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Dipende chi la fa, la merda

letame-massaletame

In linea di massima: quella schifosa viene dai carnivori, quella buona dagli ruminanti. Il contadino è all’ inizio del nuovo ciclo: potature e concimazioni. Tre volte l’anno ricava la stalla e sempre prima deve far posto sulla letamaia portando via quello stagionato: sotto gli ulivi, nella vigna e qualche viaggio anche nell’orto grande. Il letame è la vera ricchezza, il motore della vitalità dei terreni del podere.

Il contadino supporta male queste discussioni sulla morale e la carne – che bisognerebbe diventare tutti vegetariani ecc. perché tralasciano aspetti fondamentali: l’erba non si può mangiare e tanti terreni producono solo erba, non sono arabili ed ecco perché per esempio i Beduini non cucinano patate per gli ospiti ma uccidano un animale per non parlare degli alpeggi e delle colline in Toscana e altrove. I prati sono un paesaggio estremamente artificiale creato dal uomo: in natura non esisterebbero a lungo senza nessun animale al pascolo.

Poi ecco: il loro letame, la manna dalla stalla per la terra. E’ andato bene, due terzi del letame sparso e adesso pioveva pure sopra.

16 commenti

  1. marco 14 Gennaio 2014

    anche oggi sono il primo wow.
    scommetto che carne ne mangi e con piacere. Beato te.
    A me la carne piace molto però ormai mangio solo vegetali, sono un vegetariano ma non ti faccio la morale che anche gli animali hanno un’anima etc etc.
    Almeno mangia quelli che è bene mangiare: quelli allevati. Oppure mangia gli animali nocivi cacciati: i cinghiali.
    Lascia stare i poveri pesciolini nel mare e nei fiumi: sono sempre meno.
    Riguardo il tuo elogio al letame, Mauro Corona ne fa uno simile nel libro “I fantasmi di pietra”.

  2. ste 15 Gennaio 2014

    Mangio solo carne quando sono invitato, a casa lo compriamo quasi mai, questo significa che lo mangio forse tre quattro volte al mese. Le pecore vecchie, i pulcini che diventano galletti, a volte agnello quando abbiamo ospiti.

    Ogni acquisto è un ordinazione di rifare la stessa identica cosa, questo vale anche per la carne e tutti prodotti dalla terra.

  3. peter 16 Gennaio 2014

    penso che lo sbaglio sia ritenere come esseri da salvare solo quelli che vediamo carini e simili a noi e ci riteniamo corretti se applichiamo alla natura regole “umane” anche se magari assurde visto che poi sterminiamo,volenti o nolenti,formiche ,afidi,ogni sorta di piccolo essere,anche vegetale,con la scusa che,visto che non vediamo o capiamo la sua sofferenza,per noi non soffre.Io,altro esempio,ho una decina di conigli liberi che girano attorno a casa che fanno centinaia di figli all’anno e se non li tengo a bada nel numero ci pensano da soli:i maschi si evirano e spesso muoiono,le femmine si ammazzano o in alternativa se ne vanno fuori dal perimetro guardato dal cane e le volpi se li mangiano subito.L’alternativa ad un mio “prelievo” sarebbe impedirgli in qualche modo di procreare ma penso che questo si sarebbe veramente contro natura.Forse il problema non è tanto di salvare in modo animalista la natura ma solo che siamo in troppi e quindi non possiamo vivere più in un modo “naturale” ma solo con,ad esempio,gli aberranti sistemi di agricoltura e allevamento che sappiamo.
    Poi fra il dire e il fare…….ho due capretti maschi che ormai hanno due anni visto che non ho ancora avuto il coraggio di macellarli.
    peter

  4. ste 16 Gennaio 2014

    A me sembra essere una fuga dalla responsabilità che ormai abbiamo preso per la natura, e non solo nei parchi naturali (dove regoliamo pure) ma ovunque. “Lasciamo fare alla natura” suona facile ma succede come da te con i conigli.

  5. marco 16 Gennaio 2014

    mangiar carne o abbattere gli animali nocivi, anche i conigli in australia hanno fatto danni incalcolabili, non è certo reato.
    Solo che per allevare una vacca e fare poi gli hamburger bisogna consumare tanta di quella acqua, fertilizzanti, petrolio, etc etc che si potrebbero coltivare ceci e fagioli per sfamare molta più gente.
    Insomma un rapporto qualità/prezzo ormai indispensabile con miliardi di abitanti, tutti da sfamare.
    Per non parlare della digestione, certa carne è indigeribile, altrochè polletti ruspanti, caprette, maialetti

  6. meeme 17 Gennaio 2014

    Ho qui dei croccantini di lusso di cui vi trascrivo la descrizione:

    Il prodotto….al cervo con patate è stato studiato e realizzato con un duplice scopo:
    -garantire il mantenimento di un perfetto stato di salute
    -mantenere nel tempo lo stato di salute raggiunto con …..

    BASI CLINICHE: studi scientifici hanno dimostrato che la stragrande maggioranza dei cani e gatti alimentati con pesce di mare e/o carne NON derivante da allevamento intensivo è indenne ai disturbi frequentemente legati all’alimentazione.

    COMPOSIZIONE:mais, proteine trasformate di CERVO(25%), patata(8%),olio di mais, ecc.ecc.

    Se fosse vero non è almeno… stupefacente??
    Voglio dire, non solo i cani, ma anche gli umani sono sempre più intolleranti e allergici. Questa affermazione scientifica applicata al cibo degli esseri umani non l’ho mai sentita.

    @Marco
    Se io fossi una creatura suscettibile di essere mangiata preferirei incontrare uno sconosciuto nel bosco che mi scocca una freccia che essere ingrassata in un recinto, lo trovo più umano/animale per entrambi.

    Tra le pagine di Corona che più mi colpiscono ci sono quelle in cui descrive con un amore quasi materno gli animali a cui sta per sparare e più splendono di bellezza e libertà più il momento dello sparo sembra perdere violenza e acquistare sacralità.
    E ne ” I fantasmi di pietra ” come descrive gli uccellini appena nati che da ragazzo toglieva dai nidi per portarli all’uomo che li saltava in padella a 20 per volta, li chiama “bocciolini di rosa”.

    Penso che l’unico motivo per cui l’allevamento ci appare migliore della caccia è perché con la morte dell’animale si interrompe una vita che non ha senso essere vissuta.

    Invecchiando e cambiando ho scoperto che leggere i manuali di allevamento con tutti i consigli per ottenere carni migliori, o ascoltare i cuochi in televisione che frollano e sfilettano mi disturba moltissimo di più che leggere i racconti di caccia di Corona.

  7. Barbara M. 18 Gennaio 2014

    @meeme: stupefacente davvero questa cosa dei croccantini anche perchè ho copiaincollato su Google ed è venuto il resto: “La sintomatologia più frequente dovuta alle intolleranze alimentari è rappresentata da prurito, dermatite, perdita costante di pelo, otite, arrossamento del padiglione auricolare, congiuntivite acuta o cronica e vomito.”
    sarei curiosa di sapere qual’è la sintomatologia più frequente per gli umani.. ma l’hanno studiata?

  8. peter 18 Gennaio 2014

    leggendo i vostri commenti mi viene in mente la storia del ragazzo greco,Panos Manikis, a cui luminari e gran dottori avevano dato pochi mesi si vita visti i suoi innumerevoli e incurabili disturbi e che racconta ora,dopo vari decenni in ottima salute,di come è guarito nella fattoria naturale del maestro Masanobu Fukuoka solo facendo il contadino e nutrendosi di conseguenza.

  9. meeme 20 Gennaio 2014

    @Barbara
    Se gli altri reagiscono come me direi: mal di testa molto frequente e nei giorni buoni intontimento e malessere, stanchezza immotivata, tristezza, infiammazioni
    ( vertigini, tendiniti, prurito, sfoghi e allergie cutanee) e un odore che ora che è sparito* ( pensavo fosse mio personale )definirei da intossicazione, da tossine che vengono eliminate, da ossidazione.

    *non mangio carne quasi del tutto da anni.

    Essendo problemi di entità da leggera a media e così comuni
    è difficile individuare la carne come origine.

    Per la cronaca dopo 10 giorni di cervo e patate il cane è completamente guarito da tutti i problemi ( che tu hai elencato ) che si portava dietro da sempre( 6 anni ) mangiando cibo fatto in casa a base di: tacchino,cuori e fegato di pollo, carote piselli e olio di girasole. L’estate scorsa ho provato a dargli i croccantini non antiallergici ma era addirittura peggiorato.

    Ho anche scoperto con doppio stupore che i croccantini di normale fascia di prezzo antiallergici contengono solo pesce e sono garantiti esenti da polli e ruminanti.

    Non credo che in natura i cani si nutrirebbero di pesce. Com’è possibile che siano allergici in massa al pollo che sarebbe la loro preda più naturale?
    Ho avuto una visione quando al supermercato leggevo le raccomandazioni dei croccantini:
    ho visto un leone che entrava in una corsia di ospedale e si mangiava i ricoverati attaccati alle flebo, giallicci e macilenti e ho pensato: ma che schifo!!!
    la visione ha visualizzato bene il punto:cani o umani è troppo pretendere di stare perfettamente bene mangiando polli ricoverati all’ospedale.
    Forse i croccantini hanno ragione, per quanto la loro affermazione risulti snob.

  10. peter 20 Gennaio 2014

    un mio amico anni fa aveva preso un gatto similpersiano adulto in canile e lo alimentava con le “migliori” marche di croccantini.Stava sempre male,era scorbutico,cattivo,apatico e quasi non si muoveva mai.dopo qualche anno una sera lo vado a ritrovare e vedo un gatto felice,bel pelo,bello,che fa le fusa,gioca con tutto e con le persone e quando gli chiedo del vecchio gattaccio che mesi prima stava per morire mi dice:ma è sempre questo e mi spiega che portato il gatto ormai moribondo dal veterinario questo gli ha detto che era il cibo a ridurlo così.Saputo questo ha buttato tutto il cibo per gatti e dopo parecchi giorni di digiuno il gatto ha accettato un po’ di carne in scatola simmenthal e da allora è diventato quello che vi dicevo.Se non lo avessi visto con i miei occhi non ci crederei.
    Ah preciso che ora vive solo ed esclusivamente di carne simmenthal,quindi sempre di cibo conservato ma probabilmente ben migliore di quello per gatti,anche se io personalmente non la mangerei mai.Questo denota anche che non è la carne il problema ma che carne e che contorni ed addiditi vari ci sono assieme.

  11. ste 20 Gennaio 2014

    In merito a questo:

    Se io fossi una creatura suscettibile di essere mangiata preferirei incontrare uno sconosciuto nel bosco che mi scocca una freccia che essere ingrassata in un recinto, lo trovo più umano/animale per entrambi.

    Per tante specie adesso questa scelta non c’è, perché dipendono completamente dal uomo da millenni ormai. Lui li alleva, protegge, governa e cura in cambio di latte, carne, lana, cuoio ecc. e in natura perirebbero in una generazione.

    La questione per loro è: com’è questo recinto, cosa mangio, qual’è la qualità della mia vita e se questa è accettabile va bene lo scambio.

  12. meeme 21 Gennaio 2014

    Parlavo proprio sul piano personale 😉
    Io non vorrei essere uno dei miei polli.
    Eppure vivo proprio come i miei polli: orizzonti limitatissimi, scarse uscite, rapporti quasi nulli con chi sta fuori dal recinto,battibecchi e beccate col Gallo, razzolamento dei soliti metri quadri. Granaglie garantite colazione pranzo e cena, erbaggi rinfrescanti. Vita senza emozioni ma molto sicura.
    E sono una persona allegra e piuttosto felice, ne deduco che la gabbia può dare le sue soddisfazioni, per chi ci è nato e cresciuto.

    E’ un a felicità incomprensibile, immagino, per chi è “pollo libero, viaggiatore, artefice del suo destino”, un vero pollo che si possa chiamare ANIMALE.

    Volevo dire, sono millenni che va così….nessuna morale, è quel che è e probabilmente quel che doveva essere.

    Però se mi immagino cervo libero nel bosco lanciato al…galoppo??
    l’aria diventa subito più fresca, i polmoni si allargano….certo è necessario che i cacciatori siano rari per poter godere di questo stato di perfezione.
    Se il pollo potesse immaginarsi la sua vita come potrebbe essere non accetterebbe lo scambio, scommetto.
    E poi alla fine l’alto tradimento. Il protettore, l’uomo di fiducia che ti tira il collo ( soffrendo come te).
    Bravi, bella vita per tutti e due. ( parlo sempre sul personale ).

    SUI CROCCANTINI
    Che si spari ai cervi per nutrire il mio cane ( li faranno con gli scarti, come tutti i croccantini, comunque, mica col filetto )…non lo commento neanche.
    Alla Coop erano a metà prezzo, scadevano in un mese e ne ho presi qualche sacco. “Purtroppo” stanno funzionando. Non mi va giù che stia male nutrito in maniera più naturale. Poi …naturale…i canidi mangiano riso e piselli?
    E mica posso dargli i nostri polli, non li mangiamo neanche noi…tranne ogni morte di papa.

  13. Nandino 21 Gennaio 2014

    Vorrei approfondire l’argomento perché mi interesse da molto vicino visto che allevo dei porci allo stato semi brado cioè in piena libertà.Quindi mi interessa sapere il parere di voi tutti.Spero di avere un po di tempo stasera.Salute e Saluti Nandino

  14. Barbara M. 21 Gennaio 2014

    @meeme mi hai fatta ridere con la descrizione della vita dei tuoi polli, in cui comunque (tragicamente?) mi ritrovo. che poi i miei polli quando do loro la libertà piena di prendersi tutto il mondo, aprendo il recinto, si fermano sotto i primi due ulivi a beccare i lombrichi e dopo mezz’ora ritornano dentro da sé, quindi la loro condizione proprio tragica non deve essere.
    vabbé.. i fagiani che stanno liberi, vedo che vivono nel raggio di 100-200 metri: canneto, campo di granturco, vigna e lì finisce il mondo.
    anche noi umani del resto si dice che di solito ci muoviamo in un raggio di 45 minuti. al tempo dei carri e delle gambe erano 4-5 km, al tempo dell’auto o dell’aereo un po’ di più, però per chi vive in città col traffico semmai di meno.
    tutto questo per dire che non trovo nulla di scandaloso nell’allevare gli animali per mangiarli purché le condizioni siano un minimo decenti. negli allevamenti intensivi non lo sono e allora è tutto un patire, sia per le bestiole che per noi che le mangiamo, quindi preferisco evitare per quanto possibile bestie allevate così.

  15. ste 22 Gennaio 2014

    E sono una persona allegra e piuttosto felice, ne deduco che la gabbia può dare le sue soddisfazioni, per chi ci è nato e cresciuto.

    Ecco il concetto afferrato: un tetto quando piove, assistenza sanitaria, insomma una vita protetta senza aver sempre questa paura costante di lupi, cacciatori e altro e poi non fai neanche la brutta vecchiaia con molto malattie. La fregatura però è proprio l’industrializzazione di tutto questo.

  16. meeme 22 Gennaio 2014

    Va bene, mi avete convinto, se io dotata di libero arbitrio vivo come i polli, e i polli viceversa
    vuol dire che a tutti ci piace la gabbia e in cambio diamo volentieri anche la vita.
    Grazie per la comprensione amici 🙂

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