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Mese: Settembre 2009

Feed guarito

Su gentile segnalazione si comunica che il feed di questo bloghetto è stato riparato in data odierna. Non aveva digerito bene l’aggiornamento di wordpress mesi fa e probabilmente passava per alcuni come uno dei numerosi blog in letargo.

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Vita nuova

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A volte il mondo funziona come un orologio: Con le piogge che finalmente erano arrivate è nato l’erba nuova dappertutto, la campagna ritorna verde e poi sono anche nati i primi sette agnellini, da tre mamme, fai te il conto.

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Il succo

strettoio

Qui ci si muove intorno all’uva e in aspettativa della vendemmia proprio il contadino ha migliorato la produzione consueto del succo d’uva che s’è sempre fatta, ma a partire dal mosto del tino, che limitava la produzione a due bolliture o tre, mentre adesso i wwoofer, gli amici e lui hanno già fatto quattro e sabato si fanno due di Trebbiano.

vinaccia

Ora invece gli è capitato un strettoio e così la produzione è diventato indipendente dalla vendemmia. Ecco la ricetta: Si schiaccia l’uva nelle bigonce con un pigolo (che sarebbe un legno massiccio), si butta nello strettoio e si strizza. Dopo sta bene in un contenitore con un rubinetto sotto per qualche ora (ma non più di mezza giornata), per depositare il fondo.
Di quattro bigonce sorte circa un’ottantina di bottiglie.
fuoco pastorizzare

Imbottigliare in bottiglie da birra di 66cl (dopo aver tolto la birra) e pastorizzare a 90° per mezz’ora-quaranta minuti.

succo

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Opere pubbliche

Forse forse invece di spendere i pochi spiccioli rimasti in cassa dello stato in ponti su stretti e ferrovie ultraveloci che non funzioneranno mai bene sarebbe più intelligente investirli in professori, edifici scolastici e altro di questo genere (e pure la polizia rimane a secco di quattrini, con un governo che ripete il mantra della sicurezza).

Dal blog di Lia

Noi ve lo abbiamo detto l’anno scorso, cosa sarebbe successo a settembre. A me succede, per esempio, che una classe che era di 18 persone è diventata di 35 (e non è detto che qualcuno non si aggreghi ancora) e ci sono colleghi con 40 persone in classe e nel serale si parla di una classe con 60 persone dentro. Nel frattempo, i colleghi che sono rimasti a spasso manifestano facendo i lavavetri davanti al provveditorato.

E quindi forse toccherebbe alla stampa venire a fare il conto di come se la passeranno, quest’anno, gli alunni portatori di handicap in queste classi spaventose e col sostegno tagliato. Non è che ci si possa aspettare che lo raccontiamo noi sui nostri blog. A noi tocca lavorare, quelli che devono raccontare sono quelli pagati per farlo. Mi auguro che lo facciano.

E poi, siccome sono anche umana, vorrei sapere con precisione di chi sarà la responsabilità laddove dovesse esserci qualche incidente nelle nostre classi dove, per legge, non potrebbero esserci più di 26 alunni ma, sempre per legge, non devono essercene meno di 27.

Da una parte il contadino sarebbe anche pronto di accompagnare nipotini al pulmino, giù per attraverso il bosco per la strada fangosa, ma dall’altra parte forse è meglio così, per adesso. Una volta toccato veramente il fondo si può solo risalire.

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La soluzione per tanti problemi

… ci sarebbe, ma manca la mente aperta, la capacità di pensare le cose a partire da zero buttando tutti i concetti brontosaurici.

La richezza di un popolo va distribuito a tutti, su questo sono d’accordo tutti. Nei commenti al post precedente un attivista segnala un

Importante articolo di Luciano Gallino su La Repubblica del 16 settembre. Che abbia visto il film? O ci segue su Facebook?

Dinanzi a un tale scenario, che riguarda milioni di persone, la riforma degli ammortizzatori sociali di cui si parla equivale a proporre a un malato il cui stato si aggrava giorno per giorno di prendere un’aspirina in più.

Poiché il lavoro tende a scomparire, ma le persone con i loro diritti e bisogni no, occorre trovare il modo di distribuire un reddito anche a chi non lavora.

Otturandosi il naso il contadino ci mette il primo link in assoluto su facebook: Basic Income Streetworker e uno sul post dove segnala il film sul reddito di base, liberamente scaricabile.

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Grazie mille come sempre

cielo nero

Ieri mattina pioveva a destra, poi a sinistra e alla fine anche qui 5mm, con aggiunta di altre 4mm di sera. Visto che era solo l’aperitivo il contadino è contento: una volta in più l’acqua è arrivato in ultimis, questo è il tipo di cose che inspira fiducia nel andamento del mondo.

Sparito la polvere, tornerà verde la campagna, e le pecore finalmente possono mangiare qualcos’altro di erba medica e foglie del bosco.

PS: Questo cielo nero corrisponde a 120mm di acqua caduta su Pisa e Livorno con 16’000 fulmini

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Zaia ritorna al suo mestiere

Nel suo fervore di difesa delle lingue, del veneto e anche un po’ dell’Italia in toto il nostro ministro ogni tanto azzecca anche una misura giusta e prolunga il divieto dei neonicotinoidi:

I numeri parlano chiaro: quest’anno, dopo la sospensione, ci sono stati solo due casi di moria di api, contro i 185 dello scorso anno. Non possiamo ignorare questo dato né possiamo abbandonare i nostri 75 mila apicoltori e il milione e più di alveari che abbiamo in Italia”.

Si ricorda alla popolazione carnivoro che il granturco trattato con Gaucho & Co serve (esattamente come gli OGM nel post precedente) esclusivamente per nutrire polli, maiali, vitelli e altri.

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Soja, OGM, ciccia a buon mercato

Due stralci dall’ultimo post di Mariann Fischer Boel, comissario EU:

On several occasions over the summer, very small traces of one genetically modified (GM) maize variety, which is authorised in the US but not in the EU, were detected in US soy meal imports for feed – I have heard of at least 6 occurrences in feed consignments bound for Germany, Spain and Denmark.
As early as mid-July, 200 000 tonnes of US soy had been denied entry to the EU. Faced with the high-cost risk of having to relocate or possibly destroy shipments, traders now speak of halting soy imports from the US.

US soybeans are imported by the EU in particular during the months November to March, when imports from South America diminish. A complete loss of soy imports from the US over the coming months could cause a serious shortage. In any case it would increase soybean prices, even if it is possible to import more from Brazil and Argentina. If the EU has to pay a higher price for its animal feed, this could be a serious blow to the EU livestock sector which is already struggling with narrow profit margins.

The fundamental question here is not about liking or disliking GMOs, it’s about maintaining a competitive large-scale meat production in the EU or preferring to import our meat from third countries that do not have the same reluctance about GMOs

In parole povere: Tanti dei nostri amati animali mangiano in America, Argentina, Brasile, mangiano soia che sempre più spesso viene prodotto con il sistema OGM + diserbo totale, e siccome non si riesce di garantire l’assenza di soia modificata gli importatori rinunciano più volentieri a quel tipo di commercio che porta il rischio di trovarsi con carichi da rispedire al mittente (americano).

Il contadino è fondamentalista-salutista e non piange se gli allevamenti dovrebbero diminuire per la mancanza di soja, coltivato magari dove prima c’era una foresta tropicale.

E il concetto di “produzione di carne competitiva” può sparire pure, per lui, i quanto è sinonimo per crueltà verso gli animali da allevamento.

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