solo ipotizzare cosa Steiner avrebbe detto sul operato di Bressanini; al contadino sembra avrebbe capito perfettamente questo tipo di pensiero scientifico-materialistico avendo parlato moltissimo di questa visione ridotta del mondo ma viceversa non c’era niente da fare, come si vede; eppure sembra che abbia letto parecchio per citare così tante cose, da Atlantide fino la cronica Akasha. Pero possiamo constatare che un anima (o forse meglio “cervello” – visto che l’esistenza dell’anima non è provato scientificamente) così configurato è immune al contagio con il pensiero scientifico-spirituale e Bressanini in questo non è solo, il Cicap né è un covo e anche dai commenti si capisce quanti la pensano come lui.

Dall’altra parte ci sono quello che usano l’omeopatia e comprano prodotti Demeter e cercano di mandare forse i figli pure nelle scuole steineriane e questo sembra di mandare in bestia i primi e scrivono post lunghissimi e si lamentano della “mancanza di una educazione scientifica di base” in questo paese che farebbe sparire finalmente queste magie.

Un paio di link scientifici quindi: La grafica qui sopra proviene dalla ricerca DOK in Svizzera, l’unico studio a lungo termine che compara l’agricoltura biologica, biodinamica e convenzionale. Come si vede le “cazzate” di Steiner hanno il miglior effetto sulla struttura del suolo, la presenza di lombrichi, microbi e funghi. Come diceva lui: “Concimare significa vivificare la terra”. Già solo proporre di fare il compost nel 1924 era avanguardia pura.

Un metodo interessante per visualizzare la qualità di un alimento è la cristallizzazione sensibile con la quale si ottiene un immagine. Da sinistra a destra patata biodinamica, patata organica, patata convenzionale.


Recentemente pure uno studio con uve ha dimostrato che si possono abbinare al 100% le immagini al metodo agrario usata. Questo per le anime scientifiche che vogliono prove prove.

Ma interessante è un altro aspetto in quel antagonismo crescente “scienza” contro “esoterismo” o come si vuole chiamare, in salsa americana è la coppia “Creazionisti contro Evoluzionisti”.

La materia, il materialismo, si diceva. La terra. Magari molti pensano che loro non sono materialisti, che hanno valori come amicizia, onestà, altruismo che ritengono più importanti dei beni materiali. Bene, come no. Ma possiamo immaginare di vivere, diciamo, in un mondo di vapore? Dove ancora niente è solido, la materia dura, l’elemento terra non esiste? Sentiamo la Genesis:

Quando io accumulerò nubi sopra la terra, apparirà l’arcobaleno e io mi ricorderò della promessa fatta per voi e per tutti i viventi, a qualunque specie appartengano: le acque non scateneranno più il diluvio e non distruggerò mai più ogni vivente.

Vedrò apparire l’arcobaleno nelle nubi e non dimenticherò il patto stabilito per sempre tra me e tutti gli esseri viventi nel mondo, di ogni specie”.

Atlantide era sparita sotto il diluvio universale e cosa appare per la prima volta: un arcobaleno. Le nubi sopra la terra, divisi. Secondo Steiner Atlantide era un epoca dove la materia come la conosciamo oggi non esisteva ancora, ma pure abbiamo fatto alcune vite lì. Per questo non possiamo mai archeologicamente trovare qualche resto di questa epoca sui fondali dell’Atlantico. Ma prima era peggio ancora: solo fuoco e luce/aria come elementi. Adesso siamo al punto più materiale possibile, anzi, l’abbiamo superato da poco, e il mondo diventerà sempre meno materiale.

Il mondo materiale è il regno di Arimane (detto anche Satana: ghiaccio e di un intelligenza spaventosa; Lucifero è l’altro, infiamma). Il suo interesse è che l’uomo se ne scorda completamente delle sue origini spirituali e rimane nella sua sfera per sempre, come uomo-macchina, ed è a un buon punto.

Aggiornamento: Altre due risposte critiche a Bressanini sono qui e qua.

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L’ignoranza dei negazionisti

Di negazionisti esistono di tanti tipi e una cosa gli accomuna è l’ignoranza della cosa che negano con veemenza. Un classico esempio sono questi eventi mediatici dove molti (o anche pochissimi come ultimamente in Germania, Austria e Svizzera) prendono delle overdose massicce di preparati omeopatici – ovviamente senza alcun effetto clamoroso.

Il problema è che non fa differenza se prendi due globuli o duecento di una CH30. Nessun omeopata pretende che hanno un effetto farmacologico (che è in correlazione con il dosaggio) e che produce un effetto misurabile nel organismo. Pretendono invece che stimolano una reazione correlato alla sostanza nell’organismo, molta individuale e spesso contraria all’effetto farmacologico della sostanza non diluito e potenziato. Un effetto si avrebbe solo se i sintomi sono in correlazione con la sostanza.

Dunque: Il movimento 10:23 (il numero di Avogadro, la soglia dove sparisce l’ultima molecula nel processo di diluizione) prende belladonna. Su persone senza sintomi (“sane”) l’effetto è zero e chi avrebbe mai detto una cosa diversa. Ma interessante sarebbe di sapere se tra questi manifestanti c’erano delle persone influenzate con la febbre o con infiammazioni caldi da qualche parte o magari con ipersensibilità alla luce e se loro subivano un effetto o no. Questo sarebbe stato vero scetticismo.

Il buffo è che questo tipo di scettici viaggia sempre sotto la bandiera della scienza ma non rispetta le regole minime di una verifica o falsifica di una affermazione e non si distinguono di un qualsiasi fanatico di una religione.

Hanno la verità in tasca e vero per loro è solo il misurabile.

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Fusione fredda reloaded?

Adesso il contadino deve andare nella vigna a potare, ma questo lo vuole accennare. Alla Università di Bologna hanno fatto una dimostrazione di un coso che genera energia. Le riviste scientifiche non voglioni pubblicare i loro articoli in quanto mancano spiegazioni scientifiche sufficienti e l’hanno pubblicato da sé. Il server loro è down per eccesso di banda, ecco la copia di cache.

Ecco i tre video:
www.youtube.com/watch?v=z-0WvK2b7dU
www.youtube.com/watch?v=u-Ru1eAymvE
www.youtube.com/watch?v=dmHZrhTQhUc

Promettano di spedire le macchine entro l’anno. Vedremo se è un altro eolo…

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Bugie, bugie grosse, studi scientifici

80% dei risultati di studi scientifici medici non randomizzati (la grande maggioranza degli studi) sono falsi, 25% dei studi randomizzati dello standard “gold” e 10% dello standard “platino”. Uno studio rilevante (citato molte volte) viene citato come vero anche per 12 anni dopo che è stato discreditato e dimostrato che è falso.

Questo afferma (e prova) il professore greco John Ioannidis matematicamente. Varie colpe umani e di metodo, ma una batosta dura per chi cercava sempre di discreditare l’omeopatia e altro come “non scientifico”. Terapie diffuse è accettate come la cura ormonale per la menopausa, l’aspirina mini contro il rischio di infarto, effetti di prozac contro la depressione: Spazzatura mediche praticata. Non andare al sole invece aumenta il rischio di cancro e le mammografie e analisi di colon non servono molto per la lotta al cancro e così via di questo passo.

Eccovi alcuni paragrafi riassunti di un lungoarticolo (se il contadino trova un po’ di tempo aggiunge una tradizione).

He’s what’s known as a meta-researcher, and he’s become one of the world’s foremost experts on the credibility of medical research. He and his team have shown, again and again, and in many different ways, that much of what biomedical researchers conclude in published studies—conclusions that doctors keep in mind when they prescribe antibiotics or blood-pressure medication, or when they advise us to consume more fiber or less meat, or when they recommend surgery for heart disease or back pain—is misleading, exaggerated, and often flat-out wrong. He charges that as much as 90 percent of the published medical information that doctors rely on is flawed.

…when in recent years large studies or growing consensuses of researchers concluded that mammograms, colonoscopies, and PSA tests are far less useful cancer-detection tools than we had been told; or when widely prescribed antidepressants such as Prozac, Zoloft, and Paxil were revealed to be no more effective than a placebo for most cases of depression; or when we learned that staying out of the sun entirely can actually increase cancer risks; or when we were told that the advice to drink lots of water during intense exercise was potentially fatal

“The studies were biased,” he says. “Sometimes they were overtly biased. Sometimes it was difficult to see the bias, but it was there.” Researchers headed into their studies wanting certain results—and, lo and behold, they were getting them. We think of the scientific process as being objective, rigorous, and even ruthless in separating out what is true from what we merely wish to be true, but in fact it’s easy to manipulate results, even unintentionally or unconsciously. “At every step in the process, there is room to distort results, a way to make a stronger claim or to select what is going to be concluded,” says Ioannidis. “There is an intellectual conflict of interest that pressures researchers to find whatever it is that is most likely to get them funded.”

Imagine, though, that five different research teams test an interesting theory that’s making the rounds, and four of the groups correctly prove the idea false, while the one less cautious group incorrectly “proves” it true through some combination of error, fluke, and clever selection of data. Guess whose findings your doctor ends up reading about in the journal, and you end up hearing about on the evening news?

He zoomed in on 49 of the most highly regarded research findings in medicine over the previous 13 years, as judged by the science community’s two standard measures: the papers had appeared in the journals most widely cited in research articles, and the 49 articles themselves were the most widely cited articles in these journals. These were articles that helped lead to the widespread popularity of treatments such as the use of hormone-replacement therapy for menopausal women, vitamin E to reduce the risk of heart disease, coronary stents to ward off heart attacks, and daily low-dose aspirin to control blood pressure and prevent heart attacks and strokes. Ioannidis was putting his contentions to the test not against run-of-the-mill research, or even merely well-accepted research, but against the absolute tip of the research pyramid. Of the 49 articles, 45 claimed to have uncovered effective interventions. Thirty-four of these claims had been retested, and 14 of these, or 41 percent, had been convincingly shown to be wrong or significantly exaggerated. If between a third and a half of the most acclaimed research in medicine was proving untrustworthy, the scope and impact of the problem were undeniable. That article was published in the Journal of the American Medical Association.

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L’arte del differenziare (delinkando Paolo Attivissimo)

Una paio di volta all’anno succede che il contadino si reca in luoghi molto pericolosi, nella rete, s’intende. E’ quasi uno sport, ci impara molto sul modo di pensare di altri e si allena in dialettica. Per far un paragone: è come andare su un forum del Pdl e voler discutere dei danni del Berlusconismo. Ovviamente è un comportamento suicida e stupido, ma lui è convinto che il Berlusconismo abbia creato dei danni enormi al paese e lotta. Ma in questi luoghi pericolosi tra altro studia anche gli effetti collaterali del pensiero materialistico-scientifico, effetti che affliggono gravemente la percezione del mondo reale.

Così queste discussioni portano mai a niente; entrambe le parti escono più sicuri di prima della loro visione del mondo, ridendo e scuotendo la testa sulla ignoranza della controparte, ma d’altra parte nel tempo libero qualcosa bisogna pur fare.

Questa volta il luogo era un post di Paolo Attivissimo nel quale prendeva in giro questi messaggi email e altro che circola nella rete al proposito della costellazione a grande croce del 26.10.2010:

Il 26 giugno 2010 ci sarà una straordinaria costellazione planetaria: la Grande Croce. Secondo il messaggio del Crop Circle, il Sole quel giorno creerà un nuovo spazio, uno spazio di guarigione, un nuovo campo di consapevolezza.

A parte il dubbio “messaggio del cropcircle in codice” e le prognosi entusiaste orgiastiche la disposizione dei pianeti a croce c’era davvero, bastava osservare i pianeti nel cielo per un giorno e misurare gli angoli e molti siti astrologici mettono a disposizione un applet che permette di calcolare la carta del cielo per una data qualsiasi con un paio di click, tra il 23 e 27 giugno c’era un singolare susseguirsi di opposizioni e quadrature tra Sole, Luna, Giove, Pluto, Urano, Saturno e Mercurio e il nodo lunare che culminava proprio il 26. Negarlo è identico a negare l’eclissi e la luna piena di quel giorno.

Però Paolo nel post si è dato molto da fare per dimostrare l’inesistenza di questa croce usando immagini con la prospettiva eliocentrica invece di quella geocentrica e siccome il contadino ha un po’ una fissa con le stelle da tanti anni è intervenuto per segnalare lo sbaglio nel metodo, ma non sì e reso mica conto a cosa doveva andare incontro, era impossibile. Il fatto è che Paolo Attivissimo non è un qualcuno su un forum della casa della Libertà, ma lotta per smascherare bufale e falsità come un leone da molti anni e con le verità obiettive dovrebbe essere amico, invece ha solo dimostrato la sua ignoranza in materia.

Il buffo è che in questi luoghi dominati da feroci sostenitori del metodo scientifico che sarebbe secondo loro l’unico metodo per sapere qualcosa sul mondo non si riesce mai a ottenere nulla con la logica del pensiero, con prove e fatti dimostrabili: loro ripiegano sempre sul metodo di tentare di ridicolare l’avversario invece di argomentare e portare prove alle loro affermazioni sbagliate e fanno di tutto l’erba un fascio. Per molti di loro uno che usa l’omeopatia o che ritiene che il cosmo c’entra qualcosa con la stagione e la crescità delle piante deve per forza credere anche negli oroscopi, nelle scie chimiche e nella cospirazione mondiale: tutto o niente.

Sì può discutere se una disposizione così speciale dei pianeti abbia un qualsiasi significato per i destino dell’umanità o meno, ma mica sul fatto che esiste.

Questa gente e la loro versione della scienza sta per prendere quel posto che aveva la Chiesa ai tempi dell’inquisizione: dogmatica, chiusa e potenzialmente pericolosa per chi lo pensa diversamente, son già arrivati al punto di definire l’omeopatia “stregoneria”. Andremo sul rogo?

EDIT: visto gli ultimi sviluppi nei commenti a quel post bisogna constatare che peggio del giornalista-blogger che scrive un suo pezzo partendo da un errore fondamentale è solo il giornalista-blogger che non riesce ad ammettere lo sbaglio e correggere il pezzo.

EDIT 2: Visto che la cosa peggiora e dopo l’insulto al contadino Paolo infierisce contro la stupidità della gente, degli insegnanti e dei telegiornali non rendendosi conto che lo scrive in una pagina dove lui stessa nega i dati di una comunissima carta del cielo che dimostra che il 26 giugno c’era una scadenza regolare di 6 ore (90°) nel apparire all’orizzonte di molti pianeti, compresa luna e sole; che tutti tranne Nettuno, Marte e Venere avevano un angolo tra di loro preciso di 90° o 180° tra il 22. e il 28.5, che ha avuto tempo e tutti i dati serviti sul piatto per controllare; che è lontano anni luce di scusarsi e correggere il suo post irreale sulla grande croce qui sparisce il link al suo blog.

E’ un atto dovuto di igiene personale.

EDIT 3 :E’ sparito il suo post sulla Costellazione della grande Croce dal indice di Google, ma non (ancora) di quello di Yahoo o di Bing e non le copie presenti in rete.

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Risultati monitoraggio delle ape

Per adesso è confermato la versione degli apicoltori:

In Italia, sospesi nel 2009 i trattamenti per la ‘concia’ dei semi di mais a base di neonicotinoidi, non sono state riscontrate morie massive di api. Soltanto l’anno precedente circa il 50% della popolazione degli alveari era morta (il livello più alto dell’Unione Europea, che in media ha toccato il -25%. Fonte Efsa), con un danno enorme per l’agricoltura…

“Avevamo ragione a denunciare il killeraggio dei nenonicotinoidi, visto che il Ministro Luca Zaia ha annunciato la sospensione della concia dei semi anche per il 2010. Ma c’è di più –ha dichiarato Francesco Panella, presidente nazionale dell’Unione Apicoltori Italiani-, le ricerche della dottoressa tedesca Hedwing Riebe e del professor Vincenzo Girolami dell’Università di Padova evidenziano che il veleno dai semi risale sulla superficie della pianta con il fenomeno della ‘guttazione’. Quel ‘sudore’ si asciuga e la molecola chimica velenosa imbeve la rugiada del mattino, che transita per contatto o prelievo su altri organismi. Le multinazionali degli agro-farmaci da anni conoscono questo fenomeno –ha concluso Panella- ed hanno deliberatamente nascosto la verità alle istituzioni comunitarie ed ai cittadini”.

Non è facile tener testa contro il potere della Bayer e altri, e una sospensione non è un divieto.
Per i dettagli cosa fanno questi nenonicotinoidi: Appunti sul gaucho

PS: Quello che evidentemente non funziona è il sistema degli studi scientifici, visto la realtà dei fatti. Un problema grosso è che chi li ordina è interessato a un certo risultato (nel caso della Bayer vuole dimostrare l’innocuità per le ape del veleno):

Bayer claimed that several studies had been made in open air as well as in greenhouses in Argentina, Canada, Germany, France, Great Britain, Italy, Sweden, South Africa, Hungary, and the United States, and that all those studies confirmed Imidacloprid was not dangerous to bees.

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Le api, i veleni e il professore.

Da leggere il post della Oca, l’articolo del professore credente e il commento di un “agricoltore bravo”:

Egr.Sig.Battaglia sono un apicoltore professionale da circa 30 anni e lavoro con 1000 alveari in merito all’articolo scritto voglio sottolineare che ci sono sì apicoltori più o meno bravi,ma se ti trovi con le api in zone dove vengono utilizzati i neonicotinoidi (come nel mio caso ) non ti resta che pregare perchè la strage di api è garantita. Ormai sono 5 anni che soffro per questo problema. Negli anni passati solo il 20/30 % degli agricoltori usavano questi prodotti e infatti i danni erano limitati, nel 2008 nella mia zona il 90 % li ha utilizzati ed è stata una strage.

Un complimento va alla politica italiana che anche se tardi ha bannato i prodotti. E si dice che in Francia sarebbe già attivo un mercato nero per questi sementi…

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Scoperto la causa della moria delle api

ape morta
Il titolo è una bella bugia nel pieno stile giornalistico. S’è scoperto che gli ape americane affette dalla CCD (arnie vuote, sparite30% delle ape in Usa dal 2007) avevano un problema alla RNS e di consequenza nella formazione delle proteine.

Scientists at the University of Illinois and the USDA, using information gleaned from the newly completed honey bee genome and a tool to arise from that information call a microarray (think of this as a massive screening of a tiny bit of honey bee tissue testing for hundreds, probably more, maladies, all at the same time from the same tissue sample), have found that honey bees from colonies suffering from symptoms of Colony Collapse Disorder have had the cellular structures in their bodies that manufacture the proteins necessary to combat stresses, pesticides, nutrition problems and more, compromised by viruses. These viruses, and there are many, one of which is the Israeli Acute Paralysis Virus looked at earlier, essentially capture the ribosome function of cells and hijack their capability to produce the components necessary to combat these problems, and force them to produce only more virus proteins.

Bene, si è spostato il problema, invece di capire perché sono spariti ora bisogna capire perché hanno le ribosomi anormali.

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Come incubare i virus

Il passaggio del post perfetto sull’influenza suina che ha colpito di più il contadino era questo:

…questo non e’ il 1918, la popolazione mondiale da allora e’ quadruplicata, ci sono 100 volte piu’ maiali e 1000 volte piu’ pollame che nel 1968 (quando ci fu un altro grave outbreak); ci sono molti piu’ viaggi

4, 100, 1000. Mangiare troppo carne ci porterà all’autoriduzione?

L’articolo segnalato ci da la visione scientifica nella quale sembra tutto un orologio: RNA, geni, sistema immunitario, DNS e così via. Ma ovviamente è solo una parte della realtà, per esempio i non vaccinati si dovrebbero ammalare tutti quanti quando il virus si diffonderà su scala ampia, visto che nessuno ha gli anticorpi ancora. Ma non è così. Una malattia è sempre qualcosa di personale, non casuale.

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Scienza avanzata

Sembra strano che tutti questi scienziati che lavorano alla Monsanto non sono capaci di capire l’assoluto inutilità (nel miglior caso) dei loro sforzi. I tre principali infestanti che il contadino ha nel orto sono diventati resistenti un po’ ovunque. Solo l’amaranto con le sue 10mila semi e molte variante genetiche vince a mano basso il round-up. La Monsanto ammette che c’è un problema e ma lo definisce “manageable”. Tipo così:

Indeed, according to Monsanto press releases, company sales representatives are encouraging farmers to mix glyphosate and older herbicides such as 2,4-D, a herbicide which was banned in Sweden, Denmark and Norway over its links to cancer, reproductive harm and mental impairment. 2,4-D is also well-known for being a component of Agent Orange, a toxic herbicide which was used in chemical warfare in Vietnam in the 1960s.

Mescolando il roundup con i peggior veleni vecchi. Ma anche i nostri coltivatori di Mais hanno problemi che vogliono (o forse hanno già risolto) risolvere “trattando a tappetto”:

«Da non trascurare – prosegue il vicepresidente dell’associazione – gli effetti dannosi sui raccolti, le piantagioni infestate dall’insetto della Diabrotica, hanno sicuramente ottima probabilità di tradursi in autunno con presenza di micotossine nell’alimento zootecnico di Mais, quindi con notevoli problemi di aflatossine. Da non ignorare come a condizionare il peggioramento della Diabrotica, sta anche la decisone di eliminare la concia sul mais da semina, da sempre utilizzato nel nostro paese, e tolto dal Governo a seguito di pressioni troppo ambientaliste basate sulla ipotesi di correlazione della concia con la mortalità delle Api, i cui studi scientifici hanno rivelato poi essere infondata»

C’è sempre da stupirsi quanto danno riesce a fare la produzione industriale di carne. E il modello scientifico-tecno-industriale dell’agricoltura idem.

Aggiornamento: A proposito della Diabrotica che mangia il granturco: una lettura agghiacciante (grazie a agricoltura ticino):

In your book OGM, Le Vrai Débat, a chapter is entitled “Army and Biological War”. What can you tell us on this issue ?

GMOs can be used to make war, and there are two methods- the soft one and the tough one. The soft methods are those advocated by certain countries. They enable the control over the agriculture of a country. Either you sterilise pollination insects that sterilise plants, or you disseminate devastating insects on the crops.

Like the Diabrotica Virgifera ?

Yes, the Diabrotica Virgifera is a very dangerous and devastating insect, forbidden in laboratories, and which has been widespread on European soil since the American army arrived during the war in Yugoslavia. It has now reached the Italian border. It might be a coincidence, yet we have evidence that this insect has first been introduced in Sarajevo. And Monsanto has been testing transgenic corn resistant to this insect in Europe, although it did not exist on this continent before the mid-nineties…

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Grano divino

Prima voleva scrivere un post della serie “moriremo tutti” parlando di Ug99, quel fungo che si espande e che ci farà ammalare tutto il grano (ma forse ci salverà dalla morte di fame la Monsanto con una sua varietà OGM resistente – potrebbe stare pure lei dietro all’allarmismo) ma adesso ha cambiato idea perché Dario Bressanini ha segnalato un suo post più approfondito sulla tematica della mutazione genetica accelerata tramite radiazioni per poter selezionare nuove varietà di verdure, frutti e altro.

Dal punto di visto delle scienze naturali una mutazione è una mutazione, non importa mica come sia avvenuta. Questo perché si può solo occupare di cose misurabili e quantificabili. E come vediamo quotidianamente sa dirci poco sulla qualità. Per rimanere nell’esempio del grano duro “Creso” del post precedente: Lo stelo e più corto: bene, produce di più: meglio ancora. Solo che forse la sua qualità in forze vitali è peggiore o è addirittura dannoso e questo è difficile di provare scientificamente, che non abbiamo tempo e il progresso non si può mica fermare sempre con ‘sti dubbi da medioevo.

Ma non è mica tanto difficile di pensare che usando una cosa che distrugge la vita come le radiazioni per creare delle nuove varietà di piante non possono uscirne alimenti sani. E’ una legge spirituale, questa.

Di questo passo finiremo morendo di fame con le pance piene, in quanto gli alimenti stanno perdendo il loro valore nutritivo (che sono forze e non molecole)(come si vede si ritorna sulla musica di sottofondo “moriremo tutti)(ma sarebbe una morte stupida). Questi sono i metodi della scienza moderna. Per avere una mezz’idea come sono nati molte delle piante che coltiviamo basta sapere che nel secondo periodo culturale, quello persico nella vecchia Mesopotamia (terre che stiamo per distruggere completamente adesso, non solo con le guerre) furono creati (dall’erba selvatica) il frumento, l’orzo e altri precedessori delle nostre varietà con dei rituali, atti sacri-religiosi-sciamanici.

Per dire: l’esatto opposto di quel che facciamo oggi. La cura del semente è un compito importantissimo per il nostro futuro, e non è nelle mani buone purtroppo. Perché lo scopo della Monsanto e altri è il profitto e anche qui vale la regola di sopra: cercando il massimo profitto non possono venire fuori buoni prodotti, ma solo buoni danni per la collettività umana.

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