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Abbiam messo una toppa

Quasi quasi pure il contadino sente il bisogno di aggiungere qualcosa ai fiumi di parole versate sugli agricoltori pugliesi disperati che bloccavano il traffico. A parte del fatto che abbiamo ormai un sistema economico che rende quasi impossibile vivere dell'attività agricola gli pare un po'strano che Alemanno lo definisce un grosso risultato quando lo stato paga un contributo di 17 €/q ai produttori pugliesi. Coloro qui intorno che l'anno scorso hanno dovuto vendere l'uva bianca per 19 €/q (l'uva bianca non va) facevano meglio se prima andavano a bloccare qualche incrocio o binario, se così puoi ottenere un contributo.

E se va male pure l'anno prossimo, chi paga?

PS: Vedo ora che ne parla (male) anche Simplicissimus.
Poi da qualche parte c'è pure scritta la cifra del concentrato di pomodoro importato l'anno scorso:

Nel 2004 è arrivata in Italia dalla Cina una quantità di concentrato di pomodoro equivalente a 150 milioni di scatole da un chilo, pari a quasi un terzo della produzione nazionale [...] da "mescolare" con il prodotto italiano per diventare automaticamente "tricolore" e finire sulle tavole di ristoranti e pizzerie come "Made in Italy", senza che i consumatori lo possano riconoscere per la mancanza di indicazioni nelle etichette e con grave danno per gli imprenditori agricoli nazionali. E' quanto afferma Coldiretti ...

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commenti (4)

Ciao Ste,
Ho i miei natali proprio in quel di Canosa (centro della protesta di questi giorni), ma ne capisco poco di ciò che sta avvenendo.
Esternamente condivido le impressioni del Simplicissimus:
- Credo che ormai chi vuol lavorare nel settore agrario (cosi come negli altri) in Italia può solo puntare a produzioni di qualità invece che di quantità;
- Chi vuol far ciò, deve lavorare in proprio le risorse, mentre ciò che manca in Puglia, sono proprio le aziende di lavorazione, con la stragrande produzione che viene venduta ad aziende campane, del nord o addirittura estere (che naturalmente non fanno sconti sul prezzo di mercato).
Credo quindi ci sia di fondo una mancanza di coraggio e una limitata visione del mercato alla base di questa protesta...
Ti ripeto però non sono del mestiere e mi piacerebbe sapere che ne pensi al di là dell'evento in sè.
Ti leggo (e sponsorizzo) sempre con immenso piacere, Nico

ste:

Sponsorizzi? Cmq penso proprio che il vero problema è il sistema monetario e economico, che rende certe attività sane (piccolo artigianato ecc) impossibile al lungo termine, combinato con la sfrenata globalizzazzione. La terra non si può trasferire in Polonia o simile, va lavorata dov'è e quel discorso di "puntare su prodotti di qualità" è anche lui un po' una toppa, perché per retribuire bene l'agricoltore senza sovvenzioni si dovrebbe pagare per quelli prodotti forse 10 volte di più. E quale sarebbero allora le produzione agricole "senza qualità"?
Se voglio essere cattivo dico "quelli con i pesticidi e i concimi chimici", allora sono il 95%...

Ma si, sponsorizzo, pubblicizzo, propagando se posso il tuo contenitore di idee (ed altro) che sento molto vicine alle mie...
D'accordo sul fatto che il sistema non va, ma al giorno d'oggi non possiamo più sperare in una rivoluzione (/ involuzione - suggerisco la lettura di http://italy.indymedia.org/news/2005/08/862743.php )
Non capisco piuttosto come la bella(?) realtà delle cooperative non riesca invece a trasformarsi in quella piccola / media impresa che poi sembra l'unico tipo di modello economico sostenibile in Italia), non capisco perchè questi momenti non causino l'accorciarsi della catena dal produttore al consumatore (le differenze dei prezzi e la riscoperta del mangiare bene, spingono in tal verso).
Mah, torno a navigar alla ricerca di soluzioni a tali misteri (altro che circlecrops :-))... Ciao!

ste:

Temo che debbono crollare prima un po' di cose, prima che si cambia...

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