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Mese: Novembre 2010

L’immagine dell’Italia

Il contadino non sa se B. lo sa: sul sito del Guardian c’è quel applet in flash che permette di fare ricerche per ambasciata e per nome. Manca il suo nome. Sempre sul Guardian si possono fare ricerche per paese, ma manca l’Italia. Ci sta che ancora non hanno inseriti i file di Roma, ma l’ordine delle cose è questa.

Per il resto: Complimenti agli diplomatici americani che dimostrano di avere uno sguardo nitido per la realtà politica nei vari paesi.

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La paura dei ricchi

La maggioranza dei votanti svizzeri l’ha rifatto (dopo il divieto dei minaretti):

L’iniziativa introduce nella Costituzione federale l’obbligo di espellere dalla Confederazione gli stranieri condannati per gravi reati, quali omicidio, rapina, traffico di esseri umani, stupri e altri reati violenti, come pure abusi nelle prestazioni dell’assistenza sociale o di assicurazioni sociali. Una volta che la condanna è cresciuta in giudicato, l’espulsione è automatica. Il divieto di entrata in territorio svizzero va dai 5 ai 15 anni. Per i recidivi è di 20 anni.

L’abuso nelle prestazioni dell’assistenza sociale come un omicidio?

Un altro grande piccolo passo indietro verso il medioevo. Viene da chiedersi se bisogna ripensare il sistema della democrazia diretta? Ma quasi ovunque nel mondo gli populisti di destra vincono le elezione con la stessa musica stuonata, facendo leva sulla paura.

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Non fa una piega…

… il ragionamento del Ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani:

“A tutti i titolari di un contratto di fornitura di elettricità verrà chiesto di pagare il canone perchè, se uno ha l’elettricità, ha anche l’apparecchio tv. Chi non ha la televisione dovrà dimostrarlo e solo in quel caso non pagherà“.

Infatti il contadino non ha né l’uno né l’altro. Ma ieri l’altro ha visto in paese dopo tanto un pezzetto di un programma serale dove facevano cantare e ballare bimbetti di dieci anni come fossero adulti e non credeva ai suoi occhi. Poi dicono la pedofilia…

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Cogliamo acqua

Dicono bene:

Le condizioni meteo di questa campagna olearia sembrano proprio sfavorire gli olivicoltori. I giorni di raccolta si assottigliano, le olive cadono e si animano le discussioni con i frantoiani

Pioggia e vento.
Non potrebbero esserci peggiori condizioni per gli oliveti in un momento delicato come la raccolta. Le olive, a causa delle bizzarrie del clima, iniziano a cascolare, appesantite dall’acqua e sferzate dal vento.

Sotto due grafici, che il contadino ha imparato un po’ di openoffice.

Ieri al frantoio le sei quintali colte rendevano l’11%, ma poteva essere peggio, era la resa migliore della giornata. Le previsioni del tempo sono peggio delle notizie delle borse e dell’euro.

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Attenzione, mano dura del governo

Avviso per i cittadini comunitari (italiani compresi? Chi è in regola? Chi li prende?):

Mentre l’elettorato elvetico si appresta a votare, il 28 novembre, su proposte di espellere gli stranieri condannati per determinati reati, in Italia il governo ha approvato il principio dell’allontanamento coatto di cittadini comunitari non in regola.

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The Social Network: Under Attack

Il contadino grazie alla intuizione (che lo ha colpito sotto l’olivo nelle due ore senza pioggia oggi) è in grado di anticiparvi la trama di Social Network II:

Il famoso network cresce ancora, si arriva la traguardo di un miliardo di utenti e una di due email sul pianeta vengono spediti con l’indirizzo @facebook.com ma all’improviso in una notte buia e tempestosa degli hacker russi pagati dalla mafia (russa, ndR) riescono a prendere possesso della rete di server del network. Nessuno ha più amici ma ore e ore improvvisamente libero al giorno, la gente esce in piazza in tutte le grande città e minaccia l’ordine pubblico mentre all’Onu si riunisce d’emergenza il consiglio di sicurezza. Cominciano gli estorsioni mirati grazie ai dati sensibili nella mano dei russi, ma Joe, Jane e Fred, i tre amici che si sono conosciuto al corso di informatica a San Godenzo basso sono già sulla tracce dei impostori…

Insomma, un altro film assolutamente da perdere.

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Prospettive

Uno stato così, con dei conti economici così, non ha scampo: manca un anno, forse due o forse anche cinque, ma siate preparati a ciò che da mesi e anni anticipavo, e ora si fa concreto, il default è vicino, speriamo che la tragedia che rappresenterà sarà scenario di un nuovo dopoguerra, pieno di potenzialità per le generazioni future…

Un analisi che non fa una piega. Viva l’Italia del dopo default.

Aggiornamento: Sembra un po’ in contrasto con il miele che uscita stamattina dalla Radio dove si sono bagnati e rufalati nel “non siamo tra gli ultimi”.

Gli ultimi invece hanno un debito a testa (da bambino appena nato fino al vecchio morente) di 513.000 US$; o triste Irlanda, un altra strage di patate.

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Terre rare

La voglia di terra che abbiamo include da un bel po’ questi elementi strani come Europio, Neodimio e altri, usati per tutti questi apparecchi moderni come quello che usi per leggere questo testo (schermi LCD, motori elettrici, eliche, batterie e anche molti componenti dei sistemi militari moderni).

Il problema è solo che il mondo occidentale accecato dal idea del commercio libero ha permesso che la Cina è diventata monopolista. Solo che la Cina delle regole del commercio libero vuole solo sapere se sono vantaggiose per loro e infatti ha congelato le esportazioni quest’anno a una quota di 30’000 mio tonnellate che già d’agosto era finita. Tutti a gridare, la Cina rimette altre 8000 tonnellate a disposizione per la seconda metà dell’anno, i prezzi esplodono e rianimano le società chiuse tempo fa (un ottimo investimento a lungo termine):

The mine, once the world’s dominant producer of rare earth elements, was closed in large part due to competition from REEs imported from China, which in 2009 supplied more than 96% of the world’s REEs. Since 2007 China has restricted exports of REEs and imposed export tarifs, both to conserve resources and to give preference to Chinese manufacturers…
Molycorp plans to invest $500 million to reopen and expand the mine

Si stima che ci vuole fino 15 anni per rimettere in piedi la tecnologia e capacità per l’estrazione. Nel frattempo la Cina esporta non terre rare, ma prodotti finiti. E non è che non ci hanno avvertiti:

Non molto tempo fa Deng Xiaoping dichiarò: “Il Medio Oriente ha il petrolio, la Cina ha le terre rare”.

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