Premi "Invio" per passare al contenuto

Appunti sul reddito di cittadinanza

Contenuto non disponibile
Consenti i cookie cliccando su "Accetta" nel banner"

Sono tanti anni che il contadino lo propone. Per chi non l’ha visto ancora il contadino rimette qui questo video. Non bastano i soli 3 minuti di attenzione internettiana per farsi un idea. Alcuni appunti (e ben vengano altri nei commenti):

  • E’ incondizionato, quindi se si vuole dare soldi ai poveri, ai disoccupati ecc non è un reddito di cittadinanza, qui ci vuole una burocrazia di controllo e magari tanti potrebbero prendere dei soldi mentre lavorano a nero, cmq i solito fregare dello stato.
  • Deve permettere di vivere (ovviamente modestamente) anche senza lavorare.
  • E ‘ finanziabile. Nel filmato propongo la soluzione radicale, abolizione di tutte le tasse e contributi su lavoro e reddito in cambio di una IVA molto maggiorata – anche al 100%- , moderata secondo il tipo di bene o prodotto. Si risparmierebbe molto lavoro noioso e perdita di tempo inutile e nei vari CAAF e nel ministero delle finanza che deve controllare solo una tassa; inoltre tassando il solo consumo finalmente si tasserebbe giustamente i prodotti di provenienza e manodopera all’estero. Non dimenticiamo che giudici, amministratori politici, poliziotti, professori e maestri prendono già il 100% del loro redditto dallo stato.
  • Risparmia molto allo stato. Scenderanno drasticamente i costi per la società creati da malattie psichiche legati alla povertà, spese sanitarie varie (30 anni fa in Canada per quattro anni l’hanno testato: 8,5% meno ospedalizzazioni) e non ultima criminalità.
  • Introduzione graduale. Un idea buona è di partire anche subito dai bambini, con magari cent’euro al mese che pian piano arrivano al reddito completo in 18 anni.
  • Difficoltà culturale. Tante persone pensano che non sia giusto dare dei soldi alle persone “per nulla”, pensano magari che questi qui non lavorano mai più mentre loro devono mantenergli. Nel esperimento canadese (Mincome) già citato veniva fuori che soli i teenager e le mamme con neonati lavoravano meno. Domanda: se te adesso riceveressi questo reddito, lavoreresti ancora o cosa faresti?
    Qui bisogna fare il salto. Non ci sarà mai più lavoro per tutti in tutti le parti del mondo, ma la richezza prodotta c’è come prima e va distribuito diversamente pian piano.

4 commenti

  1. Pierluigi 3 Marzo 2013

    meglio dare i soldi ai disoccupati che ai partiti o alle banche, pero’ conoscendo come funzionano le cose in Italia quasi tutti prenderebbero i soldi e lavorerebbero in nero.

    comunque tranquillo, siamo in bancarotta e non ci sono i soldi.

  2. fausto 3 Marzo 2013

    “…quasi tutti prenderebbero i soldi e lavorerebbero in nero. …”

    Al contrario! Il modello tedesco garantisce sostegni al reddito: se perdi il lavoro almeno mangi. Però, dato che non sei obbligato ad accettare qualsiasi porcheria in nero (non ha senso, commetteresti un reato e rischieresti di perdere i sussidi) va a finire che accetti si lavori poco pagati, ma alla luce del sole. Il nero è favorito in Italia, grazie ai disperati ed alle tasse stupide (stupide, prima che eccessive). Così i tedeschi ed i francesi sostengono i disoccupati e li inducono a lavorare alla luce del sole; noi invece….

  3. ste 3 Marzo 2013

    Per il lavoro nero è vero. Ma il modello tedesco del Hartz IV (da quel che leggo e sento) ha altri problemi, per esempio:
    – stigmatizzazione (sei un perdente)
    – una estrema burocratizzazione, per esempio misurano tuo appartamente e se superi un tot di m² devi traslocare
    – ti puniscano diminuendolo se non accetti lavori “accettabili” secondo loro

  4. Giuliano 12 Marzo 2013

    come dici, il paradosso è che viviamo seduti sopra una ricchezza smisurata, e siamo poveri, perché ragioniamo come quando il mondo era povero – appena cinquant’anni fa

Commenti chiusi.

Pure qui si usano dei cookie... Maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi