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Latte e piscio

Visto che si discute ferocemente (come succede sempre nella blogosfera) su blog e aziende (agricole e no) che farebbero bene o meno di averne uno per comunicare con i clienti (comprate, forza!), se possono essere aperti e onesti o sarebbe meglio di non parlare della stagione che ha rovinato l'uva d'annata ecc. il contadino ha deciso di farci un post anche lui.
Chi ha letto la sua autobiografia sa che 24 anni fa lui pascolava le mucche per un estate sulle alpi. Un giorno venne una amica con il suo bambino di 5 o 6 anni per passare un paio di giorni a 1900 metri che questo fa bene alla salute, il latte, l'aria e tutta la natura.

Una parte dello stipendio era il latte di una delle mucche. Quindi il contadino due volte al giorno la mungeva (cosa faceva con 10 litri dilatte al giorno sarebbe un tema per un altro post). Naturalmente il bimbo deve vedere come si munge.

Guarda bene, poi fa: "Mamma, guarda, la mucca piscia!"

La mamma subito: "No, questo è il latte, non è piscia, sai..." e così via. Solo che il bimbetto di seguito non l'ha più toccato, il latte nella brocca, voleva quella in scatola. Poi la mattina c'era anche quello strato strano sopra, giallo e spesso (com'era buona la panna eil burro giallo...). Fa scifo la roba che esce dal animale. Fanno schifo sangue e budelle. La gran parte dei consumatori non vogliono sapere delle mani del africano che hanno colto i loro pomodori o mele, l'idea di uno sconosciuto che suda a zappare il loro cibo li ripugna. Vogliono prodotti anonimi e non vogliono sapere i particolari della produzione, figurati leggere un blog dell'azienda , onesto o meno.

Pensa il contadino, ma forse si sbaglia e appare già all'orizzonte in massa il nuovo consumatore consapevole. Fatto è che qui le pagine sull'ulivo contano circa 45 visitatori al giorno, e finora è arrivata 1 (una) richiesta, che poi quando ha sentito il prezzo non si fatto più vivo.

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I seguenti siti si riferiscono a Latte e piscio:

» La Cantata del Caffè, Anno I, Numero 9 di Radio Simplicissimus
Nella puntata di oggi: Aristide, Diario Enotecario, LavBlog, Luca Conti blog, Manteblog, Metacibica, Not only gluten-free, Parco dei Buoi, PoggioargentierA's blog, Riso Zaccaria, Superfuji, Trooooppo dolce!, TigullioVino.it, Venere in cucina, Vino al ... [continua]

commenti (15)

anonimo:

Sono io che non mi sono fatto più vivo, ma credimi non è per il prezzo, ma solo che qui a Milano ho ricevuto una offerta da un grupo d'acquisto e ho preso quello per ora. Quando sarà finito proverò certamente il tuo, anche perchè mi piacerebbe incontrarti. Ciao. Filippo

ste:

Non pensavo a te, scusa: c'era uno che voleva 100 litri. Spero che lo finisci presto ;-)

Il contadino mente: erano 2, due, two, swai ;)

ste:

Poi c'era pure un terzo (blogger) che ha comprato 10 litri.Ma guarda quanto è bugiardo, avevo tutt'un altro immagine di lui.

Cornelia:

Pure io lo volevo ste, lo sai...
Ma poi tu hai detto che ne avevi abbastanza per consumo personale e ho pensato che non eri tanto contento di venderlo!
Poi si è detto che venivo a trovarti e allora ho rimandato, poi non riesco mai a venire e farmelo spedire per 20/25 litri mi pare esagerato... insomma tutti vogliamo il tuo olio ste ma c'è sempre qualche problema!
Ti dovresti organizzare col camioncino, fare un bel giro per l'Italia, tu porti l'olio e noi ti invitiamo a pranzo!

Che ne dici?

(guadagno olio=500, spesa benzina=600!) :D

Cornelia:

(ste, smetti di macerarti l'anima perché c'è qualcuno che ti rimprovera di essere un bruto che non ama la natura. Tutti noi che ti leggiamo e abbiamo visto si e no 1 mucca in vita nostra, e da lontano, sappiamo quanto il tuo sia un lavoro altamente meritorio. Quello che fai tu rivivifica la terra, onora il rapporto tra l'uomo e i doni della natura, ci ammonisce ogni giorno sulla differenza tra la nostra vita di plastica e quella dei nostri antenati che per migliaia di anni hanno saputo, loro sì vivere sostenibile.
Vivere sostenibile davvero è duro, è difficile e talvolta crudele. Non dare retta a chi pensa che "sostenibile" è mettere un adesivo sulla macchina, comprare integratori vegan e amare una natura da cartoni animati.
Continua ad insegnarci quello che sai... perché, ahinoi, prima o poi ci tornerà utile per forza.

Baci e abbracci

Cornelia)

ste:

Se c'è qualcosa che mi lacera l'anima davvero è che non piove da settimane. Poi delegiamo il giro d'Italia a qualcuno: Non ho tempo...e ci siamo fraintesi, possiamo mica consumare 350 litri...

tomas:

Sarebbe cosa buona e giusta indicare su ogni prodotto (di qualsiasi genere) il suo ciclo di produzione e il consumo di chilometri totale durante il suo divenire, così da garantire una migliore scelta. E poi bisognerebbe caricare l'impatto ambientale sul prezzo.

Ste io scherzavo! Come scritto nel suo blog da qualche parte, il sottolineare qualche sua frase non viene bene in Internet.

Per essere seri spero che domani venga giù un po' di pioggia, l'orto ne ha bisogno e poi fa troppo caldo per essere in aprile!

Vittorio B.:

Il bimbetto di cui scrive il contadino si spera che sia diventato un baldo giovanotto ravveduto, che frequenta le malghe alpine per ritrovare i buoni sapori di una volta.

E' proprio vero che oggi è molto difficile rendersi conto dell'origine e del ciclo di produzione degli alimenti. Apposta nelle scuole primarie si cerca di rimediare, riavvicinando i bambini alla Natura e alla campagna.
Però, né il prezzo, né la fatica vera dell'agricoltore, dell'allevatore o anche del pescatore, possono essere intuiti se non si affrontano in prima persona.

La Natura non è un supermercato e, come dice una delle leggi dell'ecologia, "non si distribuiscono pasti gratis".

In ogni modo, il cittadino, come la maggioranza purtroppo, compra spesso il latte UHT confezionato in tetrapak, e qualche volta se lo domanda proprio: ma è latte o è...?!

Quando il cittadino era un bimbetto non esistevano i supermercati. Il latte fresco industriale - decisamente più buono di quello di oggi - era venduto confezionato in pesanti bottiglie di vetro a rendere, oppure sfuso dal lattaio sotto casa. Il buon uomo, che Iddio l'abbia in gloria, all'ora della merenda pomeridiana deliziava grandi e bambini con sontuosi coni di panna fresca spruzzata di polvere di cannella o di cioccolata. Una vera meraviglia!

Qualcosa come 25 anni fa, ma allora il cittadino non era più un bimbetto da un pezzo, fece una lunga gita a piedi sulle montagne della Valtellina e al ristoro, presso una bella malga alpina, gli offrirono una grande scodella di vero latte vaccino fresco e, insieme, della polenta.

Beh, sarà stata la fatica, la sete, l'appetito per la lunga passeggiata, ma quel latte denso, profumato e gustoso se lo ricorda ancora!

meeme:

qualcosa come 25 anni fa la sottoscritta veniva mandata dalla mamma a prendere il latte con bottiglione da 2 litri dal contadino; il ricordo più bello: fare la strada al ritorno(per molti mesi era notte perchè c'andavo alle 7 di sera)abbracciata alla bottiglia calda come un cucciolo in mezzo alla tramontana gelida.
anche raccogliere la panna dalla pentola dove veniva bollito il latte non era male...!
morto e sepolto nella notte dei tempi(un pò di scenografia ..!)
un mese fa vado a comprare le lenticchie tibetane al mercatino equo e scopro che un contadino il sabato porta il latte per i GAS ecc. ecc.
per dirti che anche senza salire alle malghe se ti interessa forse puoi procurartelo.
riberlo:da lacrime agli occhi
Al primo assaggio ha un vago retrogusto di mucca che non ti aspetti :D ...ma poi passa...!

Vittorio B.:

@Meeme:
bei ricordi che scaldano il cuore e che inumidiscono il ciglio anche al cittadino, che è reduce or ora da una freschissima crisi di sconforto.

A cena si è trovato in tavola una mozzarella - tradizionale, di latte vaccino 100% italiano, recita la confezione - che sembrava fatta della stessa plastica della busta che la conteneva.

L'ha pagata, mangiata, ma Iddio gli è testimone che questa bianchissima palla perfetta di gomma insapore non la voleva proprio comprare. Ma è il prezzo, e non solo, che guida la spesa e al supermercato ha deciso la donna di casa.

Non è la prima volta, che càpita, né sarà l'ultima.

Nel frigorifero, ci sono le altre quattro sorelle del "bustone risparmio", in agguato, che attendono di essere consumate nelle prossime cene ed è inutile perfino parlare di disgusto per questo cibo che, se non è adulterato - come capitò con il latte - è ormai artificiale, senza gusti, né retrogusti. Cibo senz'anima che, se non fa male, sazia e basta, senza soddisfazione. Da mangiar con l'imbuto, vivendo di fretta.

Il cittadino forse potrebbe diventare, e già forse lo è, il nuovo consumatore consapevole, ma dovrebbe combattere una guerra che lo costringerebbe a scavare trincee già nella cucina di casa. Non ne ha la voglia, né la convenienza, né il tempo. Il più delle volte, meglio abbozzare e sognare, ogni tanto, pianificare la trasgressione o accarezzare, appunto, un ricordo.

E' una nuova, brutale, moderna sopravvivenza, il cittadino se ne rende conto, e trova assolutamente paradossale, però, che i sapori restino la rimpianta normalità di una volta e appartengano, quindi, alla dimensione della povera sopravvivenza di un tempo, piuttosto che alla condizione di vita affluente di cui godiamo oggi.

meeme:

penso anche che il problema di chi vende cose buone sia che anche il buono come il bello è relativo e che tanti al "retrogusto di mucca" non riconoscano un plus valore.ANZI!
l'ho fatto assaggiare a tanti questo latte,e non è piaciuto a nessuno,come molte altre cose un pò speciali.
Mi dispiace per il contadino che potrebbe venire giù per quantità maggiori ed essere più contento della scelta di vita che ha fatto,visto che ha meno di 30 anni ed è agli inizi e come minimo andrebbe sostenuto e incoraggiato.
Anche la lisciva lava benissimo e non inquina,dalla lavatrice esce tutto pulito bianco e profumato,lo dico,la offro in regalo ma le mie amiche non abboccano.
ti viene la tristezza,perchè neanche provano e non gli costa niente.
io la uso dove mi convince, dove no uso altro come tutti; mica si deve essere perfetti,ma almeno provare a migliorare il nostro impatto sul mondo, e che cavolo!

ste:

Forse ho capito male, ma il contadino è vent'anni che fa il contadino, e prima faceva anche altre cose. Poi la contentezza è relativa anche essa. E si vede sempre quello che manca e non quello che c'è, purtroppo.

meeme:

io ho capito che tu hai capito che il contadino che va incoraggiato sei tu.
Non mi riferivo a te ma al ragazzo che porta il latte al nostro gruppo dei GAS.
HA più o meno la stessa età che hai tu nella foto
di quando pascolavi le mucche sulle Alpi ma non ha il look da profeta che avevi tu da cui deduco che non sia un puro e un idealista come te.
.......
(sto pensando che ci sono un pò troppi "tu".... )
.......
(sto pensando che ora ti sei pure offeso per quella storia del look....
é il mio stesso, sicchè l'ho detto con affetto...)
:D

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