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Mese: Aprile 2008

Appunti su Gaucho

Gaucho, insieme a Poncho e Cruiser uno dei pesticidi sotto accusa per le morie delle api. Un giro d’affari di 500 milioni/anno.

Gaucho non è soltanto un nuovo insetticida, ma soprattutto una rivoluzione nelle tecniche di protezione fitosanitaria, in quanto porta direttamente sul seme la sostanza attiva necessaria per la protezione delle colture.

Questo vuol dire interessare col prodotto una zona molto ridotta di terreno, con la sicurezza di centrare il bersaglio.

Un tempo si distribuiva l’insetticida a tutto campo; con i geoinsetticidi granulari si è passati alla localizzazione in bande sulla fila di semina; con Gaucho si arriva alla localizzazione dell’insetticida direttamente e solamente sul seme (fig.1).

Questa novità tecnologica associata alle favorevoli caratteristiche eco-biotossicologiche del principio attivo Imidacloprid, include il prodotto nell’ambito della strategia Bayer per la tutela ambientale, in accordo con le moderne tecniche colturali che, oltre al ridotto impatto ambientale, devono garantire un’elevata efficacia biologica contro i principali fitofagi.

Peccato che sembra di far fuori le api. Ma va annotato una cosa: Combatte problemi (afidi, nematodi) causati dalla monocultura su mais, girasole, cotone (Control of thrips, aphids and soil pests in cotton and soil pests in maize, corn, sorghum and sunflowers #). Nel caso del mais: se si coltiva lo stesso campo tutti gli anni a granturco non ci si deve meravigliare che nascono problemi con insetti. La natura cerca semplicemente di eliminare ‘sta pianta che ha visto già troppo volte su questo terreno. Come fa la Bayer di denominare questo modo di agire (per non dire guerra) Crop Science è misterioso.

A proposito di scienza: a parte lo studio governativo in Francia che sta alla base della sospensione in Francia (e solo in Francia) del Gaucho sembra che la Bayer è l’unica a finanziare uno studio:

Nonostante stia conducendo una ricerca in collaborazione con la Bayer sono un fautore delle ricerche pubbliche rispetto a quelle private. Si evita in questo modo il timore di un possibile condizionamento dei ricercatori da parte della casa farmaceutica che in alcuni casi può essere molto facile[…]

In Francia la sospensione cautelativa dell’imidacloprid è stata approvata già nel 2002. Nel 2004 c’è stata un’interrogazione parlamentare che chiedeva la sospensione cautelativa anche in Italia e molti istituti di ricerca e associazioni apistiche avevano inviato senza alcun esito richieste di sospensione al Mipaaf e al ministero della Sanità.

“È la strategia della Bayer quella di portare il più possibile per le lunghe queste sospensioni. La casa farmaceutica infatti ha già introdotto sul mercato il Poncho, un conciante per le sementi che molto probabilmente sostituirà il Gaucho. Sono già coperti, ora la sospensione del Gaucho non li preoccupa più” ha affermato Porrini.

Altro punto: il granturco serve non per la polenta ma per il pollo e il maiale quotidiano. E il fazit: Un’altra volta l’avidità umana sta alla base del problema, non solo quella della Bayer, l’avidità di tutti noi. E si materializza sotto forma di una BAYER:

Uno dei maggiori attori sulla “scena globale” è la tedesca Bayer AG, enorme produttore di prodotti chimici e farmaceutici che opera nella maggior parte dei paesi del mondo e le cui vendite nel 2001 hanno quasi raggiunto i 30 miliardi di dollari. Essa opera in quattro distinti settori: salute, agricoltura, polimeri (plastiche, gomma sintetica) e chimica. Ha recentemente acquisito Aventis CropScience, la controversa industria di scienza dei raccolti, facendone una azienda cardine nello sviluppo, commercializzazione e vendita di organismi geneticamente modificati.


Aggiornamento
: Da fonte diretto: Sembra davvero che ci sia stato proprio una moria di api in corrispondenza con la semina del mais. Ci sarà una manifestazione a Roma l’8 aprile.

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La notizia buona

In Germania dicono che più di un milione di vetture non possono funzionare con l’aggiunta del 10% di bioetanolo, percentuale che dovrebbe essere d’obbligo dal 2009 (attualmente 5%). Sopratutto le auto vecchie non sopportano aggiunte maggiori. Il ministro per l’ambiente affermava se sarebbe stato superata questa quota di macchine incompatibili la norma verrebbe cancellata. Sarebbe bello.

Ma forse obbligheranno tutti a buttare l’auto vecchio…

Aggiornamento: Oltre 3 milioni sono le macchine, la norma verrà cancellata.

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Impronte digitali fregati

Per concretizzare un po’ il dibattito sugli dati biometrici inclusi in molti passaporti futuri Il Chaos Computer Club (degli hacker pericolosissimi che andrebbero chiusi a chiave) tedesco ha pubblicato l’impronta digitale del ministro degli interni Wolfgang Schäuble, insieme al nostro Frattini uno dei grandi fautori dello stato raccoglitore di dati biometrici, dati dei provider, di targhe lette a distanza e di ogni dato che si può mettere mani sopra per creare questo bello stato sicuro che sa tutto di tutti ma senza terroristi e ogni tanto perde qualche CD o il database viene craccato dai Cinesi.

Schäuble sostiene che intanto una impronta digitale sarebbe uguale a una foto della persona. Quindi non dovrebbe avere obiezioni contro la pubblicazione della “>sua impronta (prelevato da un attivista da un bicchiere suo dopo un intervento a una conferenza)…

Per farsi una maschera di una impronta digitale bastano una macchina digitale, una stampante laser e un po’ di vinavil. E l’impronta, ovviamente. Allegata alla rivista una maschera già preparata, basta incollarla sul dito.

Chiedono che venga abbondonato la strada sbagliata, insicuro e inefficace dell’identificazione dei cittadini tramite le impronte. E che venga fatto luce sugli intralci personali tra l’industria biometrica, ministri e deputati.

[via Bruce Schneier]

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Mentire ai bimbi

fattoria.jpg
Stamattina il contadino era alla posta, o almeno in quel che è rimasto di un servizio e di una infrastruttura di una volta. La strategia imprenditoriale è quella di generare code tramite una rotazione sistematica del personale, appena si sono ambientati – zac, sostituiti. Almeno nessuno piange quando chiuderanno definitamente gli uffici piccoli come questo in paese, per ora è aperto a giorni alterni. Forse l’idea dietro questo bisnes model è quella di vendere meglio qualcosa di queste cose in bella mostra intorno allo sportello.

Era lì che lo sguardo dell’imprenditore agricolo professionale cascavo su un libro intitolato “La Fattoria”. Andrebbe vietato, per inganno di minorili premeditato con aggravante di Kitsch.

(questo assomiglia più alla realta…)

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Giorni cancellati

Ogniuno vive un po’ nel mondo suo e in questi mondi esistono cose che per un’altro sono cose mai visto e mai sentite. Sono decine di anni che qui si vive con i giorni cancellati. Sono quei giorni o tempi marcati ——— nel calendario delle semine, giorni in cui non si dovrebbe potare, seminare, zappare, raccogliere, fare il pane e altro se è possibile. E spesso anche il tempo di questi giorni rimane strano anche quello, per esempio ieri: una mattinata afosa che si sudava con una luce biancastra nebbiosa, un pomeriggio freddo e ventoso mentre di sera tutto torna normale e si risolve. Un classico è il venerdì santo.

I motivi sono vari, ma spesso è il perigeo (la luna è al suo punto più vicono dalla terra – lunedì 7.4) e congiunzioni vari, tipo Urano-Luna e Luna-Venere (tuttì è due domani).

C’entra nulla ma sono nati i primi sette pulcini stamattina che un evento che a uno mette sempre buon umore e tenerezza nel cuore.

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Chiapparelli per comunicare

Olga ha regalato (anche se sbolognato sarebbe più corretto) un cellulare vecchio alla pastora per il suo compleanno e domani per quello del contadino dovrebbe arrivare l’adsl con l’effetto che il numero di casa risulta meno occupato (due arieti in casa, sì).

Ma uno che cosa fa con questa banda allargata? Abbonarsi a last.fm che sembra perfettamente integrato in Amarok? Aggiornare lo sistema operativo che poi dopo qualcosa non funziona più? Google Earth? YouTube? O scaricare i podcast di radiotre (oggi a potare gli ulivi ha portato dietro il cosino degli mp3 che ha pure la radiolina – ma che prende solo nell’oliveto detto di sopra – e ascoltava Radio3Mondo dove parlavano delle elezione e c’era un candidato di un certo popolo della libertà – e lì già non si capisce l’altro popolo chi sarebbe poi – era del nord-est ed era tutto entusiasta su questa idea di detassare i guadagni extra che uno farebbe con gli straordinari e altri incentivi che danno agli schiavi moderni, parlava di un nuovo tipo di uomo che è imprenditore di se stesso, un capitalismo individuale o gli imprenditori dipendenti – aveva coniato una espressione tremenda nuova tutta sua che purtroppo il contadino non si ricorda di preciso ma era meglio che fosse non sentiva neanche queste idee malate. Meno male che dopo a radiotrescienza c’era Stefano Rodota).

Ecco, un modem di 52 kps e una radiolina che non prende ovunque sono anche una specie di filtro non da sottovalutare.

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I segreti del vaticano

A pensar male si fa peccato ma spesso si azzecca, come diceva il vecchi volpe: Secondo il giornale inglese The Guardian il vaticano avrebbe pagato una cifra notevole sia a Magdi Allam sia a Tony Blair per la loro conversione in pubblica alla fede giusta.

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