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Bosco vietato a preti

… che guidano scolaresche senza essere accompagnato da un genitore…

Adesso il danno per la chiesa cattolica è impossibile di contenere ed è giusto, in quanto ha coperto per decenni gli abusi. A Mariazell un proprietario di un pezzo di bosco attraversato da un sentiero di pellegrinaggio vuole vietare l’accesso di preti non accompagnati: Kinderschutzgebiet (zona di protezione per bambini)

8 commenti

  1. Romolo Tamburrini 22 Maggio 2011

    E’ risaputo che il dominio dell’uomo sull’uomo passa anche attraverso la ‘repressione sessuale’, uno stimolo naturale non assoggettabile ad alcuna restrizione. La Chiesa, attraverso il “potere temporale”, impone il ‘celibato’ che costringe gran parte del clero, sottomesso, a ricatti, sotterfugi e deviazioni spesso drammatiche e pericoloso per tanti ‘ingenui’ fedeli (spesso giovani) che, fiduciosi, si affidano a subdoli, equivoci rappresentanti religiosi (?). L’ignoranza è perciò la causa determinante di cotanta triste realtà; una convinzione che contagia sin dalla prima infanzia e che accumuna vittime e persecutori

  2. Sandro kensan 23 Maggio 2011

    Faccio pubblicità a un mio testo che tratta i numeri della pedofilia con all’inizio un testo di una ragazza che scrive su un blog femminista:
    http://www.kensan.it/articoli/Pedofilia_preti.php

    nella seconda metà del testo ci sono dei numeri significativi ovvero che il tasso di pedofilia è verosimilmente pari al 2.9% nella curia statunitense secondo un rapporto commissionato dalla CEI americana stessa.

    Tra noi esseri laici il tasso di pedofilia è intorno allo 0.1%.

    Questo significa che incontrare 29 laici o 1 prete è ugualmente rischioso per un bambino.

    Il Rapporto (John Jay Report) http://en.wikipedia.org/wiki/John_Jay_Report

  3. ste 23 Maggio 2011

    Un mio amico mi ha raccontato com’è turbante per i suoi bambini di sentire parlare alla tivu a tutte le ore dei pedofili, e non ha torto; a volta sembra che fosse si faccia pubblicità nascosta.

    Un motivo che se ne parla troppo non è la protezione dei minori ma l’uso strumentale che si vuole fare per introdurre misure di censure e controllo, come si faceva con il terrorismo. Se una legge viene fatta “contro la pedofilia” è difficile di opporsi. Ultima chicca: le immagini caricati su facebook verranno analizzate…

    PhotoDNA, donato dalla Microsoft al NCMEC (National Center for Missing and Exploited Children), analizza oltre 250.000 immagini a settimana per stabilire se tra le persone ritratte vi siano bambini scomparsi, il tutto facendo leva sul riconoscimento facciale per automatizzare l’identificazione.

    Ovviamente sarà SOLO usato per questo nobile scopo…

  4. Sandro kensan 23 Maggio 2011

    Si, la pedofilia è usato a scopo censorio e di tecnocontrollo, in molti se ne sono accorti. Il problema dei bambini sottoposti a notizie che li turbano è semplicemente la televisione, i bambini non dovrebbero vedere la televisione imho.

    Nel tecnocontrollo ci guadagnano in molti, Microsoft perché vende i suoi software, lo Stato perché zittisce le voci critiche e libere e molti cittadini perché tutto è più tranquillo, c’è ordine e tranquillità. Ovviamente i gruppi di potere ci guadagnano enormemente perché riescono molto più facilmente a continuare i propri intrallazzi e i loro power games.

  5. Geppetto 23 Maggio 2011

    Presi per “verosimili” i numeri di Sandro.

    Siccome in media un minorenne entra in contatto con 120 laici (maschi) ed 1 “prete”, la probabilita’ che sia stato un laico ed non un “prete” e’ 4 volte superiore.

    Questa parte e’ omessa, o sbaglio?

    E limitandosi ai laici scommetto che >81,5% sono parenti e amici di famiglia.

    Quindi adesso, dopo la caccia al prete, iniziamo la caccia allo zio, strombazzando 3 volte piu’ forte?

    [e pensare che il personale religioso non mi e’ neppure simpatico]

  6. ste 24 Maggio 2011

    La differenza sostanziale tra zii e preti è che i secondi appartengono ad una organizzazione religiosa che per decenni ha nascosti i fatti e protetti non le vittime ma i criminali.

    E’ questo il punto: chi predica la morale e l’amore universale ma si comporta così si giudica applicando un altra scala. I malfattori verranno giudicati dal karma, nessuna caccia necessaria, anzi compassione perché deve essere terribile non aversi in mano così gravemente.

  7. Geppetto 24 Maggio 2011

    E’ possibile verificare scientificamente quel 2.9%?

    No, perche’ significherebbe conoscere i fatticci di tutti i pretacci dell’insieme in questione.

    Allora e’ forse possibile verificare pseudscientificamente – intendo con la statistica – quel 2.9%?

    Invece di citare “studi” provenienti da migliaia di miglia di distanza in lingua diversa, proviamo ad immaginare cio’ che conosciamo, cioe’ il clero cattolico italiano.

    Immaginiamo dunque di condurre noi stessi l’indagine scegliendo un campione casuale opportunamente numeroso, diciamo 1000 – 5000 preti e si chiede loro se hanno violentato dei bambini.
    E questi dovranno pure dire la verita’.

    Forse a questo punto capiamo tutti che quel 2.9% e’ probabilmente una fregnacciata. Nessuno al mondo e’ in grado di stabilire pseudoscientificamente, figuriamoci scientificamente, di quanto sia superiore o inferiore la frequenza dei violentatori tra i preti. O sbaglio?

    Se qualcuno conosce un metodo di misura, anzi di pseudomisura diverso, per favore me lo faccia sapere. Fa sempre piacere imparare qualcosa di nuovo.

  8. Geppetto 24 Maggio 2011

    Mondo: sacerdoti cattolici 404.626 nel 1982.
    Europa: sacerdoti cattolici 213.398 nel 1972.
    Italia: sacerdoti diocesani 35.019 nel 2000

    Quindi secondo il “verosimile” 2.9% il numero di pretacci pedofili: 1000 ed il numero di vittime: tra 1000, per definizione, e 10.000 (?)

    Praticamente tutti muti: moooolto verosimile.

    Tutta la mia solidarietà e compassione va alle vittime degli zii, amici, padri, padrigni etc., etc. e dei preti, quelli che ci sono.
    Di compassione non me ne rimane nemmeno un poco per i carnefici, anche se vittime in passato.

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