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Opere pubbliche

Forse forse invece di spendere i pochi spiccioli rimasti in cassa dello stato in ponti su stretti e ferrovie ultraveloci che non funzioneranno mai bene sarebbe più intelligente investirli in professori, edifici scolastici e altro di questo genere (e pure la polizia rimane a secco di quattrini, con un governo che ripete il mantra della sicurezza).

Dal blog di Lia

Noi ve lo abbiamo detto l’anno scorso, cosa sarebbe successo a settembre. A me succede, per esempio, che una classe che era di 18 persone è diventata di 35 (e non è detto che qualcuno non si aggreghi ancora) e ci sono colleghi con 40 persone in classe e nel serale si parla di una classe con 60 persone dentro. Nel frattempo, i colleghi che sono rimasti a spasso manifestano facendo i lavavetri davanti al provveditorato.

E quindi forse toccherebbe alla stampa venire a fare il conto di come se la passeranno, quest’anno, gli alunni portatori di handicap in queste classi spaventose e col sostegno tagliato. Non è che ci si possa aspettare che lo raccontiamo noi sui nostri blog. A noi tocca lavorare, quelli che devono raccontare sono quelli pagati per farlo. Mi auguro che lo facciano.

E poi, siccome sono anche umana, vorrei sapere con precisione di chi sarà la responsabilità laddove dovesse esserci qualche incidente nelle nostre classi dove, per legge, non potrebbero esserci più di 26 alunni ma, sempre per legge, non devono essercene meno di 27.

Da una parte il contadino sarebbe anche pronto di accompagnare nipotini al pulmino, giù per attraverso il bosco per la strada fangosa, ma dall’altra parte forse è meglio così, per adesso. Una volta toccato veramente il fondo si può solo risalire.

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